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Marijuana su peschereccio, Gip convalida arresti: tutti consapevoli (4 VIDEO)

AUTORE:
Giuseppe de Filippo
PUBBLICATO IL:
16 Novembre 2012
Cronaca // Manfredonia //

Marijuana su peschereccio, convalida arresti; Gip: tutti consapevoli - Nell'immagine: la pistola cal.7.65, di fabbricazione cecoslovacca, con in aggiunta 30 munizioni del medesimo calibro e silenziatore compatibile, oggetto di sequestro. (st@)
Foggia/Manfredonia – SVOLTISI gli interrogatori di garanzia a carico dei 3 soggetti arrestati lo scorso 14 novembre nel corso dell’operazione Atlantide del Commissariato di Manfredonia, della Squadra Mobile di Foggia, con il supporto operativo della Guardia di Finanza (Compagnia di Manfredonia, con presenza di baschi verdi e unità cinofile e la componente Aeronavale di Manfredonia, Taranto e “Pratica di Mare”). I 3 soggetti sono stati arrestati per “traffico internazionale di sostanza stupefacente e traffico di armi clandestine e da guerra”, avendo “tentato di far pervenire in Italia (attraverso il Porto di Manfredonia) 1.610 chilogrammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, ed armi classificate clandestine e da guerra corredate di relativo munizionamento”.

OPERAZIONE ATLANTIDE, LO SPECIALE DI STATO L’esclusiva durante l’operazioneGli arrestiLa conferenza stampa in QuesturaLe dichiarazioni

I nomi; l’operazione. Alle ore 19 circa del 14 novembre, Micheleantonio Nenna, cl.1955 pregiudicato (detto “Zeus”), Matteo Castriotta, cl. 1989 (nipote di Nenna) e il cittadino albanese Guri Bushi cl.1972, pregiudicato, sono stati fermati a bordo del peschereccio “Atlantide 1°” di proprietà di Nenna (intestato alla moglie dello stesso) al largo della costa viestana all’altezza di “Pugno Chiuso”. Come evidenziato dagli agenti, il peschereccio era “colmo sino all’orlo” dello stupefacente “suddiviso in 88 sacchi con 2 differenti tipi di confezionamento e svariate scritte indicative presumibilmente apposte per segnalare in codice la probabile destinazione”.

All’interno della cabina di comando, invece, un fucile mitragliatore AK 47, di presumibile fabbricazione cinese, corredato da caricatore e baionetta, nonché da ulteriori 60 cartucce di scorta, una pistola cal.7.65, di fabbricazione cecoslovacca, con in aggiunta 30 munizioni del medesimo calibro e silenziatore compatibile.


L’ordinanza degli arresti.
I 3 soggetti sono stati interrogati stamane – 16.11.2012, dal Gip di Foggia dr.ssa Rita Pasqualina Curci con successiva convalida all’esito dell’udienza; il verbale di arresto è del 14.11, alle ore 18.10 circa, a cura del Commissariato e della Sezione operativa navale della GdF di Manfreedonia. All’avvocato Matteo Murgo e Angelo Salvemini del foro di Foggia la difesa di Nenna e Castriotta, all’avvocato Valentina Di Tullio la difesa d’ufficio dell’albanese Guri Bushi, in Italia senza fissa dimora. Il Gip ha convalidato l’arresto, dopo la richiesta del Pm di applicazione della misura cautelare in carcere.


