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Giornata Donne, da sindaci a CGIL: “occupazione femminile un dovere”

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
7 Marzo 2012
Lavoro //

Segretaria provinciale Cgil, Mara de Felici
Segretaria provinciale Cgil, Mara de Felici
Foggia – “COMPRENDERE e accettare che nei Paesi avanzati la maternità è tanto più diffusa quanto lo è l’occupazione femminile aiuterebbe le imprese e l’intera comunità a comprendere quale grande risorsa, economica e sociale, sono le donne attive nel mondo del lavoro”. La senatrice Colomba Mongiello, componente della Commissione Agricoltura, punta a “smontare uno dei tanti luoghi comuni” per attirare l’attenzione su “una questione che non è di genere ma universale: incrementare l’occupazione femminile vuol dire innescare processi di crescita ben più vasti e ampi”. “Mentre prendiamo atto del fallimento della Strategia di Lisbona”, che prevedeva il tasso di occupazione femminile (15-64 anni) al 60% entro il 2010, “non dobbiamo rassegnarci all’idea che nelle regioni meridionali ancora non si arrivi al 30% di donne occupate e che il lavoro nero interessa un numero sempre più ampio di lavoratrici”.
La riforma del mercato del lavoro allo studio del Governo “deve tenere da conto, per eliminarli, gli ostacoli che ancora si frappongono all’effettiva esigibilità del diritto al lavoro da parte delle donne – continua Mongiello – Dai costi dei servizi di cura alla disciplina degli orari di lavoro, dalla parità dei redditi al sistema di imposizione fiscale bisogna accelerare le riforme pure avviate per incentivare l’intelligente impiego di una risorsa decisiva per il futuro del Paese”.

Lavoro nero, violenze, pari opportunità negate. La CGIL: l’8 marzo lo dedichiamo a tutte quelle donne che non si arrendono e si ribellano”. Alle donne che hanno un lavoro ma è troppo spesso nero o grigio, sottopagato e senza diritti. Alle donne che un’occupazione la cercano ma si scontrano con un territorio dove solo una su cinque riesce a trovarlo. Alle tante donne laureate, formate, specializzate, che sono costrette ancora ad emigrare. E poi alle donne vittime di violenze, ancora troppe, dentro e fuori le mura domestiche. E a quelle che si ribellano, che denunciano chi le molesta, che denunciano le mafie. A tutte queste donne la Cgil di Capitanata vuole dedicare la giornata dell’8 marzo.

“Il contesto di crisi e recessione – ricorda Mara De Felici, segretaria generale della Camera del Lavoro di Foggia – ha colpito più duramente i soggetti più deboli, soprattutto giovani e donne. La forza lavoro femminile è soprattutto impiegata nel commercio, nelle aziende di trasformazione dei prodotti agricoli, nei servizi, settori che tradizionalmente già presentano livelli preoccupanti di sfruttamento e mancato rispetto dei diritti. Dalle dimissioni firmate in bianco alla maternità, dall’allattamento alla cura dei propri cari, forme di discriminazione di genere sono purtroppo ancora altissime. Fino a differenze salariali con gli uomini a parità di mansioni”.

Per queste donne “la Cgil continuerà a stare in campo, riaffermando la centralità del lavoro – dignitoso, legale, sicuro –, per una contrattazione che rispetti i diritti e i tempi di vita delle donne madri e lavoratrici, per servizi pubblici adeguati a sostegno delle famiglie, infine – ma non per importanza – per la piena affermazione delle pari opportunità e una visione del ruolo della donna nella società e nella famiglia non più subalterna all’uomo”.

