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“Faggete vetuste del Gargano patrimonio mondiale dell’UNESCO”

AUTORE:
Nico Baratta
PUBBLICATO IL:
7 Luglio 2017
Gargano // Manfredonia //

Foggia, 07 luglio 2017. “LE faggete vetuste del Gargano sono state riconosciute come patrimonio mondiale dell’Unesco”. La notizia è da poco trapelata nei corridoi istituzionali dell’ente Parco del Gargano, che ovviamente forniranno nota ufficiale con un dovuto comunicato stampa.

Si ricorda come la Foresta Umbra è nota per la sua variegata flora e fauna, con bellezze primarie invidiate da tutto il.mondo. Il riconoscimento si è ottenuto grazie alle azioni messe in campo dal Parco del Gargano.

Foresta Umbra (fonte wikipedia)
La riserva naturale Foresta Umbra è un’area naturale protetta posta all’interno del Parco Nazionale del Gargano. Si estende nella zona centro-orientale del Gargano, a circa 800 metri di altitudine. Il nome “umbra”, deriva dal latino: cupa, ombrosa, come allora, e come in parte oggi, appare.

Territorio
Il territorio della riserva occupa un’area di circa 400 ettari.[1] La foresta è stata divisa in quattro zone più o meno concentriche: la zona A, la zona B, la zona C e la zona D.
Zona D: Questa zona è quella di maggior tolleranza dal punto di vista ambientalistico, in quanto è la zona dei paesi compresi nella foresta
nella zona C è interdetto l’ingresso ai veicoli a motore pur essendo possibile circolare liberamente;
la zona B comprende poi la parte più incontaminata della Foresta Umbra, dove è severamente vietato produrre rumori molesti, alzare la voce o avere comportamenti che possono essere percepiti in qualche modo dalla popolazione animale;
infine la zona A è il cuore nascosto della foresta, è inaccessibile al pubblico e vi si riproduce la maggior parte degli animali.

Comuni
La Foresta Umbra si estende nei comuni di:
Vico del Gargano,
Monte Sant’Angelo,
Vieste,
Carpino,
Peschici.

Flora
Floristicamente vi si possono distinguere tre zone: quella superiore della faggeta (84% circa di faggi, in misura minore aceri, carpini ecc.); quella intermedia della cerreta (cerri e altre querce circa 45%, faggi 21%, poi carpini, aceri, tigli ecc.) e quella bassa del bosco mediterraneo con lecci e specie minori. Lo scenario che la foresta offre in autunno è spettacolare, quando le foglie degli alberi si tingono dei tipici colori caldi.

Un albero caratteristico della foresta Umbra è il leccio di Vico del Gargano, un albero di almeno 300 anni sito davanti la chiesa Francescana di Vico del Gargano. Non si sa di preciso quando sia stato piantato, ma l’unica certezza è che il Frate che pose il seme (trovato vicino ad un abbeveratorio), Fra Nicola da Vico, morì nel 1719, in età avanzata, da cui si può dedurre che il leccio sia plurisecolare. Nel 1934, durante una tempesta, un grosso ramo cadde, lasciando un vuoto visibile ancora oggi. La chioma dell’albero ha raggiunto anche i 50 metri e la circonferenza è di circa 5 metri.

Zappino dello Scorzone
Lo Zappino dello Scorzone è un albero monumentale di oltre 700 anni situato nel terriotio tra San Menaio e Peschici. Si tratta di un pino d’Aleppo il cui tronco presenta una circonferenza di circa 5 metri , ed un’altezza che supera i 20 metri.

Insieme allo Zappino di don Francesco è considerato tra i pini d’Aleppo più grandi e antichi di’Italia.
Tasso
Diffuso nella foresta Umbra è l’albero del tasso (Taxus baccata). È un albero che preferisce vivere in solitudine dai suoi simili, in quanto le sue radici tendono a soffocare la vegetazione circostante. Il tasso è detto anche “albero della morte”, poiché da esso si ricava un veleno mortale, la tassina, che ha effetto narcotico e paralizzante sull’uomo e su alcuni animali; è mortale in quanto anche se ingerita in piccole quantità blocca la respirazione. Esiste una leggenda che vuole la tassina usata dal principe Federico II di Svevia per uccidere le sue amanti scomode. Nonostante l’elevata pericolosità, dalla tassina si ricava il farmaco tamoxifene. Il tasso ha un legno particolarmente elastico usato anticamente per la produzione degli archi.

