Edizione n° 5334

BALLON D'ESSAI

TABACCHERIA // Superenalotto, a Napoli con 2 euro vinti 101 milioni
11 Maggio 2024 - ore  17:04

CALEMBOUR

CARPINO // Gargano. Luigi, diplomato e pastore per passione: ‘Seguo il mio cuore’
11 Maggio 2024 - ore  16:55

Iscriviti al canale Whatsapp

Foggia

Manfredonia

Cronaca

Politica

Sport

Eventi

San Severo

Cerignola

“Manfredonia, una città pornografica?”

AUTORE:
Michele Illiceto
PUBBLICATO IL:
31 Luglio 2023
Attualità // Manfredonia //

MANFREDONIA (FOGGIA) – (di Michele Illiceto) Ho letto la notizia che martedì 8 agosto a Manfredonia ci sarà la Prima edizione dell’evento culturale Il Libro Premio – Città di Manfredonia, con Manila Gorio e Giuseppe Brindisi.

E tra gli ospiti avremo una certa Malena, (al secolo Milena Mastromarino, pugliese di Bari), che al momento è l’attrice di punta del porno italiano, che verrà a presentare il suo libro dal titolo “Pura. Il sesso come liberazione” (Mondadori).

 

A dire il vero non la conoscevo, ma poi il titolo mi ha incuriosito e mi sono messo a cercare per capire. Cercando su internet, ho trovato questa sua dichiarazione dove dice: “Pura è una parola che ho sempre trovato stupenda: esprime bellezza, autenticità ed è priva di compromessi. Pura è il modo in cui mi sento io, e se c’è un momento in cui questa purezza emerge in tutta la sua meraviglia, è subito dopo avere fatto sesso, quando ho ricevuto e soprattutto dato piacere”.

 

Chi è Filomena Mastromarino, Malena la Pugliese: vita privata

Fonte: donnaglamour

Sono ormai quarant’anni che mi occupo di problematiche legate alla sessualità e alla affettività, sia a scuola che in giro per conferenze. Da filosofo poi, sull’argomento, per poter scrivere il mio libro pubblicato qualche anno fa sul tema dell’amore, avevo già letto tanti testi su questo tema, come quello di M. Foucault, La volontà di sapere [1976], trad. it. di Franco Ferrucci, Milano, Feltrinelli, 1997; P. Adamo, Il porno di massa. Percorsi dell’hard contemporaneo, Milano, Raffaello Cortina Editore, 2004; S. Regazzoni, Pornosofia. Filosofia del pop porno, Milano, Ponte alle Grazie, 2010; M. Marzano, La fine del desiderio. Riflessioni sulla pornografia, Mondadori, 2012. Solo per citarne alcuni.

 

Il libro di Malena mette insieme cinque parole che tra di loro ci stanno pure, solo che qui vengono collegate con forzature e distorsioni che danno una visione riduttiva, parcellizzata e dicotomica sia del sesso che della sessualità. Le parole chiavi sono: “sesso”, “piacere”, “purezza”, “bellezza”, “io”. Cinque parole nobili che, se da un lato non vanno denigrate (come purtroppo è avvenuto in passato) dall’altro non vanno neanche sciupate o avvilite, insterilite e soprattutto manipolate, come invece accade ad es. nella pornografia proposta come modello di sesso liberante e libertario dall’autrice.

 

Prendo ad es. la parola centrale del libro: sesso. Le parole, si sa, hanno un’origine e una storia. Il loro etimo dice tutto. Solo che nel libro non si accenna neanche minimamente alla sua radice etimologica. Sesso viene dal latino sexus che in originale significa “secato”, “diviso”, “tagliato”, e si riferisce al mito degli androgini raccontato da Aristofane nel famoso dialogo di Platone intitolato “Simposio”, uno die dialoghi di Platone che quando tratto a scuola i miei alunni vanno letteralmente pazzi.

 

Rocco Siffredi lancia Filomena Mastromarino: alias Malena la Pugliese

Fonte: igossip

Esso indica il fatto che, dopo essere stati divisi e separati, i due (che prima erano un tutt’uno) si cercano per unirsi di nuovo e completarsi, e insieme di nuovo essere felici.

 

Sesso quindi è aspirazione dei due a riunirsi di nuovo perché in fondo sono fatti l’uno per l’altro, e non solo il desiderio di un io che in modo narcisistico cerca di godere a tutti i costi attraverso l’altro. La sessualità umana è una sessualità regolata dalla stessa natura.

