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“Sì Senato a legge su ecoreati ma senza l’air-gun”

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
20 Maggio 2015
Gargano // Manfredonia //

Bari L’air-gun non è tra gli ecoreati: “un brutto stop al divieto di usare le tecniche invasive geosismiche nelle prospezioni petrolifere in mare, appena mitigato dalla notizia che i delitti ambientali entrano finalmente nel codice penale”. È il commento del presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna, all’approvazione definitiva in Senato della legge che penalizza reati e abusi contro l’ambiente. Questi non comprendono l’air-gun, in un primo tempo aggiunto con un emendamento al testo della Camera, poi stralciato su richiesta di Palazzo Chigi.

“Il paradosso è che non si possono maltrattare tartarughe e cetacei, e questo è giustissimo, ma si può di fatto ucciderli, sparando bordate d’aria compressa contro i fondali marini, per scandagliare sacche sotterranee di idrocarburi. La lobby del petrolio ha vinto: Governo e Parlamento hanno ceduto al partito dell’oro nero, che minaccia la salute dell’Adriatico e dello Ionio per pochi barili di petrolio sedimentoso, buono tutt’al più come catrame”.

Introna promette battaglia, in continuità con quella condotta dal Consiglio regionale pugliese alla testa delle Assemblee delle altre Regioni adriatiche, contro ricerche e trivellazioni. Intanto, “avevamo salutato con cauto ottimismo l’introduzione dell’air-gun tra gli ecoreati, con la reclusione da 1 a 3 anni – ricorda il presidente – ma nell’esame in seconda lettura a Montecitorio quella previsione è saltata, con l’impegno che le prospezioni sarebbero state oggetto di provvedimenti governativi ad hoc.

Nelle ultime ore, in effetti, il Consiglio dei Ministri ha definito il decreto legislativo di attuazione della direttiva europea sulla valutazione d’impatto ambientale delle prospezioni geosismiche”. L’auspicio di Introna è che il Governo nazionale mantenga alta la guardia contro una tecnica letale per la fauna marina. “I grandi cetacei si orientano con l’udito, che subisce danni gravissimi dalle onde sonore sparate sul fondo”, come tragicamente dimostrato dallo spiaggiamento dei capodogli sul Gargano, alla fine del 2009.

C’è un ulteriore pericolo: il Basso Adriatico è disseminato di ordigni delle guerre mondiali ed ospita sei siti di affondamento, dove gli aerei Nato hanno sganciato bombe inutilizzate nelle incursioni su Bosnia e Kosovo nel 1994-95 e nel 1999. Granate a grappolo, missili, proiettili all’uranio impoverito smaltiti dai jet dell’Alleanza prima di atterrare in sicurezza nelle basi aeree pugliesi. “Non voglio nemmeno pensare a cosa potrebbe innescare una ricerca air-gun nel posto sbagliato”, conclude Introna.

Redazione Stato

1 commenti su "“Sì Senato a legge su ecoreati ma senza l’air-gun”"

  1. Questo nel mare…. sulla terrz poi faranno i depositi gpl e la frittata è cotta sopra e sotto……. poveri noi quale triste destino, lasciato in mano ai politici lobbisti.

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