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Ralph De Palma, a Foggia il film sull’uomo di Capitanata più veloce del mondo

AUTORE:
Daniela Iannuzzi
PUBBLICATO IL:
13 Dicembre 2021
Capitanata // Cinema //

Foggia – Il pilota più veloce del mondo nei primi del Novecento era Pugliese, nato a Biccari, nella terra di Capitanata, e poi emigrato in America. Era Raffaele De Palma, meglio conosciuto come Ralph De Palma.  

Vinse nel 1915 la cosiddetta “500 miglia di Indianapolis”, gara automobilistica degli Stati Uniti d’America, nata nel 1911, ma già nel 1912 aveva letteralmente conquistato l’opinione pubblica con un’impresa che sapeva di tenacia e di voglia di riscatto, mostrando a tutti il volto migliore degli italiani lì in America, fino ad allora per molti versi schiacciati e umiliati.

Presentato, a tal proposito, sabato sera 11 dicembre, presso la biblioteca La Magna Capitana di Foggia, il film documentario dal titolo “Ralph De Palma – L’uomo più veloce del mondo” nell’ambito del Foggia Festival Sport Story.

Un festival particolare nel suo genere, perché celebra lo sport non attraverso i suoi protagonisti, ma facendo riferimento ai suoi narratori,  coloro che lo sanno raccontare in varie forme, come registi, attori, giornalisti, scrittori, fotografi. “Un festival dove non ci sono regole di ingaggio e tutti vengono in amicizia” come ha tenuto a precisare Filippo Santigliano, giornalista, ideatore ed organizzatore dell’evento, a introdurre la serata.

Tra l’1 e il 4 dicembre, il Festival è stato interamente dedicato ai libri di calcio. Premiato, in tali giornate, il giornalista e cronista di “Tutto il calcio minuto per minuto”, storica trasmissione radiofonica di Radio 1, Riccardo Cucchi, a  celebrare la sua carriera.

Tra  il 9 e l’11 dicembre,  il Foggia Festival Sport Story ha rivolto l’attenzione al mondo dei motori, con due incontri dedicati a miti della velocità quali Valentino Rossi e, appunto, Ralph De Palma.

Intervenuti, nella serata di sabato 11, Antonio Silvestre, regista e sceneggiatore del film; Alessandra Carrillo, attrice nel ruolo della madre di Ralph De Palma; il giovanissimo attore Andrea Rizzi, nel film Ralph De Palma da bambino; il giornalista e scrittore Maurizio De Tullio, autore del  saggio “Ralph De Palma – Storia dell’uomo più veloce del mondo che veniva da Foggia” a cui è liberamente ispirato il documentario; il primo cittadino di Biccari Gianfilippo Mignogna.

Il docufilm ricostruisce la storia del suo protagonista dall’infanzia  fino ai suoi successi negli Stati Uniti, attraverso  fotografie, filmati d’archivio, rivisitazioni contemporanee dei luoghi simbolo della vita di De Palma, scene fictional e interviste a testimoni della vicenda umana e agonistica del campione dell’automobilismo mondiale, tra cui  il giornalista foggiano Geppe Inserra, e gli stessi Gianfilippo Mignogna e Maurizio De Tullio.

Fino ai primi anni 2000 non era ancora stato scritto molto su Ralph De Palma, personaggio in realtà leggendario nel cuore degli italoamericani dell’epoca e  che fu di esempio per personaggi significativi nella storia dello sport italiano, come Enzo Ferrari.

Con le parole del padre della mitica Ferrari, infatti, a proposito del mitico pilota e della sua fantastica vittoria, si apre il film su Ralph De Palma: “Tutti gli atti della mia vita sono stati una conseguenza di quel sogno dell’adolescenza”.

La ricerca storica condotta da Maurizio De Tullio, tra il 2002 ed il 2006, ha, poi, riportato in luce la storia di un personaggio che merita di essere ricordato. Anche se nel suo libro, ha evidenziato l’autore, manca il riferimento a Enzo Ferrari.

Quella di Ralph De Palma è una storia molto potente: vi si trovano determinazione, emigrazione, sport. “Una storia, questa, che ha la capacità di emozionare e generare nuove occasioni, perché il libro di De Tullio è diventato ora un film, il film sta diventando un murales a Biccari, che sarà inaugurato in primavera, e il murales poi diventerà un museo” così Gianfilippo Mignogna nella serata di presentazione “E sia il libro che il film  hanno il merito di aver restituito a Biccari un suo concittadino e all’Italia un grande personaggio”.