 

Sesso, quindi, indica anelito e desiderio, e pertanto si incrocia con un’altra parola, anch’essa abusata e distorta nel libro, che è Eros: amore. Quindi sexus ed eros, due parole nobili, indicano una mancanza che si vuole colmare. È questa unità – che è sia fisica che spirituale, esteriore e interiore, e quindi totale –  che rende felici i due, i quali, addolorati dalla distanza e dalla separazione che hanno subito da parte di Zeus, finalmente ritrovano la metà di cui andavano alla ricerca. Felicità che i greci chiamavano eudaimonia, definita da Aristotele come il massino compimento dell’essere umano. Dove il bello e il bene (la kalokagatia platonica) coincidono.

Malena, fonte: calciomercato.com
Malena, fonte: calciomercato.com

Ma di tutto questo nel libro non vi è traccia. Esso propone un modello di purezza che sa più di capriccio elevato a diritto, un modo di intendere la libertà più come delirio che come capacità di decidere in modo maturo. La liberazione proposta dalla pornostar Malena non è che una forma velata di schiavitù, una trasgressione fatta passare per emancipazione. Ma questo è un tentativo vecchio. Ci hanno provato in tanti, i quali, dopo averlo sperimentato sono tornati indietro, delusi. Il limite di questo libro è che riduce l’emancipazione femminile alla sola liberazione sessuale, riduzione tra l’altro condannata già da molte femministe agli inizi degli anni Sessanta, come, ad es., la compagna di Sartre, Simone de Beauvoir,  nel suo famoso testo Il secondo sesso pubblicato a Parigi nel 1949 da Gallimard editore.

 

Al contrario di quello che sostiene la pornostar adottata a Manfredonia, la purezza vera non è in un corpo che non ha più paura di spogliarsi in pubblico, mettendo in mostra scene di erotismo che fanno invece parte della vita intima, ma in un corpo che ha il coraggio di mantenere il segreto della propria intimità. La purezza sta soprattutto nel cuore, fatto per amare e non per ridurre la sessualità, già dai greci ritenuto un dono divino, a puro sesso fatto per far godere un io isolato e solipsisticamente ripiegato solo su di sè.

 

Malena compie 38 anni e rilascia un'intervista bollente

Fonte: giornaledipuglia

La sessualità si libera quando diventa amore, quando si fa gesto di tenerezza e di accoglienza, in un contesto di attesa e di rispetto, di ricerca e di cura, di premura e di dialogo. Nella sessualità l’io si dimentica, si decentra, si ritrova donandosi e accogliendo l’altro che mi dona se stesso nel suo corpo. La sessualità è linguaggio che dice all’altro quanto mi manca e quanto desiderabile lui o lei è per me. Linguaggio dove le parole, seppur importanti, cedono il passo al corpo che si fa parola prima, che tenta di dire nella carne la bellezza di essere in due. Nella consapevolezza che in amore, come dice Platone, si cerca di dire con le parole ciò per cui non si hanno le parole per dirlo

 

Se gli organizzatori avessero letto “L’arte di amare” di E. Fromm, oppure “Eros in agonia” del filosofo Byung Chul Han. O ancora “La trasformazione dell’intimità. Sessualità, amore ed erotismo nelle società moderne” di A. Giddens, ma anche “Mistica della carne” di Fabrice Hadjadj, forse avrebbero evitato questa intrusione.  E invece, eccoci qui!

 

Se un’amministrazione comunale decide di presentare un libro, evidentemente si identifica con quel libro (secondo l’opinione dell’autore del seguente articolo,ndr).  Ne condivide l’impostazione e la proposta educativa, come anche la visione che esso contiene. Un libro, infatti, non è solo un insieme di parole, ma una interpretazione della realtà. (…)

 

Se si accetta la tesi, fatta propria dall’Amministrazione comunale, secondo cui la pornografia rappresenta una forma di liberazione sessuale, allora, care mamme e cari papà, questo vuol dire che a settembre, quando riapriranno le scuole, la proporrò come materia nuova da insegnare ai miei alunni e alle mie alunne vostri figli. Che ne dite?

 

Nel Piano della nostra offerta formativa scolastica metteremo una nuova materia: “Pornografia: come liberarsi con il sesso”. Useremo come libro di testo quello di Malena e come materiale didattico per la Lim i film di Rocco Siffredi, il quale ha definito Malena “il suo alter ego pornografico femminile”.

 

Chiaramente chiederò la vostra collaborazione, e, inviterò anche l’assessore alla cultura e la sua collaboratrice che hanno pensato bene di invitare la pornostar Malena, insieme al sindaco, come primo cerimoniere della neonata pornografia manfredoniana.

