(ANSA) “Ieri abbiamo superato i 600.000 casi attualmente positivi, ovvero in isolamento domiciliare, ricoverati con sintomi e in terapia intensiva. Questo è un dato importante perché, come sappiamo, un’epidemia si definisce ‘fuori controllo’ nel momento in cui i positivi superano l’1% della popolazione e ieri, oltre ad aver sperato il milione di casi da inizio pandemia, abbiamo sfondato la soglia dell’1% di popolazione attualmente con infezione da Sars-Cov-2″. Lo ha spiegato il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, intervenendo alla trasmissione Agorà su Rai 3.
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Purtroppo, ha aggiunto Cartabellotta, “usiamo un sistema di monitoraggio che invece che utilizzare un binocolo utilizza uno specchietto retrovisore, perché fotografa dati che non sono recenti. Ovvero se si prendono decisioni restrittive basate su dati di 2 o 3 settimane fa, la corsa del virus non può essere fermata”. Negli ultimi giorni, ha concluso, “si intravede una piccolissima riduzione dell’incremento di casi positivi ma dobbiamo aspettare una stabilizzazione, perché la diminuzione può anche esser dovuta al fatto che il sistema di testing è saltato in alcune regioni”.
“In due settimane” il contagio da Covid 19 nelle carceri è aumentato “di circa il 600%”. Lo sostiene il sindacato della polizia penitenziaria Osapp in una lettera al ministro della Giustizia Bonafede e al capo del Dap Petralia. C’è “una generale e quanto mai pericolosa promiscuità nei reparti detentivi”, accompagnata dall’ “assenza di dispositivi di protezione individuale” per i ristretti, denuncia il sindacato, che lamenta anche “la sostanziale assenza di disposizioni di carattere nazionale” da parte del Dap per prevenire il contagio. In una settimana sono cresciuti del 70% i decessi da Covid in Italia, toccando in 7 giorni quasi i 3.000. In particolare, dal 4 al 10 novembre sono decedute 2.918 persone con infezione da Sars-Cov-2 a fronte delle 1.712 della settimana precedente, emerge ancora dal nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe.