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A Cerignola c’è il “pezzotto”. A Manfredonia il drugstore…

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
27 Giugno 2017
Cerignola // Editoriali //

Manfredonia, 27 giugno 2017. La Capitanata ha perso negli ultimi anni quasi il 4% dei residenti (quelli ufficiali almeno) e non c’è alcuna inversione di tendenza. La situazione più preoccupante di tutto il Meridione. Ora a condizionare ancor più questo territorio è la criminalità.

La Commissione Antimafia riunitasi a Foggia ha detto cose preoccupanti e cariche di interrogativi.

Quarta mafia. In Capitanata vi è una mafia potente e organizzata, divisa in tre tronconi: società foggiana, mafia cerignolana, mafia garganica, che, rispetto ad altri territori, è di una ferocia inenarrabile.

Criminalità diffusa. Impressiona la capacità del fenomeno mafioso di relazionarsi con la microcriminalità. Un fatto nuovo, perché altrove la criminalità organizzata si sente quasi disturbata da quella comune e la tiene sotto controllo, diventando in qualche modo rassicurante nei confronti dei cittadini. A Foggia invece accade un fatto strano: la criminalità comune viene alimentata e utilizzata.

Criminalità nascosta ed evidente. Si spara anche in pieno giorno. Segno di padronanza dello spazio pubblico. Poi c’è la “lupara bianca” a Mattinata, Monte, Vieste. Si scompare di giorno o di sera, in città che diventano improvvisamente “deserte”. La criminalità, però, non sta solo là dove si uccide!

Economia criminale. Vieste snodo di traffico per la droga. Mercato enorme. Sono state sequestrate decine di quintali che avrebbero dato un ricavo equivalente al bilancio di un comune come Vieste. Pare che quella sequestrata sia una parte esigua rispetto a quella consegnata. E’ l’economia criminale che poi ricicla.

Infiltrazione. Non ci sono elementi, per ora, per parlare di una presenza nei comuni, ma pare strano, vista la forza e la determinazione. Ad allontanare i sospetti non sono sufficienti “sindaci per bene”.

Relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia riferita al 1° semestre 2016
MAPPA CRIMINALITA’ GARGANO (ST) fonte image Relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia riferita al 1° semestre 2016

Omertà. La costituzione di parte civile è ancora una rarità. L’omertà è quasi una piaga atavica. Qualche associazione anti racket fa capolino, ma pochi sono i soci e scarse le iniziative.

Immigrazione. Nel Tavoliere ci sono fenomeni legati alla criminalità. La situazione è quella degli scorsi anni. Il Gran ghetto è stato sgomberato, ma i ghetti restano. Non ci sono bacchette magiche, si deve puntare sull’accoglienza e lavorare su molteplici aspetti.

Sono dichiarazioni di membri della Commissione antimafia e di procuratori della Repubblica. Era logico aspettarsi incontri in Provincia, la convocazione di qualche Consiglio comunale, la presa di posizione di sindacati, partiti, associazioni di categoria… Forse i membri della Commissione sono stati così loquaci per provocare una riflessione nel territorio! Si richiedono, invece, incontri con Minniti. Il ministro degli Interni potrebbe rispondere: “Le forze di polizia sono aumentate. Dobbiamo curare, è vero, le specializzazioni del personale e la capacità di intelligence… Ed è solo questa la via? Non vi pare che forse c’è bisogno anche di altro?”.

Nei giorni scorsi il convegno a Foggia dell’AIGA (giovani avvocati); le relazioni hanno parlato di “poteri criminali che giorno dopo giorno stanno penetrando nel tessuto socio economico… Un forte degrado che trova terreno fertile in una sorta di illegalità diffusa” (Di Corrado). “Situazione in Capitanata drammatica, società civile foggiana poco reattiva. Questa terra è infestata dalla criminalità organizzata, di cui finalmente nessuno più nega l’esistenza” (Infante). E poi Antonio Palumbo (attualmente presidente della sezione penale al Tribunale di Napoli e per molti anni in servizio a Foggia): in Capitanata ci sono alcuni distretti produttivi sui generis: a Cerignola distretto del “pezzotto” (ricambio per auto), senza dimenticare estorsioni e assalti a portavalori; a Manfredonia e San Severo il “drugstore”. Il drugstore? Grande magazzino, con orario continuato, vende ogni genere di prodotto e offre servizi di intrattenimento e ristorazione.