Il sindaco di Orta Nova, Iaia Calvio (im: http://lucacaporale.wordpress.com)
Giornata delle Donne, Calvio: “Nessun privilegio e nessuna discriminazione”. “L’essere donna non può e non deve costituire un privilegio o il motivo per pretendere un trattamento diverso, così come non può e non deve costituire ragione di pregiudizio e discriminazione: le donne sono soggetti sociali al pari degli altri e come gli altri devono essere messe nelle condizioni, concretamente, di esigere il rispetto della loro dignità personale e dei loro diritti civili”. La prima sindaco della storia di Orta Nova Iaia Calvio invita “gli uomini e le donne della nostra comunità a promuovere, con i piccoli gesti della quotidianità, la costruzione di una società inclusiva e solidale, fondata anche sul riconoscimento del ruolo svolto, talvolta oscuramente, dalle donne”.
“Noi tutti sappiamo quante di loro, alle prime ore del mattino, lasciano le proprie case per recarsi nei campi e negli impianti di trasformazione dei prodotti agricoli confidando sulla solidarietà di altre donne, le loro madri, sorelle, zie che si prendono cura dei figli – continua Calvio – E’ anche nostro compito garantire a tutte loro la rete di servizi e assistenza su cui poter contare per avere l’occasione di mettere a frutto la formazione, la competenza tecnica e la creatività che arricchiscono tutti noi”.

Giornata della donna: la cartolina della Consulta femminile . La Giornata della donna 2012 per la Consulta regionale femminile assume un obiettivo concreto: l’uguaglianza sostanziale di donne e uomini, attraverso la rappresentanza paritaria nelle cariche elettive, con l’invito a tutte le pugliesi a sottoscrivere la proposta di legge popolare. “Le donne di Puglia, il loro costante e prezioso contributo alla vita sociale, economica e politica sono al centro del nostro impegno”, ricorda la presidente Anna Maria Carbonelli Quaranta, nell’illustrare il contenuto della cartolina coloratissima, diffusa dalla Consulta secondo una tradizione ormai consolidata e che quest’anno affronta uno dei temi di fondo della parità: l’equilibrio di genere nella rappresentanza politica e amministrativa. In Consiglio regionale, sui settanta seggi siedono solo tre donne, Loredana Capone, Elena Gentile, Anna Nuzziello.

Nello spirito della legge istituiva (n. 70/del 1980) e nell’esercizio della tutela dei diritti delle donne, “la Consulta regionale femminile ha aderito alla presentazione della proposta di legge regionale di iniziativa popolare che vuole cambiare le norme sull’elezione del presidente della Regione e del Consiglio regionale per assicurare una maggiore presenza delle donne”. Si prevede la possibilità di indicare una seconda preferenza, a condizione che siano diverse per genere. Anna Maria Carbonelli insiste sull’esigenza di fare “un passo avanti verso quella democrazia effettivamente paritaria disegnata dalla Costituzione Italiana, che tra le condizioni di uguaglianza indica espressamente le pari opportunità per i cittadini dell’uno e dell’altro sesso”.

Buccoliero: “Auguri alle donne, vero motore di una società arida e stereotipata”. “La ricorrenza dell’8 marzo non sia una mera festa consumistica, ma rappresenti una seria e matura riflessione, da parte di noi uomini soprattutto, su quanto la donna sia ancora lontana dal raggiungere quella pari dignità di cui tanto si parla”. È quanto dichiara il consigliere della Regione Puglia e presidente di “Moderati e Popolari”, Antonio Buccoliero, che interviene in occasione della festa delle donne dell’8 marzo.

Redazione Stato@riproduzione riservata

5 commenti su "Giornata Donne, da sindaci a CGIL: “occupazione femminile un dovere”"

  1. 8 MARZO 2012 – PERCHÉ LOTTARE CONTRO GLI STEREOTIPI DI GENERE È UN DOVERE CIVILE

    In occasione della “Giornata internazionale della donna” l’Associazione Genere Femminile intende ribadire come, nell’attuale contesto di forti mutamenti sociali e culturali, il tema della promozione attiva delle pari opportunità tra donne e uomini ha assunto un’importanza fondamentale.

    Molto è stato fatto nel corso di questi anni in Italia, eppure i condizionamenti rimangono, persiste una rappresentazione umiliante delle donne nei mass media così come nel dibattito politico.

    In Italia gli stereotipi di genere sono ancora presenti in tante realtà e vengono veicolati in vario modo. La società civile, le associazioni e i movimenti italiani che promuovono i diritti delle donne e la parità di genere, reagiscono con numerose iniziative e campagne di sensibilizzazione per contrastare e rispondere a dichiarazioni e comportamenti umilianti e offensive verso l’immagine della donna. Ma continuano ad essere utilizzati i corpi nudi delle donne per vendere ogni tipo di prodotto.

