Foggia. ”L’incendio alla baraccopoli nella ormai nota zona ai piedi del Gargano che tutti chiamano “il ghetto” (con un appellativo che discrimina ed aliena ancor di più la dignità della persona) è stata una tragedia sfiorata su cui chiediamo indagini che accertino senza ombra di dubbio la dinamica dei fatti. A nostro avviso non dovrebbero essere le tragedie a porre sotto i riflettori questioni a tutti note ma che da tempo non vengono affrontare e risolte. E’ da molto che chiediamo risposte concrete alle centinaia di nostre sorelle e fratelli che sopravvivono in condizioni inumane a poca distanza dalle nostre città. Noi pensiamo che si debba agire subito, adesso. Pensiamo che si debba finalmente riuscire a mettere al centro della discussione proprio questi uomini e queste donne, proprio i loro inalienabili diritti. Le istituzioni, ad ogni livello non possono continuare a fare finta che in quel fazzoletto di terra così come negli altri (troppi!) ‘non-luoghi’ di Capitanata non accada nulla. Questa area va chiusa subito. Senza se e senza ma. Ed i suoi fantasmi, coloro che fino a ieri sono sopravvissuti allo sfruttamento ed all’indigenza, vanno recuperati alla rete civile dei diritti e dei doveri di ogni cittadino. Quell’abisso di civiltà e di umanità che abbiamo colpevolmente permesso si sviluppasse a pochi chilometri dalle nostre case, va riconquistato ad uno Stato che tuteli e promuova i diritti di tutte e di tutti, nessuno escluso”.
(Foggia, 16 febbraio 2016 – Il Presidente dell’ARCI Comitato Provinciale di Foggia Domenico Rizzi)