 

E si! Perchè Malena dice che è diventata imprenditrice di se stessa. Ma è così, oppure, in fondo, non è altro che schiava delle voglie altrui? E, allora, se per l’assessore alla cultura, Malena è un modello di imprenditorialità, mi pare giusto e corretto presentarla alle ragazze del sud e di Manfredonia, in cerca di riscatto, quale modello da seguire. Infatti così Malena scrive per difendere le donne: “È una storia, la mia, che voglio dedicare anche agli uomini, perché possano vederci con occhi diversi, superando gli antichi stereotipi. Non siamo né sante né troie, né fragili bamboline né arpie giudicanti, né mamme da mettere sul piedistallo né oggetti senz’anima […] L’umanità sta per andare su Marte ma una donna non può ancora fare quel piccolo passo che le consenta di vivere il sesso con la stessa libertà concessa a un uomo”.

 

L'autobiografia di Malena è come la posizione del missionario (ma piacerebbe a Cioran) - Pangea

Fonte: pangea

Se le cose stanno così, anziché prendere Rosa Luxemburg o Rita Levi Montalcini e tante altre donne che hanno lottato per l’emancipazione femminile, al prossimo orientamento universitario dirò alle mie alunne di iscriversi alla scuola delle pornostar, e anzichè farle andare in libreria per comprare libri, dirò di andare in un bello sexy shop ad acquistare tutto ciò che serve al nuovo corso.

 

Ci pensate madri e padri: tutte le vostre figlie i vostri figli sul set con Milena e Siffredi? Faranno molti soldi e diverranno anche famosi. Ma soprattutto finalmente saranno tutti liberi da pregiudizi e da ogni morale. Si, perché la morale è la bestia nera del nostro tempo (e si vede), di cui dobbiamo assolutamente liberarci, sì da vivere secondo il diffuso principio secondo il quale “Tutto è permesso se risponde ai miei desideri, anzi che dico: alle mie voglie”.

 

Chiaramente non sto parlando della morale cattolica, ma della morale filosofica e laica. Senza scomodare la religione –  che avrebbe da dire anche la sua a tal proposito –  la questione qui la sto ponendo in chiave antropologica, psicologica e pedagogica.  Anche se sono certo che molti lettori diranno: “Ecco il solito discorso da cattolico integralista e bacchettone moralista”.

 

In una intervista, la pornostar (…) ha dichiarato di considerarsi l’emblema della liberazione sessuale. “Tutte noi sex worker facciamo quello che vogliamo del nostro corpo. Siamo imprenditrici di noi stesse. Non vedo nessuno sfruttamento”. Ed è qui il problema: “facciamo quello che vogliamo del nostro corpo”.

 

Che grande gaffe psicologica!!! Confondere il “desidero” con le “voglie” è quanto gli psicoanalisti vanno denunciando proprio come il fattore più diseducativo di questa società iperedonistica. A tal proposito, basta leggere il testo dello psicanalista lacaniano Massimo Recalcati “Lessico amoroso”, oppure l’altro suo testo “Mantieni il bacio”, dove critica il modello pornografico come una forma di degradazione antropologica.

 

Insomma, il titolo del libro è molto eloquente.

 

È come se dicesse: “Se volete essere liberi fate sesso senza alcuna inibizione e senza alcun freno”. Il messaggio è chiaro: “Devi soddisfare tutte le tue voglie”. O anche “Sfrutta al massimo il tuo corpo, tanto a che ti serve se on per fare sesso”.

 

Inoltre vuol dare a intendere che nel fare sesso non ci devono essere regole, limiti, come se i limiti rendessero meno bello un rapporto sessuale e una relazione affettiva. Invece, come dice Recalcati: “Un desiderio senza limiti diventa mortale. Diventa delirio”. Ora, la confusione è tutta qui: si confonde il desiderio con le “voglie”, si confonde il piacere con l’eccesso e la trasgressione con la liberazione, si confonde la gioia di un atto sessuale con il godimento puramente fisico. Chissà che cosa direbbe a riguardo Freud che su questi concetti ha fondato tutta la sua psicanalisi?

