Annarosa: una vita spezzata
Annarosa ha 50 anni, vive sola e combatte contro gravi patologie che ne limitano le capacità. Fino a poco tempo fa, riceveva una pensione di invalidità che le permetteva di affrontare le necessità quotidiane. Ma oggi quella pensione le è stata revocata dall’INPS, che ritiene che non ne abbia più diritto. Di fatto, Annarosa è stata abbandonata da tutti: dal Comune, dai servizi sociali e persino dalla sua famiglia di origine, che ha scelto di ignorare la sua situazione. La donna ha perso i figli e, due anni fa, anche il compagno, morto di tumore. Oggi si ritrova completamente sola, senza mezzi per vivere dignitosamente.
Una crisi che tocca molte donne
La vicenda di Annarosa non è isolata. Diverse donne a Manfredonia vivono situazioni simili: c’è chi è costretta a dormire in auto, chi non riesce a curarsi per mancanza di risorse, e chi lotta per sopravvivere giorno per giorno in un contesto che sembra averle dimenticate. La mancanza di interventi strutturali e di un sistema di supporto efficace da parte delle istituzioni locali e regionali amplifica un senso di abbandono generale.
Il contesto generale: un popolo in guerra per la sopravvivenza
Manfredonia, come molte altre città italiane, sta vivendo una guerra quotidiana per la sopravvivenza. Le famiglie devono far fronte a un aumento insostenibile del costo della vita, mentre i pochi aiuti che un tempo erano disponibili – come il bonus affitto o il bonus TARI – sono stati eliminati o drasticamente ridotti. Le tasse restano elevate, mentre le risorse per i cittadini più bisognosi scarseggiano.
Parallelamente, cresce il malcontento verso la gestione delle risorse pubbliche, percepite come inefficaci o indirizzate verso finalità non prioritarie. “Si spendono soldi per opere inutili o dannose per il territorio, mentre i cittadini sono lasciati soli”, denunciano i residenti. A peggiorare la percezione di ingiustizia sociale è il trattamento riservato ai migranti: “Vengono accolti con cibo, case e supporto, mentre molti italiani vivono in condizioni deplorevoli”, lamentano alcune voci del territorio.
Cosa chiedono i cittadini
Le richieste che si levano da Manfredonia sono chiare e disperate: ripristinare aiuti concreti per le famiglie in difficoltà e fornire supporto immediato a chi vive situazioni di grave disagio. Tra le richieste emergono:
- Ripristino del bonus affitto e del bonus TARI, fondamentali per molte famiglie.
- Riforma dei criteri per la concessione della pensione di invalidità, che oggi sembrano penalizzare persone realmente bisognose.
- Maggiore attenzione ai servizi sociali, con interventi personalizzati e un supporto continuativo per i casi più critici.
- Una gestione più equa delle risorse pubbliche, che metta al centro i cittadini in difficoltà, senza lasciare nessuno indietro.
L’appello alle istituzioni
Si rivolge un appello accorato alla Regione Puglia, al Comune di Manfredonia e a tutti gli enti competenti affinché affrontino con urgenza questa emergenza sociale. Serve un piano d’azione concreto che non solo tamponi le situazioni più critiche, ma costruisca un sistema di supporto stabile e inclusivo.
Manfredonia non può continuare a vivere in una realtà fatta di diseguaglianze, dove il peso delle difficoltà ricade sempre sugli ultimi. Le storie di Annarosa e di tante altre donne non possono restare invisibili. È tempo che le istituzioni ascoltino il grido di aiuto di una città che chiede solo giustizia sociale e dignità per tutti.
Chissa’ perche’ Gioggia ha preso tanti voti, ora qualcuno inizia a vedere la realta’ fallimentare nonostante in tv continuano a raccontare tante cazzate , come va tutto bene un …
Continuate a votare questa destra che va a favore degli evasori, delle caste e degli amici degli amici.
È quello che avete voluto. Chi aiutava ha ricevuto un calcio nel culo a favore della grande gioggia…. Ora godiamoci la distruzione.
Ma perché prima andava tutto bene? I vostri occhi sono più chiusi che mai. Certo che il letargo per voi perdura oltremisura. Destatevi dal lungo sonno e aggiornatevi come si deve.