Anche la città di Foggia ha dedicato una strada al pilota, “che però” a dire di Filippo Santigliano “andrebbe corredata con una stele di presentazione del personaggio”.

Prodotto da Mario Tani e dalla MACfilm, in collaborazione  con Twister, Apulia Film Commission per il Cinema, con il patrocinio del Comune di Biccari, il film vede la partecipazione di attori noti al grande pubblico per la loro partecipazione a film RAI, quali Alessandro Tersigni, nel ruolo di Ralph De Palma da adulto; Simone Montedoro, narratore della vicenda; Vincenzo De Michele, nel ruolo del padre di Ralph.

“Quest’opera crea un senso di appagamento in un momento in cui il mondo della Cultura ha bisogno di fare quadrato e di sostenersi” le parole del regista Antonio Silvestre.

“La storia di Ralph De Palma mette insieme due mie grandi passioni: quella per il cinema e quella per lo sport” così Alessandra Carrillo “E racconta di ragazzi che un tempo erano costretti ad andare lontano per trovare la loro strada. Questo succede ancora oggi, anche se in forme diverse e può essere una metafora della vita e dello sport”.

Vissuto fino all’età di 10 anni a Biccari, Ralph De Palma non aveva mai visto il mare e nemmeno aveva mai avuto dei giocattoli. Nato nel 1882, alla fine dell’Ottocento fu costretto a trasferirsi, con il padre e i fratelli, in America e a vivere in uno dei quartieri più poveri di New York, a Brooklyn.

I primi anni in quella nuova realtà, il futuro pilota lavorò  come aiutante nell’attività di barbiere del padre. Ma nel giro di pochi anni svolse  diversi mestieri, fino ad approdare al mondo dei motori, inizialmente come autista al servizio di famiglie facoltose, poi come pilota.

In quegli anni, maturò la sua passione per la velocità che lo avvicinò, in seguito, allo sport.

Il battesimo con le 4 ruote a livello competitivo avvenne nel 1906: velocità, motori, polvere, folla lo entusiasmarono così tanto che Ralph decise di progettare e costruirsi  una sua prima auto, dopo aver acquisito le competenze necessarie per farlo. Ma non fu con quella che arrivò a gareggiare, anche se le fonti raccontano che si trattava di un’auto perfetta.

Fu nel 1912 che realizzò l’impresa grandiosa che lo farà passare alla storia.

Partecipò alla 500 miglia di Indianapolis nella quale vinceva il pilota che avesse completato 200 giri nella pista ovale prima degli altri partecipanti.

La sua auto sembrava non avere rivali e mantenne il vantaggio per circa 196 giri. Ma a quel punto la vettura subì un grave danno che costrinse Ralph De Palma a rallentare. Al 198esimo giro, il motore cedette del tutto.

De Palma era amareggiato. Ma non si diede per vinto e tentò il tutto per tutto in uno sforzo impari.

Scese dall’auto e cominciò a spingerla con l’aiuto del suo fidato meccanico fino al traguardo. Si trattava di una Mercedes pesantissima e trainarla comportò una fatica disumana che si rivelò tristemente inutile ai fini della gara, perché De Palma fu superato dai suoi rivali, ma gli guadagnò l’acclamazione della folla tutta entusiasta per la tenacia che egli aveva dimostrato.

“Impossibile parlare di sfortuna” furono le parole del pilota più tardi “semplicemente doveva andare così. La gente che viene da dove vengo io non si arrende mai”.

Altre due volte Ralph De Palma tentò la 500 miglia, nel 1913 e nel 1914, e ancora il destino gli fu contrario. Ma lui non si arrese mai. Fino al 1915 quando finalmente vinse.

L’epopea di Ralph De Palma ha emozionato tutti i presenti in sala. L’uomo più veloce del mondo, anche più veloce degli aerei di allora, con l’ambizione di raggiungere sempre un traguardo più lontano, ha lasciato un messaggio indelebile nella mente dei convenuti, che va condiviso:  bisogna sempre avere il coraggio di credere nei propri sogni e, per raggiungere un traguardo, bisogna essere disposti ad accettare le sfide della vita, bisogna non aver paura del futuro e nemmeno di osare.

Daniela Iannuzzi

3 commenti su "Ralph De Palma, a Foggia il film sull’uomo di Capitanata più veloce del mondo"

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Non ci resta tanto tempo. Il sogno non diventa realtà da solo: bisogna corrergli dietro. (Carlito’s Way)

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