    Rispetto al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, c’è una tendenza preoccupante e sempre più aggressiva rispetto all’erotizzazione precoce del corpo delle bambine nei mass media: anche alle bambine viene richiesto di essere sexy. Per non parlare della creazione di stereotipi tra le bambine e le adolescenti legati ad un’idea falsata di corpo e bellezza riproposti dal mondo della moda, che creano, in questo modo, un aumento di casi relativi ai disturbi alimentari e alla salute fisica e mentale in generale delle bambine.

    L’Associazione Genere Femminile pone l’accento sulle conseguenze che la diffusione di stereotipi di genere attraverso la pubblicità, i programmi televisivi, i giocattoli, i cartoni animati, le favole, i libri illustrati può avere sulle bambine.
    Nell’ottica di una maggiore tolleranza alla diversità, occorrerebbe, innanzitutto, perseguire la formazione di genere degli insegnanti e la revisione dei libri di testo, affinché non sia il sistema educativo stesso a veicolare stereotipi.

    Quanto alle discriminazione nei confronti delle donne sul lavoro, occorre combattere quel comportamento maschile viscido e strisciante, fatto di paternalismo e battutine, che è dannoso per l’affermazione delle donne in quanto indebolisce e sminuisce il successo dell’azione femminile. Le donne sono costrette a riaffermare continuamente la propria legittimità con un dispendio di energie che dovrebbero essere invece dedicate al lavoro. Con conseguente spreco di talento e di perdita per l’intera società.

    C’è poi il dramma della violenza legato all’amore che finisce. Oggi sappiamo che l’uomo violento è colui che è incapace ad accettare l’autonomia femminile. Sono per lo più uomini che diventano violenti per paura di perdere il controllo e il potere sulla donna e considerano le donne responsabili dei loro fallimenti. Ecco, allora, che ritorna la riflessione sul ruolo del sistema educativo nella formazione della personalità civica e sociale dei giovani cittadini di domani e la necessità dell’insegnare a scuola l’educazione alla parità dei sessi e il rispetto reciproco. Lottare contro gli stereotipi di genere al fine di non trasformarli in pregiudizi e discriminazioni è un dovere civile.

    Contatti:
    Associazione Genere Femminile
    Madaghiele Cotrina
    Cell. 347 9091265
    Email: generefemminile@tiscali.it
    http://www.generefemminile.it

  2. DISABILI PROCESSANO L’EGOISMO SOCIALE
    per l’8 Marzo giuria in rosa al Campidoglio

    Donne, disabili e l’attore fiorentino Paolo Bussagli, nel ruolo del Pubblico Ministero, mettono sotto accusa l’Egoismo Sociale, responsabile dell’emarginazione di cui troppo spesso i disabili sono vittime. Il processo si svolgerà l’8 Marzo, alle ore 11.00 in Piazza Campidoglio.
    Come in ogni processo che si rispetti, l’imputato avrà diritto ad un avvocato difensore (Carolina Gentili) e la sentenza sarà espressa da un Giudice, coadiuvato da una giuria popolare completamente “in rosa”: non è un caso, infatti, se l’evento si svolge proprio l’8 Marzo, festa della donna. Sono loro, madri, sorelle, volontarie, ad essere le madrine indiscusse delle fragilità. Sempre in prima linea per accudire e prendersi cura di chi è più debole, le donne sono le più attive nel mondo del volontariato, oltre che le più sollecite e sensibili nella sfera familiare.
    La “Corte di Giustizia degli Ultimi”, questo il titolo della rappresentazione, è il primo appuntamento promosso dal Comitato per le Quote Bianche, nato l’obiettivo di garantire maggiori spazi di rappresentanza per le persone con disabilità. Contro il diffuso atteggiamento “ghettizzante” che di fatto esclude milioni di persone dalle decisioni che riguardano la “cosa pubblica”, il Comitato propone delle quote di rappresentanza obbligatoria, regolate in modo del tutto analogo rispetto alle “quote rosa”. Il Comitato, i cui portavoce sono le associazioni Modavi e Valentina, ha già raccolto il consenso ed il sostegno di numerose altre associazioni.
    Hanno collaborato alla realizzazione di questa iniziativa: il Coro Drammatico Renato Condoleo, l’Associazione Life Dance School, il CESV, l’Orecchio di Dionisio, la Lega del Filo d’Oro.

