La Puglia è una regione stupenda, ma animata da una serie di problemi e di mancanze, soprattutto per quanto concerne i servizi a disposizione dei disabili. Una vera e propria piaga che si traduce in problematiche come la mancanza di parcheggi per disabili e dalla carenza delle piste ciclo-pedonali protette. Per non parlare, poi, delle numerose barriere architettoniche che impediscono ai disabili di muoversi agilmente fra le strade e negli edifici pugliesi.
Il Ministero dell’Istruzione, già da diversi anni, ha approvato un disegno di legge che vede oltre 45.000 posti da insegnanti nelle scuole dello Stivale riservati ai docenti di sostegno. Si tratta di una mossa importantissima, dato che permetterebbe alle scuole (utilizziamo appositamente il condizionale) di assumere insegnanti dotati di certificazione e preparati per fornire un sostegno specifico ai bambini con disabilità psico-motorie o sensoriali.
Purtroppo, in molte scuole italiane questi posti non vengono assegnati a tale personale specifico, ma ad altri insegnanti provenienti da tutta Italia. Una situazione che arreca un danno gravissimo ai bambini che avrebbero bisogno di un sostegno didattico apposito, e alle loro famiglie. Da questo punto di vista, la Puglia ha deciso di dire basta: stando all’Anief, infatti, la Puglia rinuncerà ad allinearsi a questa pratica così scorretta, assumendo solo docenti specializzati e certificati.
Se da un lato la situazione riguardante i disabili in Puglia appare in difficoltà, dall’altro c’è chi sta cercando in tutti i modi di dare una mano. Parliamo degli enti no profit che, in Puglia, riscuotono grande successo e raccolgono ogni anno tantissime donazioni. Ad esempio a Molfetta c’è una sede della Lega del Filo d’Oro, si occupa di tantissimi progetti per diversamente abili, concentrando le sue energie soprattutto verso i bambini sordociechi, e offrendo servizi che, ad esempio, non sono ancora presenti presso le scuole pugliesi.
Nonostante queste note positive, la decisione di porre fine al trasporto gratuito per disabili ha sollevato un autentico polverone. Appare infatti inspiegabile come un servizio così importante, tra l’altro sostenuto per anni, possa essere stato sacrificato nel nome delle casse della Regione Puglia. La speranza, comunque, è che tale servizio venga ripristinato il prima possibile.