(A cura di Paolo Cascavilla, Manfredonia 27.06.2017 – Fonte futuriparalleli.it)

12 commenti su "A Cerignola c’è il “pezzotto”. A Manfredonia il drugstore…"

  1. Cascavilla scrive che a Manfredonia – e San Severo – c’è il distretto produttivo… del “drugstore”, (grande magazzino, con orario continuato, che vende ogni genere di prodotto e offre servizi di intrattenimento e ristorazione).
    Una semplice domanda: quali autorità hanno rilasciano autorizzazioni, concessioni e licenze commerciali a siffatti “centri commerciali”?
    Ciò premesso, mi capita sempre più spesso di condividere le “riflessioni” di Cascavilla ma, come ho già detto e scritto in altre sedi, lo avrei apprezzato molto di più se queste osservazioni le avesse fatte quando faceva l’Assessore comunale!
    Ma si sa, i tempi si evolvono e le cose cambiano… (si, ma il testo fa riferimento ad una recentissima analisi della Commissione Antimafia,ndr)

  2. La precisazione della Redazione è corretta ma il mio diciamo “pensiero” (senza scomodare i Pooh) voleva essere un po’ provocatoria…

  3. Certo, era solo una puntualizzazione. Massima libertà di espressione, grazie, buona serata. Stato Quotidiano.it

  4. si è combattuta una guerra contro la mala a senso unico, lo stato ha considerato mafiosa solo la famiglia montanara estraniando completamente chi con loro ha fatto affari fino al giorno prima delle rivelazioni. rivelazioni alla magistratura che sono servite non per portare legalità ma per eliminare un amico rivale ed avere mano libera su tutto. LE CONNIVENZE SONO IL MALE DEL NOSTRO TERRITORIO. LA MALAVITA LOCALE, QUELLA CHE FA AFFARI OGGI SUL TURISMO DI FACCIATA E SUI RIFIUTI, HA OCCUPATO TUTTE LE POSIZIONI. TAGLIATE OGNI LEGAME E VEDRETE CHE RIEMERGERANNO NUOVAMENTE. IL PROCURATORE SECCIA AVEVA VISTO GIUSTO ECCO PERCHE’ NON METTERÀ PIU’ PIEDE IN CAPITANATA. MANFREDONIA è UN CENTRO DI POTERE — SVEGLIATEVI GENTE

  5. Mafia e istituzioni in un territorio o si fanno la guerra o si spartiscono il potere, lo disse Borsellino..

  6. La mafia non esiste è una leggenda..

  7. Ringrazio e rispondo a Raffaele Vairo (anche perchè si firma). E ringrazio Stato quotidiano per la precisazione. Il pezzotto e il drugstore? Riferisco le parole del giudice Palumbo, napoletano. Una persona intelligente. Ho fatto da testimone a un processo per un aggressione subita da un signore che pretendeva il contributo. Purtroppo lui non aveva torto, qualcuno nel Palazzo gli aveva detto che doveva gridare per ottenere qualcosa. Credo di aver detto e fatto le stesse cose da assessore. Ho difficoltà a parlarne e a rispondere a certi commenti perchè non credo che interessi alla gente… Decine di progetti e tre piani sociali di zona con 4 Comuni preparati senza consulenti e con le sole risorse interne, e in quei piani sociali si possono trovare anche quelle cose che scrivo. Ho inventato un welfare comunitario e generativo… Eravamo il riferimento della Regione per progetti sperimentali (affido, distretto famiglie, Piedibus…). Non ho fatto favori e non ho chiesto favori. E ho cercato di dare dignità alle persone che venivano ai Servizi, ascoltando tutti. Ho cercato di impostare un metodo nuovo di lavoro e ci sono stati funzionari che hanno condiviso e partecipato con intelligenza. Non così qualche dirigente. Dignità, e a volte dare dignità significava anche scuotere, sollecitare, stimolare. Chiedo scusa per questo lungo intervento. Ringrazio per l’attenzione e la provocazione Raffaele e un affettuoso abbraccio a tutti. Paolo Cascavilla.

  8. Caro Cascavilla,
    posso senza difficoltà, in questa sede, dichiarare che il mio giudizio sul tuo operato di Assessore è positivo.
    Quindi non discuto le tante cose da te realizzate.
    Ciò detto, la mia “provocazione” si spiega semplicemente con il fatto che certe riflessioni, tue personali o di altri comunque condivise da te – e che, parimenti, io stesso apprezzo – riguardano argomenti di una certa “delicatezza” politico-sociale-istituzionale e “anti sistema”.
    Orbene, tali osservazioni non ricordo di averle mai lette o ascoltate, con nettezza, quando ricoprivi la carica di Assessore!
    Forse, sono stato disattento…
    Cordialità.
    Raffaele Vairo

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