Foggia – OLTRE 50milioni di contributi richiesti per un totale di 3.293 assunzioni. Sono questi i numeri record raggiunti dal bando “Credito d’imposta” alle ore 18,00 di oggi. Un successo straordinario, ma di proporzioni tali da rendere necessario uno stop finalizzato a valutare l’effettivo fabbisogno. Il bando sarà dunque temporaneamente sospeso a partire da martedì 25 settembre, alle ore 12,00.
Ad annunciarlo è l’assessore al Welfare Elena Gentile che spiega: “Sin dall’apertura questo bando ha dato segni di eccezionale gradimento. In tre giorni il flusso di domande è stato davvero straordinario e il successo al di là di ogni previsione. È la dimostrazione della straordinaria vitalità delle nostre imprese che continuano a dare segnali di dinamismo pur in una situazione di crisi come quella attuale. Proprio per rendere un servizio migliore a queste imprese, si rende necessaria una prima istruttoria. Ci serve per capire quante sono le richieste effettivamente idonee a ricevere il contributo. Una volta fatta questa valutazione, sarà possibile calcolare quante risorse servono per venire incontro alla richiesta. Il bando ha infatti un budget di 10 milioni di euro, mentre la domanda fino ad oggi vale cinque volte tanto. A questo punto una prima valutazione sarà la bussola per orientare le nostre prossime decisioni”.
Le pratiche arrivate telematicamente al portale dell’Area Politiche per lo Sviluppo economico, il Lavoro e l’Innovazione totalizzano quota 1.486 per 3.293 assunzioni e 50.256.070 euro di contributo. Di queste 2.447 riguardano disoccupati o inoccupati; 331 sono invece le persone senza un diploma; 300 le donne assunte nel settore industria o servizi; 175 i lavoratori con più di 50 anni; 26 gli adulti soli con persone a carico e 14 gli immigrati extracomunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno o neocomunitari. La maggior parte delle richieste provengono da Bari (1.224 lavoratori) seguita da Lecce (853), Taranto (450); Foggia (400); Brindisi (253); infine Bat (113). I settori più attivi nella domanda di credito d’imposta sono commercio e terziario, cooperative sociali, metalmeccanici; personale non medico delle case di cura, turismo e studi professionali.
Il bando che agevola l’occupazione dei lavoratori svantaggiati, è stato aperto alle ore 12,00 di martedì 18 settembre 2012, mentre i termini di chiusura erano stati fissati per lunedì 19 novembre allo stesso orario. La sospensione temporanea per la presentazione telematica di nuove domande parte martedì 25 settembre alle ore 12,00. La ripresa dei termini sarà pubblicata con un nuovo provvedimento sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia e tempestivamente comunicata.
Redazione Stato
Da: Avv. Eugenio Gargiulo (eucariota@tiscali.it)
Il giovane licenziato, se non iscritto nelle liste di collocamento, ha diritto
solo a un “risarcimento ridotto”!
L’iscrizione nelle liste di collocamento, da parte di un giovane ultra
trentenne, è l’elemento minimo che integra l’ordinaria diligenza richiesta ad
un lavoratore dalla legge.
“In un arco di tempo di tre anni – afferma la Cassazione – un trentenne
dovrebbe sempre trovare un altro posto di lavoro” :così, chi entra nella rete
dei centri per l’impiego dimostra l’ordinaria diligenza richiesta dalle norme
di diritto.
La conseguenza giuridica di quanto sopra esplicitato è un vero e proprio
“taglio draconiano” al risarcimento per il lavoratore trentenne che, a tre anni
dal licenziamento illegittimo, non si sia ancora iscritto nelle liste di
collocamento, né mostra di essersi adoperato per la ricerca di un altro posto.
È quanto evidenziato dalla recente sentenza 16076/12, pubblicata il 21
settembre, dalla sezione lavoro della Cassazione, destinata a riaccendere il
dibattito sulla cosiddetta generazione “Neet”, ovvero su quei giovani che né
lavorano, né studiano, né fanno apprendistato (“Not in education, employment,
training”): quelli che spesso banalmente sono stati definiti i giovani
“bamboccioni”!
Certo è che non fa una grinza la sentenza che riduce il risarcimento di un
giovane licenziato ( non iscritto nelle liste di collocamento) da quasi 133
mila euro a soli 35 mila, considerate tutte le circostanze del caso. In questo
caso, sentenziano gli “ermellini” della Suprema Corte, ha ragione da vendere il
giudice del merito quando scrive in sentenza che un “..un soggetto di oltre
trenta anni dovrebbe sempre e comunque trovare l’occupazione nell’arco di tre
ann”.
Il trentaduenne ricorrente in Cassazione, invece, fra la data del
licenziamento illegittimo e la sentenza che gli ha dato ragione contro la tesi
di una presunta insubordinazione, causa del licenziamento irrogatogli, non era
entrato nella rete dei centri per l’impiego, né aveva dimostrato di essersi
dato da fare nella ricerca di un nuovo posto.
Sulla scorta di queste circostanze è risultata dunque legittima – per la Corte
di Cassazione – la valutazione giuridica, effettuata in base al secondo comma
dell’articolo 1227 c.c., rispetto all’ordinaria diligenza esigibile: al
danneggiato non si richiede solo di non aggravare le conseguenze del
pregiudizio patito, ma un anche di intervenire in modo positivo per evitare
ulteriori conseguenze pregiudizievoli.
Ed nel caso specifico sarebbe bastata l’iscrizione al collocamento da parte
del giovane licenziato a integrare l’ordinaria diligenza dal medesimo profusa,
ponendo a carico del datore l’onere di provare ulteriori elementi in senso
contrario!
Foggia, 24 settembre 2012 Avv. Eugenio Gargiulo