    Ufficio Stampa e Comunicazione
    Mo.D.A.V.I. Onlus

  3. 8 marzo 2012, Introna: “resta una giornata di riscatto delle donne”

    Il saluto del presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, per l’8 marzo, Giornata internazionale della donna.
    “L’8 marzo rappresenta ogni anno un anticipo di primavera, colorando le piazze, gli uffici, le case.
    In questa giornata, di festa, ma anche di memoria e di rivendicazione per il mondo femminile, il Consiglio regionale della Puglia rivolge un abbraccio ideale a tutte le donne, ovunque siano e in qualunque occupazione siano impegnate, delle tante che riempiono le loro giornate.
    L’Assemblea pugliese saluta le donne, che soffrono la crisi come gli uomini ma la pagano due volte, al lavoro e in famiglia.
    Le donne che andranno in pensione alla stessa età dei colleghi, ma intanto ricevono salari più bassi del 20%.
    Le donne laureate, che hanno superato il numero dei laureati.
    Le donne del Mezzogiorno, metà delle quali non vedrà mai realizzata l’aspirazione a un lavoro stabile.
    Le donne lavoratrici e le mamme lavoratrici, discriminate sul posto di lavoro.
    Le donne che subiscono violenze in casa. Le donne molestate, le donne abusate, le donne assassinate.
    Le donne che la pubblicità continua a presentare come oggetto e che i media continuano a non rappresentare.
    Le donne, che nel Consiglio regionale sono solo tre, ma che hanno diritto a un equilibrio paritario di genere.
    In Italia, la ricorrenza dell’8 marzo è nata con la democrazia, nel 1946. Celebra la libertà, deve restare soprattutto una giornata di riscatto”.(fel)

  4. Pellegrino: “Maturi la coscienza della convivenza civile, tra uomo e donna basata sul rispetto e sulla moralità”

    Il Consigliere regionale del Gruppo Misto–PSI, Donato Pellegrino, ha diffuso la seguente nota:
    “In occasione della festa della donna il prossimo 8 marzo, desidero rivendicare le origini marcatamente socialiste e sottolineare che nel corso del VII Congresso Socialista nel 1907, tenuto a Stoccarda, dei dirigenti socialisti come i tedeschi Rosa Luxemburg, Clara Zetkin, August Bebel, i russi Lenin e Martov oltre che il francese Jean Jaures posero la questione femminile e la rivendicazione del voto alle donne.

    Successivamente fu Corinne Brown a presiedere, il 3 maggio 1908, la conferenza tenuta ogni domenica dal Partito socialista di Chicago nel Garrick Theater: quella conferenza, a cui tutte le donne erano invitate, fu chiamata «Woman’s Day», il giorno della donna.
    Da allora molta strada è stata fatta, ma moltissima ne resta da fare se penso che l’Associazione avvocati matrimonialisti, per voce del Presidente Gian Ettore Gassani, ha denunciato che la famiglia fa più morti della mafia.
    Infatti dal 2006, ci spiegano che gli omicidi tra familiari sono stati circa 200 all’anno mentre quelli della malavita organizzata 170, ma il dato più preoccupante è che nell’85 per cento dei casi, l’omicida è l’uomo che non accetta di essere lasciato o per questioni di onore oppure economiche, sta di fatto che il più grosso tributo di sangue, ancora una volta, viene pagato dalle donne.
    Eppure l’importanza delle donne nella società è ormai un dato di fatto, un ruolo, spesso duplice, sdoppiato tra lavoro e famiglia, che va riconosciuto ma al tempo stesso tutelato, incentivato, aiutato,è evidente che la presenza sociale delle donne è ormai indispensabile, mi piace pensare alle donne nella scienza come Rita Levi Montalcini che è stata insignita del Premio Nobel per la Medicina nel 1986, a Grazia Deledda Nobel per la letteratura e nella moda rimanendo solo in Italia ci sono state le sorelle Fontana, Miuccia Mandelli è il marchio Prada, Mariella Burani, le sorelle Fendi, Frida Giannini che gestisce il marchio Gucci, e sono solo tra le più note che fanno certamente grande concorrenza ai nomi maschili.
    Nel mondo dello sport ci sono altre eccellenze, una delle rarissime donne nel mondo della Formula 1 è stata Lella Lombardi, le recentissime Flavia Pennetta e Francesca Schiavone sono delle record woman nel tennis, la Pellegrini nel nuoto e anche in uno sport come il golf c’è Diana Luna che è stata la prima donna nella storia del golf a vincere un torneo di 4 giorni senza mai perdere un colpo ed in fine la salentina Emma, Arisa e Noemi che hanno vinto il Festival di Sanremo tingendo il podio tutto rosa.
    E’ mia intenzione, in conclusione, rendere omaggio a tutte le donne e all’universo femminile affinché possano riscattare libertà, dignità ed emancipazione, vere conquiste sociali, politiche ed economiche, con l’auspicio che maturi la coscienza della convivenza civile, tra uomo e donna, basata sul rispetto e sulla moralità”.