 

E il messaggio pare sia rivolto soprattutto alle donne, alle quali vien detto; “Non abbiate pregiudizi, liberatevi dai condizionamenti familiari e culturali e seguite le vostre aspirazioni”.  Se poi sei una donna del sud, cresciuta in un paesino del barese, come ha fatto Malena, tra divieti e tabù, e piena di frustrazioni, lo slogan pare esser ancora più avvincente. Insomma, grazie a Malena pornostar, saremo tutti liberi, e questo grazie alla nostra Amministrazione comunale che oltre a tutto il resto abbiamo scoperto che ora fa cultura pornografica. Altro che rivoluzioni fatte nel passato! Che cosa mai sono la rivoluzione americana, francese, o bolscevica rispetto quella di Malena!! Bazzecole, quisquiglie direbbe il grande Totò.

 

Una volta lo slogan era “Fate l’amore e non fate la guerra”. Ma il problema è che il sesso non ha niente a che fare con l’amore. Al limite l’amore ha a che fare con la sessualità, ma non con il sesso.

 

Solo che il tipo di sesso che il libro propone, avendolo scritto una pornostar, è il sesso di tipo pornografico. Ma il sesso non è la sessualità. Sono due parole che anche se etimologicamente vicine i loro significati sono molto distanti.

 

Al sesso pornografico manca la cosa fondamentale: il fatto che più che di corpi si tratta di persone. Manca la dimensione del volto. Infatti, è sul volto che la sessualità si trasforma in amore. L’uomo, notava già Aristotele, è l’unico animale che in natura ha gli organi genitali sul davanti. E il motivo è che quando fa sesso può guardarsi in volto, per stupirsi, guardarsi e ritrovarsi, riconoscersi e perdersi nello sguardo reciproco.

 

Perché nella sessualità è dal volto che si parte. Dal volto al corpo e dal corpo di nuovo al volto. In fondo la sessualità è un viaggio nel corpo partendo dai volti. Perché, in fondo, dopo un atto sessuale, quello che hai bisogno di ritrovare è un volto che ti parli. La sessualità è mancanza, è celebrazione e non prestazione. La sessualità è cercare nell’altro ciò che manca in me. È desiderio di completarsi. Infatti, siamo complementari.

 

Insomma, reputo questa scelta una grande caduta di stile e di pensiero, oltre che culturale. Non si sa che la pornografia non è affatto liberante. Al contrario, essa crea dipendenza. È sostitutiva e compensativa. Non è neanche terapeutica o riparativa. Al contrario, invece, la sessualità è sublimativa, in quanto trasfigura un semplice istinto o –  come direbbe Freud – una pulsione in un grande e immenso gesto di amore. La sessualità è oblativa, e non possessiva, non è solo godimento, ma ancor più atto gioioso. E la gioia è più profonda del semplice godere. Alla pornografia manca la capacità di dare tonalità affettiva a ogni gesto sessuale. Forse si provano emozioni, ma queste difficilmente riescono a tradursi in sentimenti.  Nella pornografia si usa l’altro come strumento del proprio godere, e si è soli. Maledettamente soli. Due solitudini che si scambiano senza mai incontrarsi davvero.

 

La pornografia fa il corpo a pezzi. È vivisezione della carne. Non vi è donazione, come in amore, ma solo consumazione. Non vi è rapimento estatico, ma solo esercizio della forza, a volte anche violenta, dove si prova la sensazione che tutto ci è dovuto, e nulla ci deve essere negato. Non vi è donazione ma solo scambio di organi isolati dal resto del corpo. E la fragilità è bandita, mai accettata. È un modo velato per dire che sei potente. Onnipotente. Invincibile. Nel tuo corpo domato, tutto il mondo è ai tuoi piedi. Padrone e non custode.

 

Nel sesso pornografico il corpo dell’altro è tuo e te lo prendi. Ci giochi e poi lo abbandoni. Lo usi e poi lo riponi. Un oggetto di piacere e non un luogo sacro da celebrare, in cui entrare a piedi nudi, dopo aver chiesto permesso.  Non ti interessa l’altro, ma il suo corpo, solo però nella misura in cui funziona e ti fa godere.  Corpi senza volto. Anonimi. Spersonalizzati. Senza biografie e senza storie. Nella pornografia non c’è racconto, non vi è alcuna narrazione. Non vi è memoria. Tutto è nell’ora, nell’attimo. Tutto nasce e nuore nel momento in cui lo provi. E nulla vi rimane. Nessuna traccia, nessun segno. Povertà simbolica che non solo priva i segni dei significati, ma ti lascia più vuoto di prima. La pornografia è povera di linguaggi. È monotona e ripetitiva. È avvitata su se stessa. Non è generativa. È arida.

