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La salute e l’ambiente a Manfredonia (Presenza dell’amianto nell’ex Petrolchimico)

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
17 Ottobre 2015
Manfredonia //

Manfredonia. LA presenza dell’Amianto, all’interno dello stabilimento è stata accertata, attraverso 2 Piani di Bonifica, approvati dalla ASL-FG 2 competente, eseguiti in due periodi dal 1997 al 2000 e dal 2004 al 2005. Tali piani di bonifica hanno previsto la rimozione e lo smaltimento di ben oltre 656 tonnellate di materiali contenente Amianto e altre percentuali di materiali friabili, fortemente tossici-nocivi e cancerogeni. All’epoca della costruzione dello stabilimento (fine anni’60) l’utilizzo di amianto e materiali contenenti amianto in funzione coprente, isolante, coibentate, antitermica e antirumore era assai diffusa, ed anche nello stabilimento ENICHEM di Monte S. Angelo, come detto, ne sono stati impiegati quantitativi rilevanti. Nella costruzione degli impianti, sin dall’inizio, sono state adottate le stesse specifiche e procedure utilizzate negli altri precedenti stabilimenti chimici dell’ENI, Ravenna, Gela, Pisticci (area-fertilizzanti), Tor Viscosa, Marghera (area-Caprolattame), ed in alcuni casi, anche le stesse ditte appaltatrici. L’amianto era largamente impiegato, nei dispositivi di protezione individuale contro il calore, come guanti, mascherine, tute, coperte. Infine, tessuto di amianto era a disposizione dei manutentori per il confezionamento in loco di guarnizioni e pezzi di ricambio di guarnizioni.

In particolare all’interno dello stabilimento ENICHEM di Manfredonia-Monte S. Angelo l’amianto, nelle sue varie forme (anfiboli, serpentino) era presente nei vari impianti, con materiali utilizzati per:
a) Protezioni ignifughe applicale a spruzzo nelle strutture metalliche, apparecchiature, impianti, vani ascensori; quantitativi ingenti sono stati utilizzati soprattutto Isola 13, Isola 9, Isola 5;
b) Coibentazioni di tubazioni, apparecchiature, serbatoi, filtri, in modo massiccio ed uniforme in tutte le isole, in particolare nelle Isole 2, 4, 5, 9, 10, 13, 15, 16, 17. (particolarmente utilizzata la coibentazione-steam-tracing-con tubetto di vapore di accompagnamento su tubazioni /apparecchiature/pompe, per evitare solidificazione dei fluidi, e conseguente massiccio uso di materiale amianto per contenimento calore ed isolamento.

Da quanto sopra si ricava che la presenza di amianto nello stabilimento era massiccia e distribuita, se pure di diversa identità in tutte le aree dello stabilimento. Tenendo conto del periodo di attività (1970-1994) l’esposizione per la maggior parte i lavoratori che sono stati esposti alle fibre di amianto il periodo si aggira intorno ai 20 anni, aggiungendo, inoltre, i periodi per le bonifiche. Inoltre, nel contesto, della esposizione all’amianto, nell’ambiente di lavoro nello stabilimento petrolchimico di Manfredonia- Monte S. Angelo, assumono particolare rilevanza i grandi incidenti accaduti nei periodi 70-90 di seguito riportati i danni causati nel:
– Marzo 1973 – scoppiò in Isola 10, del serbatoio di toluolo, con danni alle tubazioni, apparecchiature, macchinari annessi, nel reparto forno – balfour, (caprolattame), che provocò la morte di un operaio della ditta di verniciature-isolamenti e danni ambientali.
– Settembre 1976 – scoppiò nella Isola 5, della colonna di lavaggio con soluzioni Arseniacali, dell’impianto Ammoniaca, con gravi danni a strutture tubazioni, apparecchiature, macchinari connessi, oltre che inquinamento ambientale territoriale e contenziosi giudiziari per le decine di morti di dipendenti, avvenuti nei decenni seguenti.
– Maggio 1984 – Incendio in Isola 10, del magazzino stoccaggio Caprolattame scaglie con annesse strutture, impianto scagliettatrice, tubazioni, con inquinamento ambientale. Più altri incendi-circoscritti nello stesso periodo, sul reparto Idrogenazione Caprolattame Isola 13, sul Fornetto Ammoniaca.

Questi incidenti sono stati molto gravi e pesanti per i danni causati sia in termini produttivi, che Ambientali e sanitari, inducendo danni anche sugli altri reparti adiacenti nelle altre Isole.
L’esposizione a fibre di amianto è associato a malattie dell’apparato respiratorio. Tali quadri patologici insorgono dopo molti anni dalla esposizione: da 10-15 anni e da 20-40 anni.
Non risulta agli atti che nello stabilimento petrolchimico di Manfredonia- Monte S. Angelo, sia stata effettuata la valutazione del rischio, ed in particolare che sia stata determinata l’esposizione personale dei lavoratori. Chi intende prendere visione della Relazione di 47 pagine, può recarsi presso il Tribunale del Lavoro di Foggia, dove è depositata.

Cordiali saluti.

(Francesco, Manfredonia 17 ottobre 2015 – Lettera firmata)

3 commenti su "La salute e l’ambiente a Manfredonia (Presenza dell’amianto nell’ex Petrolchimico)"

  1. Anche i Marittimi sulle navi sono stati a contatto con l’amianto
    (lo sono ancora).Nessun politico e nessuno sindacato ne parla.Perchè in navigazione non possono votare.In questa società chi non puo’ votare è considerato meno di zero.

  2. Ringraziamo i sigg politici dell’epoca che hanno voluto fortemente la presenza dello stabilimento Enichem alle porte di Manfredonia!!

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