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Diffamazione, Verini: ddl equilibrato, no a carcere per i giornalisti

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
24 Giugno 2015
Lavoro //

Il testo che abbiamo elaborato in Commissione, e che ora l’Aula è chiamata a votare, è incisivo, innovativo ed equilibrato. Arriva in un momento difficile per la stampa come contributo non solo legislativo ma anche civile, tutelando i cittadini perbene e incoraggiando la piena libertà di giornalisti e giornali. Resta fuori dal testo il tema della diffamazione nei blog che il Senato aveva introdotto: abbiamo ritenuto che il tema sia assolutamente reale ma che debba essere affrontato in maniera più organica, non con un semplice emendamento.

L’auspicio è che il Senato, dopo l’approvazione della Camera, approvi il testo senza modifiche. Dopo circa 2 anni vedere in gazzetta questa legge sarebbe una conquista di tutti“. Lo ha detto il capogruppo del PD in Commissione Giustizia, Walter Verini, relatore della proposta di legge sulla diffamazione intervenendo in Aula alla Camera durante la discussione generale.

“L’aspetto più rilevante del testo – ha sostenuto – è la cancellazione del carcere per i giornalisti, una norma che non è stata pensata per qualcuno perchè si tratta di un principio generale di civiltà.

Al contempo il cittadino diffamato ha diritto ad una rettifica che è causa di non punibilità: ma, nel caso in cui non ci fosse, ci sarà una giusta sanzione pecuniaria, soprattutto nel caso di attribuzione di un fatto determinato palesemente falso. Si da’ un duro colpo alle querele temerarie, fatte spesso per intimidire i giornalisti e, nelle cause civili, se si agisce con malafede o colpa grave, il Giudice potrà condannare il richiedente al pagamento di una somma fino alla metà del risarcimento richiesto. Infine il fatto che giornalisti e direttori di testate la cui proprietà è fallita potranno rivalersi sulla proprietà stessa in caso di condanna al risarcimento rappresenta una scelta di notevole rilievo”.

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