 

Non vi è neanche il tuo io, ma solo una sua parvenza. Un io apparente, ma mai il vero proprio sé. Non vi è alcun riconoscimento, alcuna accoglienza. Non vi è attesa. Non vi è rimando. È falsa autenticità. Scambia la libertà con il libertinaggio dei vecchi libertini francesi. Si fa sesso solo per dimenticare la propria fragilità, e illuderti che puoi avere tutto. Ti senti libero solo se nulla ti viene negato. Solo se rompi il confine tra te e ciò che non puoi avere. Ti senti padrone del tuo corpo, pronto a farne quello che vuoi. Nessuna proibizione, nessun limite. Ecco sembri un dio. E invece sei solo un idolo. Ubriaco di te. Solo di te. Solo che tu non basti! E rimani di nuovo solo,

 

La pornografia non è che una forma di infantilismo, perché chi fa sesso in questo modo, in fondo, è rimasto bambino, in quei mesi nei quali giocava con il copro della madre, pensando che lei sarebbe stata tua per sempre. Chi fa sesso pornografico, come propone Malena, non sa dire altro che la parola “IO”, e non sa dire mai “Tu”. E quindi non conosce la profonda esperienza del “NOI”.

 

E prego l’Amministrazione comunale di essere almeno coerente e onesta con se stessa. Il 31 agosto non andate dietro al sacro quadro della Madonna di Siponto, tutta pura e casta, e la cui purezza è tutt’altro rispetto a quella proposta dalla pornostar Malena.

 

(…)

Insomma, una cosa è mancata in tutta questa iniziativa pseudoculturale: l’idea bella e filosofica secondo la quale l’erotismo vero ha a che fare con l’invisibile. Perché se vuoi davvero amare, come dice lo scrittore francese C. Bobin: “Illumina ciò che ami senza toccarne l’ombra”.

 

Prof. Michele Illiceto, ph. Facebook

A cura di Michele Illiceto

26 commenti su "“Manfredonia, una città pornografica?”"

  1. Azz’, mi era sfuggita Malena! 🤪🤪🤪😍😍😍
    Meno male che c’è lei allora, va, così la sua presenza gradita compensa con quella indesiderata del -komplottaro di Povia 🤣🤦‍♂️

  2. Finalmente un articolo degno di essere letto e condiviso pienamente….
    Ormai hanno cambiato il male per bene e il bene per male…

  3. Un plauso 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻 per questo invito :’’E prego l’Amministrazione comunale di essere almeno coerente e onesta con se stessa. Il 31 agosto non andate dietro al sacro quadro della Madonna di Siponto’’ chissà quanti raccoglieranno il suo guanto! A naso, dico nessuno, dato che la processione del 31 agosto è la loro vetrina preferita, come manichini, con vestiti e sorrisi falsi ostentano un effimero potere

  4. Quanta ipocrisia, a Manfredonia -prete ha una donna al proprio servizio e ci scandalizziamo per Malena che lo fa come un lavoro senza nascondersi dietro una sagrestia.

  5. Complimenti al prof Michele Illiceto per il suo magistrale articolo. In un’epoca di post-verità, come la nostra, quando si tocca il tema della pornografia con argomentazioni critiche e profonde, molto spesso si viene tacciati di moralismo, ipocrisia e bigottismo.
    Illiceto, da par suo, ha precisato e illustrato il vero significato delle parole sesso, piacere, purezza, bellezza, io. Parole nobili che “se da un lato non vanno denigrate dall’altro non vanno neanche sciupate o avvilite, insterilite e soprattutto manipolate, come invece accade ad es. nella pornografia proposta come modello di sesso liberante e libertario dall’autrice del libro”.
    Personalmente condivido pienamente anche quello che, tra l’altro, scrive Illiceto sulla “purezza e sulla sessualità”.

    “Al contrario di quello che sostiene la pornostar adottata a Manfredonia, la purezza vera non è in un corpo che non ha più paura di spogliarsi in pubblico. La purezza sta soprattutto nel cuore, fatto per amare e non per ridurre la sessualità a puro sesso fatto per far godere un io isolato”.

    “La sessualità si libera quando diventa amore, quando si fa gesto di tenerezza e di accoglienza, in un contesto di attesa e di rispetto, di ricerca e di cura, di premura e di dialogo. Nella sessualità l’io si dimentica, si decentra, si ritrova donandosi e accogliendo l’altro che mi dona se stesso nel suo corpo. La sessualità è linguaggio che dice all’altro quanto mi manca e quanto desiderabile lui o lei è per me”.

    Grazie Michele, un caro saluto.