Fauna
La Foresta Umbra ospita un grande numero di specie animali. Possiamo infatti trovare lepri, scoiattoli, fagiani e piccoli roditori oltre a cinghiali, caprioli, picchi e donnole. Nel folto è possibile anche avvistare il cervo. Comuni sono anche daini, volpi, tassi e gatti selvatici, questi ultimi predatori astuti e con abitudini elusive. Molte specie di uccelli tra le quali il corvo, la gazza, la capinera, l’usignolo, il pettirosso e il merlo. Numerosi sono i rapaci sia diurni come lo sparviero, il nibbio, l’astore e la poiana, sia notturni come il grande gufo reale,l’allocco, la civetta ed il barbagianni. Recentemente, alcune fototrappole, messe nelle zone più interne della foresta hanno dimostrato la presenza del lupo appenninico. Nelle foto scattate si intravede una coppia di lupi, della quale la femmina, ha le mammelle gonfie, segno che è nel periodo dell’allattamento e che sta allevando dei cuccioli. Il ritorno del lupo, non solo sul Gargano, ma ancora prima sulla Murgia barese può essere spiegato con l’efficacia delle misure di protezione attuate dallo Stato che stanno facendo aumentare la popolazione di lupo. Il piu importante carnivoro italiano, a partire dalla seconda metà del XX secolo, ha recuperato i territori dai quali era stato eliminato nei due secoli precedenti, tornando a svolgere il suo prezioso ruolo di predatore al vertice della piramide trofica.

Attività
I prodotti principali delle attività legate al bosco sono rappresentati dal legname, soprattutto di faggio.

(A cura di Nico Baratta, Monte Sant’Angelo 07.07.2017)

13 commenti su "“Faggete vetuste del Gargano patrimonio mondiale dell’UNESCO”"

  1. Anche le paludi del lungomare del sole di Manfredonia meriterebbero un riconoscimento a livello mondiale! Come al solito le bellezze del territorio sipontino vengono snobbate!

  2. Grande Baratta. Grande Stato Quotidiano. Siete stati i primi a dare questa bellissima notizia per tutti noi. You are big.

  3. @L’uomo..
    Hai ragione Manfredonia ha molte bellezze ma non valorizzare. Il Turismo non è proprio decollato. Di certo il Sindaco deve interrogarsi del fallimento sul fronte di un rilancio del Turismo a Manfredonia e sul rilancio dei beni culturali e religiosi di Manfredonia.

  4. Sul Gargano non esiste lo scoiattolo, come il cervo…il gufo reale si è estinto. Non menzionata c’è la puzzola.

  5. La notizia è delle più belle, per chi come noi del GAM, ha percorso negli anni i sentieri di luce dorata, ha camminato nel verde ombroso e sulla favola candida degli inverni.Un luogo che ha goduto di inatteso rispetto e di silenzio (ok,forse qualche motociclista, sceglierà altri percorsi ).
    Un luogo amato, percorso e ripercorso, come proprio accade ai luoghi del cuore.

  6. Anche Bosco Quarto dovrebbe essere patrimonio mondiale dell’Unesco,ma chissà perchè, non è mai nominato, quando si parla di Gargano,eppure sono venticinquemila ettari di di flora e fauna mediterranea,visitatelo, resterete incantati, in alcuni punti, ancora selvaggio.

  7. La notizia è fuorviante, la proposta è partita dal Comune di Monte Sant’Angelo quando si erano appena insediati i Commissari e poi sono stati loro a portarla avanti .

  8. @ tina:
    al fine di arrichire la fauna già esistente (anatre selvatiche, serpenti del tipo biscia e nutrici dal collare, rane, zanzare, vespe, api, zoccole, lucertole e ogni tanto cervoni (pastore vacche) ho chisto più volte di arricchire la fauna con caimani piccoli, anaconde piccole della foce del Rio delle Amazzoni, pitoni reali, fagiani reali, galline prataiole, castori e quant’altro oltre alla recinzione della zona con telecamere e torrette. Altresì, ho chiesto guide multilingue e divise equatoriali per le stesse..potenzialmente potrebbero arrivare richieste di centinaia di migliaia di visitatori e visitatraci da tutto il mondo per vivere l’emozioni delle paludi in pieno centro urbano (unico caso al mondo)! Un vero peccato, non investeriranno nulla ora più che in passato visto lo stato catastrofico delle casse comunali. E’ un vero peccato.

  9. Con i soldi (quattro miliardi di ex lire) che sono servite per costruire la stazione fantasma di Manfredonia ovest (record mondiale) non sale e non scende mai nessuno..potevano investire quei soldi per lanciare a livello mondiale le grandi paludi sipontine del lungomare del sole!! Sigh. sigh..

  10. FINALMENTE UN RICONOSCIMENTO MONDIALE ALLA STUPENDA FORESTA UMBRA.
    LA FLORA DELLA FORESTA UMBRA è UNICA, BISOGNA RICORDARE CHE C’E’ ANCHE UNA RICCHEZZA FLORISTICA DELLE ORCHIDEE SPONTANEE.
    IN MERITO ABBIAMO PUBBLICATO IL LIBRO: ” ORCHIDEE SPONTANEE NEL PARCO NAZIONALE DEL GARGANO “

  11. E’ una bellissima notizia! Spero che dopo questo importante riconoscimento da parte dell’UNESCO, vengano poste in essere tutte quelle misure atte alla salvaguardie e alla tutela dell’immenso patrimonio naturalistico di questo straordinario angolo del mondo.

  12. E intanto le faggete vanno a fuoco causa incendi dolosi. Durante il commissario nessun incendio a Bosco Quarto per due estati consecutive. Si vedevano in giro i vigili e la campagnola del Comune. Ora nessuna prevenzione ed ecco cosa succede.

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