La recente scelta del Sindaco Episcopo di affidare la direzione artistica del Teatro Umberto Giordano a Vladimir Luxuria, reduce dal successo dello spettacolo “Princesa”, nella sua Foggia e dalla conduzione in prima serata del reality L’Isola dei Famosi, ha suscitato più di una polemica, espressa come di consueto sui social.
La città si è così divisa tra sostenitori e oppositori della scelta del primo cittadino, per alcuni più di marketing che controcorrente, per altri un azzardo, in quanto profilo ritenuto non idoneo per la gestione dell’antico contenitore culturale della città.
Tra questi vi sono alcuni esponenti della cultura foggiana, tra i quali Cosimo Severo della Bottega degli Apocrifi ed Antonio Vigiano, ex segretario cittadino della Lega e tuttora militante del partito di Salvini, che ai microfoni di Stato Quotidiano rimarca il suo pensiero, a suo dire scevro da qualsiasi discorso politico-ideologico sulla scelta.
“Nulla contro Vladimir Luxuria, ma sinceramente ritengo che ci siano ben altri profili più qualificati, le cui professionalità sono strettamente connesse con quelle della cultura, piuttosto che dello spettacolo.
Non sono entrato nel merito della polemica, in tanti hanno voluto buttarla in caciara con discorsi che non mi appartengono. Con i miei post vorrei essere da sprone ad una minoranza comunale che vedo molto silente, non solo su questo tema ma anche su altre scelte espresse dalla maggioranza che ritengo discutibili. Penso inoltre che il precedente dell’affidamento della direzione artistica del Teatro Umberto Giordano a Michele Placido non abbia sortito quei risultati che si speravano, perché ritengo che per quel contenitore occorrano ben altre professionalità, più legate al territorio, cittadini che vivono la città di Foggia e che si esprimono nella musica, nella cultura e nelle arti”.
Sentita da SQ, Vladi non ci sta ad essere ritenuta una “persona lontana dalla cultura”, posto che la proposta è ancora al vaglio.
“Si è trattato per me di una grossa e piacevole sorpresa, non ho nascosto le lacrime di commozione – racconta-. E’ una proposta che mi lusinga ma che sarà condizionata ad un incontro in cui capiremo le modalità, le tempistiche e le condizioni. Non c’è ancora una ufficialità. Sono molto contenta per due ragioni fondamentali: innanzitutto, per il legame che nutro verso la mia città, della quale mi piacerebbe che se ne parlasse in termini positivi e poi perché il teatro è una delle mie passioni”.
A chi, invece, ha espresso criticità circa la scelta del Sindaco, il volto noto non si dice affatto stupita.
“Sapevo di una certa contrarietà, letta anche su articoli di stampa locale, riportati anche sul vostro giornale – afferma- ciò non mi sorprende, non si può piacere a tutti. Ho ricevuto tantissimi messaggi di persone che si sono rallegrate, e c’è chi, diversamente, dissente.
La critica è ben accetta, ma non accetto di essere tacciata per una persona non colta. Come non posso tollerare di essere ritenuta una persona lontana dalla cultura, specie quando leggo di Vigiano, il quale parla di nomina politica, un’accusa che ribalto e che rispedisco al mittente”. Risponde piccata Luxuria, che cosi prosegue.
”Sono nell’organizzazione di Lovers Film Festival, una rassegna di cinema che si tiene a Torino in stretta collaborazione con il Comune e con la Regione Piemonte, enti amministrati da ben diverse realtà politiche.
Sono abituata a fare squadra. Se l’operazione Giordano andrà in porto, voglio realizzare qualcosa di utile per la mia città. La cultura non è qualcosa di polveroso, legato a persone che sanno parlare in maniera forbita.
Basta con l’idea di una cultura elitaria, io sono per una cultura accessibile a tutti. Sono l’alto ed il basso, la mia persona é variegata. Per usare una metafora legata al teatro io sono come l’Enrico V di Shakespeare”.
Infine, una stoccata a presunte riserve legate ad aspetti di natura ideologica e a coloro i quali nutrono più di una diffidenza connessa ai numerosi impegni lavorativi che il volto noto assume tra Roma e Milano.
”Mi auguro che tale diffidenza non origini da concetti di natura omofoba, sarebbe veramente degradante per quanti lo pensano. Cosa rispondo a chi ritiene, invece, che sarei poco presente a Foggia? Questa nomina sarebbe per me un modo per avvicinarmi alla mia città, dove risiedono i miei affetti, la mia famiglia ed i miei amici. Non vedo quindi nessun ostacolo particolare affinché possa fare bene nella mia Foggia”.