L’indagine. “La fonte confidenziale”.
Dalla raccolta dati è risultato che l’8.11.2012, personale in servizio presso il Commissariato, comunicava al PM di aver appresso “da fonte confidenziale ritenuta attendibile” che un pregiudicato di Manfredonia aveva concluso, per conto delle organizzazioni criminali di Foggia, un accordo avente ad oggetto un acquisto ingente di hashish, nell’ordine di diversi quintali. La consegna sarebbe avvenuta in acque internazionali, lungo la direttrice Albania-Manfredonia, con un interessato (T.) che avrebbe dovuto “curare” il trasbordo della droga dalla nave albanese ad un motopeschereccio della flotta sipontina (il tutto in acque internazionali). Una volta in “prossimità della costa italiana”, il carico sarebbe stato trasbordato su motoscafi “per il trasporto verso la terraferma”. Lo sbarco della droga (dal motopescherecchio ai motoscafi) sarebbe dovuto avvenire in località Macchia, in agro di Monte, in base alle notizie trapelate dal pregiudicato di Manfredonia ipoteticamente interessato all’approviggionamento di droga. Così dagli atti. Lo stesso pregiudicato che si sarebbe rivolto a Nenna (con moglie titolare dell’imbarcazione Atlantide Primo) per le operazioni di trasbordo citato.

Dai controlli degli agenti la conferma: il motopeschereccio non era attraccato la mattina del 14.11 nel porto di Manfredonia. Da qui l’allerta data alla sezione navale della Guardia di Finanza di Manfredonia per intercettare il natante al rientro dalla costa albanese. Un intercettamento reso difficile dalle non ottimali condizioni metereologiche (nonostante l’impiego di unità del Gruppo aeronavale di Taranto). Dunque l’intervento alle 12 e 30 del Gruppo di esplorazione aeromattima di Pratica di Mare con invio di un aereo (ATR42) e con avvistamento alle 15.40 in acque internazionali del motopeschereccio Atlantide Primo, a circa 17 miglia da Vieste. Una volta nelle acque italiane, alle ore 17, l’affiancamento da parte di una vedetta della sezione operativa navale della GdF di Manfredonia. Dunque la presenza a bordo di due militari. In seguito, dopo un’ora la perquisizione a bordo dell’Atlantide Primo dopo l’arrivo di altri militari. Come confermato dalla “fonte confidenziale” sullo stesso motopeschereccio venivano rinvenuti 88 sacchi di droga ma non hashish come ipotizzato ma marijuana, contenuta in sacchi di plastica bianca (grosso modo come quelli utilizzati per la raccolta delle olive). Peso complessivo: 1.610 chilogrammi. I sacchi sono stati trovati in parte stivati sottocoperta, in parte in coperta nascosti sotto una rete da pesca.


Le armi.
All’interno della cabina il rinvenimento di un fucile mitragliatore Kalashnikov, senza calciolo, con caricatore, baionetta e 60 cartucce calibro 7.62, oltre ad una pistola cal.7.65, prodotta in Cecoslovacchia, con caricatore, silenziatore e 30 cartucce.

Dalle intercettazioni degli inquirenti, lo scambio sarebbe avvenuto tra le coste albanesi e quelle del Montenegro. Come detto, Nenna avrebbe dovuto portare il carico di droga in località Macchia per il successivo trasporto sulla terra ferma.

Per il Gip “non può ovviamente dubitarsi della destinazione allo spaccio dell’eccezionale carico (di droga,ndr) nè del coinvolgimento di tutti e 3 i soggetti trovati a bordo del motopeschereccio (anche di Castriotta e dell’albanese) (…) non essenso plausibile che il Nenna consentisse – per la natura della merce trasportata – la presenza di estranei ed essendo evidente che i due avevano il compito di aiutarlo, oltre che nelle navigazioni, nelle operazioni di carico e scarico dei sacchi di marijuana (essendo probabile che l’albanese avesse anche altri compiti nell’interesse di coloro – osserva il Gip – che avevano consegnato la marijuana)”. Inoltre, osserva il Gip Curci, “la marijuana era collocata in modo da essere vista da chi era a bordo e che nella cabina di comando sono state trovate le armi, ancque queste, percil riferibili a tutti e 3 gli arrestati”.

Dunque “non è dunque credibile che il Castriotta (nipote di Nenna,ndr) si trovasse sul motopeschereccio su richiesta dello zio per una battuta di pesca (tesa sostenuta da entrambi gli indagati) non essendo possibile che il secondo (Nenna) abbia coinvolto il primo (Castriotta) senza avvertirlo in un’attività così importante e pericolosa (…)”.

