Edizione n° 5338

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Regionali, Tarquinio: lo Statuto parla di 70 consiglieri. Soddisfazione Sel

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
1 Aprile 2010
Regione-Territorio //

Regione Puglia esterno
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Bari – “QUALE organismo ha deciso che nella prossima legislatura il numero dei Consiglieri regionali sarà superiore a quello previsto dallo Statuto? E perché la Presidenza della Regione Puglia ha proceduto ad una ripartizione dei seggi ed alla contestuale attribuzione ignorando il limite in esso contenuto?” A porre il quesito è il consigliere regionale Lucio Tarquinio, rieletto nella circoscrizione di Foggia per la liste del Pdl. “Ho appreso dalla stampa – ha detto Tarquinio – che a seguito dei risultati conseguiti dai partiti si porrebbe un problema di governabilità per cui alla maggioranza di centro-sinistra sarebbero stati attribuiti ufficiosamente otto seggi in più, in aggiunta a quelli previsti dal premio di maggioranza. Il comma 1 dell’articolo 24 dello Statuto della Regione è esplicito in merito alla composizione del Consiglio regionale e stabilisce in modo inequivocabile e senza alcuna deroga, che il numero dei consiglieri è di 70, non uno in più. Nessuna altra legge, nemmeno quella elettorale, può modificare un principio sancito dallo Statuto che sta alla Puglia come la Costituzione all’intero Paese e pertanto assume un valore preminente. Ritengo che chi ha attribuito i seggi secondo la legge elettorale regionale omettendo quanto lo Statuto prevede, è incorso in un clamoroso errore, accollandosi prerogative che non gli competono. La delicatezza dell’argomento avrebbe richiesto maggiore prudenza e saggezza”.

PREMIO DI GOVERNABILITA’: DA 70 A 78 CONSIGLIERI – Il “premio di governabilità” è fissato dalla legge regionale che intende garantire un rapporto nel numero di consiglieri eletti di 60-40 tra maggioranza e opposizione. Il consiglio regionale pugliese aumenta dunque di rappresentanti consiglieri per effetto della discesa in campo del «terzo polo» delll’Udc (che insieme a «Io Sud» e Mpa ha candidato Adriana Poli Bortone come candidata presidente) combinato con i paletti della legge regionale 2005 che punta ad evitare “una maggioranza numericamente inferiore all’opposizione”. Fuori dal consiglio regionale pugliese la senatrice e leader «Io Sud» (la legge prevede l’elezione solo del secondo arrivato, non del terzo), come i candidati della sua lista (che non ha superato la soglia di sbarramento del 4%). Sono proprio le tre coalizioni portate in consiglio, senza che nessuna delle stesse sia riuscita a superare il 50% dei consensi, ad aver determinato l’aumento dei seggi della maggioranza: oltre ai 13 consiglieri che, pur non avendo raccolto i consensi sufficienti a varcare la soglia, entrano come «premio» di governabilità da spalmare tra le liste a sostegno del presidente Vendola, scattano le quote ulteriori: ben 46 seggi vengono così assegnati al centrosinistra (il 47esimo è per il governatore Vendola), 26 alle liste del centrodestra (il 27esimo è per lo sfidante sconfitto, Palese) e 4, appunto, al terzo polo, l’Udc. Forte maggioranza per Vendola, con la lista del presidente («Puglia per Vendola») che ottiene 6 seggi

Proclamazione eletti e convocazione Consiglio
Saranno gli uffici elettorali preposti (non ci sono termini di legge entro i quali procedere a tale operazione) a proclamare il presidente della Giunta e i consiglieri regionali eletti. Due i fronti al lavoro. Da una parte gli uffici centrali circoscrizionali presso le sedi dei sei tribunali provinciali che, sin da ieri, stanno verificando i verbali, i voti delle liste, le preferenze dei candidati consiglieri e i voti dei candidati presidenti.
Dall’altra l’ufficio centrale regionale presso la sede della Corte d’Appello di Bari che dovrà, dopo aver a sua volta ricevuto l’ok da parte degli uffici centrali circoscrizionali in merito, proclamare il Presidente, assegnare i voti contestati e procedere all’assegnazione del premio di maggioranza e della governabilità. La proclamazione dei consiglieri regionali sarà fatta invece dagli uffici provinciali periferici. Solo al termine della proclamazione di tutti gli eletti, sarà possibile convocare la prima seduta della nuova assemblea legislativa. Toccherà al consigliere anziano convocarla e ai sensi del nuovo Statuto, la riunione si dovrà tenere “non prima di quindici e non oltre venticinque giorni dalla proclamazione degli eletti”. I primi due atti del nuovo Consiglio saranno la convalida degli eletti e l’elezione del Presidente, dei due vice presidenti e dei due segretari che costituiscono l’Ufficio di Presidenza. La seduta successiva verrà invece interamente dedicata alle dichiarazioni programmatiche.