  5. Festa della donna, il messaggio della Consigliera di Parità della Provincia di Foggia, Antonietta Colasanto, e dell’assessore provinciale alle Politiche del Lavoro, Leonardo Lallo

    «L’otto marzo non è soltanto un momento di festa. Questa ricorrenza deve essere prima di tutto l’occasione per esaltare il valore della donna attraverso azioni e progetti. Soprattutto le istituzioni hanno dunque il dovere di celebrare le donne di Capitanata dando loro un supporto ed un sostegno, mettendo in campo un’azione di programmazione che combatta le discriminazioni e favorisca sul piano concreto la parità di genere, in ogni campo e in ogni settore». È il messaggio di Antonietta Colasanto, Consigliera di Parità della Provincia di Foggia, in occasione della festa della donna.
    «Oggi il mio pensiero va a tutte le donne di questo territorio – afferma Colasanto – A quelle che vivono, come in un bollettino di guerra, la tragedia della violenza e a quelle che rivendicano il loro diritto ad essere mogli e madri senza che questo rappresenti un ostacolo rispetto alle loro prospettive lavorative. A queste donne, che sono l’orgoglio della nostra provincia, non voglio offrire frasi di circostanza ma un impegno formale: quello di far sì che l’ufficio della Consigliera di Parità della Provincia di Foggia sia per loro un costante punto di riferimento e, nel contempo, eserciti in modo irreprensibile la sua funzione di organo di controllo e di vigilanza contro tutte le discriminazioni».
    Secondo la Consigliera di Parità «è questo il modo migliore per essere dalla parte delle donne – sottolinea – Senza retorica vuota ma con la determinazione e la passione di chi considera l’universo femminile una straordinaria risorsa della nostra società. Con questa consapevolezza ho scelto la ricorrenza dell’otto marzo quale prima occasione per presentarmi alla Capitanata, per dare forma, contenuto e sostanza alla grande battaglia per la parità di genere».
    «Difendere e valorizzare il ruolo delle donne – aggiunge l’assessore provinciale alle Politiche del Lavoro, Leonardo Lallo – significa innanzitutto intervenire nel mercato del lavoro affinché si superi la fase di chiusura che contraddistingue purtroppo il nostro sistema, attraverso politiche a favore della famiglia e per la conciliazione dei tempi». «L’Amministrazione provinciale – evidenzia Lallo – è in prima fila su questo fronte, lavorando in maniera silenziosa ma efficace. Ne sono un esempio le tante iniziative messe in campo nell’ambito della formazione professionale e delle politiche attive del lavoro, oltre al progetto “Capitanata coraggiosa”, elaborato dalla Provincia di Foggia e recentemente approvato e finanziato dalla Regione Puglia. Anch’io – conclude l’assessore provinciale – come la Consigliera di Parità sono convinto che sia questo il miglior contributo che la politica e le istituzioni possano dare alle nobili e fiere donne di Capitanata»

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