Inoltre, i due italiani sono chiamati a rispondere anche del trasporto del cittadino extracomunitario ai fini dell’ingresso illegale nel territorio dello Stato. Straniero che si è avvalso della facoltà di non rispondere tranne aver detto che era intenzionato ad entrare in Italia “per lavorare”. “La dichiarazione non merita alcun commento”, osserva il Gip.

I reati. Da qui le “specifiche ed inderogabili esigenze cautelari”: (…) per quanto emerso “concreto il pericolo che gli indagati, una volta liberi, possano continuare a delinquere”. La misura chiesta dal Pm è risultata necessaria “per impedire i contatti tra l’indagato e i complici ancora in libertà (i fornitori albanesi e coloro ai quali la droga era destinata, oltre ai soggetti che hanno incaricato il Nenna ed il Castriotta del trasporto dello stupefacentre)…..”. Non concessa alla stessa stregua “la sospensione condizionale della pena”.

Reati (per tutti e 3 gli indagati): art.110 cp, 73, c.1 e 1 bis, 80, c.1 lett.d), comma 2, DPR nr.309/90 (droga); p.e p.agli artt.110 c.p.; 1,2,4 legge nr.895/67 (armi) oltre agli art.11 c.p. 2,4,7 legge nr.895/67 (arma prodotta in Cecoslovacchia con munizioni); mentre a carico 2 italiani (per Nenna la recidiva in quanto pregiudicato ) anche l’addebito per il trasporto nello Stato per favorire ingresso illegale dello straniero a bordo del motopeschereccio.


Pronto ricorso al Tribunale della Libertà di Bari.
Previsto nei prossimi giorni il ricorso al Tribunale della Libertà di Bari da parte dei legali degli imputati. Fra le prossime valutazioni anche il reale quantitativo di principio attivo della droga sequestrata.

Slide



VIDEO CONVALIDA ARRESTI




VIDEO OPERAZIONE







g.defilippo@statoquotidiano.it (con la collaborazione di Ines Macchiarola)

10 commenti su "Marijuana su peschereccio, Gip convalida arresti: tutti consapevoli (4 VIDEO)"

  1. che gente di merda i finanziatori di questo traffico di morte,neanche l’avvocato li anno messo all’albanese,alla fine sara lunico a pagare. investigatori fate 2×2 e arrivate all amicizie dei due manfredoniani cosi mettete anche i grandi dentro ,e no solo pesci p……

  2. e che volevate che pagassero pure l’avvocato e che il nipote non sapeva nulla e proprio da ……….dire certe cose al giudice

  3. ancora con sta marijuana che c……non se ne può più e sì che la storia ce lo insegna che nel proibizionismo lo stato spende 100 volte tanto per combattere la criminalità che ha il monopolio ma …impariamo almeno dalla storia, chicago anni 30′ alcolici illegali etc… e che non si cominci con la stronzata che la marijuana fa male altrimenti inizio con le statistiche dei morti di fumo di alcool etc… etc… buffoneschi tutti quanti, lo stato, la polizia ed i trafficanti!

  4. visto della conoscenza del posto dello scarico rivenuta dall’intercettazioni………. perchè non intervenire da terra e prendere altri complici…….. mahhhhh…. stranezze di percorso….!!!!!!

  5. basta vedere le chiamate partiteda quella cellula per arrivare a chi a perso il carico.evidentemente no vogliono arrivare in fondo??????.

  6. Grande strategia difensiva! Ma come si fa ad invocare la non consapevolezza con sacchi di droga ed armi ovunque?! Si doveva aspettare lo sbarco ed arrestare complici!

  7. sono manovalanza che non vale ad una cicca…cmq senza lo “spione” non prendevano niente….manco chi andava a bianchetto:-)))))

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