LONIGRO AI PUGLIESI – Il Consigliere regionale, Pino Lonigro, ha diffuso la seguente dichiarazione: Ringrazio sinceramente tutti gli elettori che con il loro voto hanno consentito la mia rielezione a Consigliere regionale della Puglia. Il mio sentimento di riconoscenza va indistintamente a tutti i cittadini della Capitanata che nei 61 Comuni della Provincia hanno voluto esprimere il proprio consenso all’azione politica svolta a favore dell’intero territorio. E’ stata una campagna elettorale non facile – ha detto Lonigro – ho dovuto difendermi, anche, da attacchi vili ed immeritati, da insinuazioni e provocazioni false ed ingiustificate, sparse al vento come sottile veleno, all’interno e all’esterno dell’agone politico. I circa 6.000 voti espressi a mio sostegno e che consentono di essere il più suffragato della lista di Sinistra Ecologia Libertà per Vendola nella Capitanata, impongono alla mia persona un impegno doppio, a cui non mi sottrarrò, assicurando disponibilità, continuità e dedizione. In tutta la Regione Puglia la lista di Sinistra Ecologia Libertà ha ottenuto uno strepitoso successo, eleggendo ben 11 Consiglieri regionali – ha concluso Lonigro – e sono convinto che, guidati dalla lungimiranza del Presidente Vendola, sapranno ben operare nell’interesse esclusivo e superiore delle genti di Puglia”.

LA CONFERMA DI DAMONE – Francesco Damone è stato riconfermato in Consiglio regionale: 8.631 le preferenze ricevute dagli elettori di Capitanata. “Avevano dato il partito sotto al 2% – osserva in una nota – hanno cercato in tutti i modi di ostacolarci, ma ci rincuora sapere che la gente ha scelto con il cuore, ha dato fiducia alla Puglia Prima di Tutto, che ha raggiunto il 7,05% in Puglia, con 139.379 voti e il 6% in Capitanata con 18.879 voti. Ringrazio tutti i miei elettori per l’affetto e l’apprezzamento dimostratomi e mi impegnerò con tutte le mie forze per il territorio e le sue esigenza”. Il successo, ipotecato soprattutto a San Severo, la città natale, dov’è stato il più eletto in assoluto con 4.657 voti, è un “successo personale che gratifica l’impegno profuso in favore del territorio in tanti anni di attività politica. I cittadini hanno scelto il volto umano della politica, hanno saputo riconoscere e gratificare anni di lotta a viso aperto per i bisogni e i diritti della Capitanata”.

I RINGRAZIAMENTI DI SANNICANDRO – Una nota del consigliere regionale Arcangelo Sannicandro. “La vittoria di Nichi Vendola e del centrosinistra è la vittoria di un popolo che ha deciso di proseguire il cammino di questi ultimi cinque anni per costruire una Puglia (ancora più…!) migliore! Ancor più significativo, a parere mio, è lo straordinario risultato di Sinistra Ecologia e Libertà, il partito del Presidente Vendola, che in provincia di Foggia raccoglie ben 27.573 voti raggiungendo la percentuale del 9,54% ed in quella della Bat 17.485 voti con il 9,67%, in perfetta linea con la media regionale attestatasi al 9,74%. Questo dice di una necessità ormai non più procrastinabile della strutturazione definitiva di un soggetto politico unitario e plurale della sinistra che dalla Puglia dia l’esempio a tutto il Paese. Per quanto mi riguarda, sento il dovere di ringraziare quanti (circa 5.000 persone nella provincia di Foggia e più di 1.700 in quella della Bat) mi hanno scelto, ancora una volta, per rappresentare i diritti di tutti in Regione.La geografia del mio voto, peraltro, racconta di un consenso ramificato in tutta la provincia, dal Gargano al Subappennino, dalle piccole alle grandi città, fino a quella terra vergine che è per me la sesta Provincia. Evidentemente ha pagato il mio pluriennale impegno al fianco dei lavoratori, la mia caparbietà nel perseguire una politica universalistica e non particolaristica, insomma il mio essere al servizio dei più, non delle lobbies”, ha concluso Sannicandro.

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