  6. Zio (all’autore dell’articolo): hai scritto 300000 parole, ma quando deve venire a Manfredonia Malena??? Bastava solo che scrivessi data ora e luogo, il resto onestamente ce ne frega poco 😅😅

  7. Ecco cosa succede a mettere i soldi a disposizione del livello culturale e politico di un inesperto amministratore, che già si vede eletto in regione, e ad una consigliera, a cui piace la sola vetrina dei social, – nei confronti di una conduttrice televisiva (la Manila Gorio) che si è messa a disposizione, – per la campagna elettorale del sindaco Rotice. Se chiedete il sindaco, come suo solito, scendendo dal pero, dirà di non saperne nulla. Chissà chi sarà il prossimo dell’amministrazione a salire le scale della diocesi per incontrare il Vescovo.

  8. Ascoltate i filosofi e coloro che hanno studiato. Gli ignoranti farebbero bene solo ad ascoltare

  9. Questo dimostrate di essere….gente depravata magari anche sposata con figli….il sesso non ha nulla a che vedere con l’amore vero,quello ricercato desiderato e rispettato…

  10. Malene,… Manila Gorie… Quisquglie. Salvini sponsorizzó Efe Ball a Ministro per i lavori particolari

  11. Non è che mister selfie farà qualche film insieme a Malena ? Alle sue spalle si troverà Rocco…

  12. ….atmosfera da paese islamico che scopre la Luna…..ahhhhhaaaa che ridere se vengo paga in natura???

  13. La domanda che mi pongo (parlando del mestiere più vecchio del mondo) idolatrato e venerato oggi come purezza) se ciò che fa non gli porterebbe ritorni economici (eppur consistenti) la penserebbe sempre così?
    Ma fatemi il piacere vedete le cose così come sono…..
    Complimenti professore ma come ha visto dalle risposte ricevute questo è il livello culturale nel nostro paese, poi voglio vedere coloro che le hanno risposto in maniera poco piacevole se a le loro figlie a scuola gli insegnerebbero che fare sesso e segno di purezza …….ma forse chi ha risposto non sa manco cosa significhi il termine famiglia.

  14. Legge metropolitane narrano di una casa di piacere a 4 metri da una chiesa in pieno centro. Io non ci credo.

  15. Un paese circondato dal nulla e fondato sul nulla!
    Devo riconoscere, ahimè, che “caduta di stile” è un eufemismo… questa è davvero l’apoteosi dell’assenza del concetto educativo che tra le tante cose un amministrazione comunale dovrebbe avere. Certo che la sessualità fa parte della vita, anzi, viste le pagine di cronaca che negli ultimi anni ci devastano, è forse tra gli aspetti più sani. Però far lanciare concetti di purezza associati al sesso-pornografia mi sembra davvero diseducativo. La provocazione del Prof. Illiceto mi sembra legittima e mi farebbe anche sorridere. Credo che siano ben altri i modelli da proporre ai giovani di questo paese.

  16. Sono una madre e cerco di insegnare ai miei figli che la libertà è ben altro, ma purtroppo viviamo in un mondo che va al contrario. Condivido a pieno il suo articolo prof. Illiceto.

  17. $en$ualitá è la Parola esatta per vivere le relazioni erotiche con la persona affine al fine di provocare a se ed altra da se senzazioni senz’@li pardon $en$uali, inusuali come giochi di ruolo dalle battute diverse come i ruoli che si vogliono complice mente ricoprire…Da Qui l’idea di Testi erotici che portino le coppie a provare parti che dopo i party possano portare perché no, pure a parti adempiendo al ruolo generativo del $e$$o;-) $¢u$a$$e If mi son dilungato come la Terza GamBa;-)

  18. Nel Ribadire quanto detto dal prof. Michele Illiceto e dopo la sua Dettagliata e Acuta Analisi, mi Auguro che le persone che vanno dietro alle idee di Malena, Evitino almeno per Coerenza di Partecipare alla Processione della Festa Patronale, perché sarebbero solo Figuranti.

  19. Caro Prof (sei stato il mio prof, anche se solo per un’ora alla settimana), spesso mi ritrovo ad essere in accordo con te, della qual cosa non mi stupisco. Tu hai preferito insegnare agli umani, io agli umani ho preferito le macchine (calcolatrici).

    Cos’hanno di diverso gli uni dalle altre? Filosofi, antropologi, fuffologi, intellettuali nei caffè, internettologi hanno provato a dare risposta a questo dubbio amletico. Io preferisco usare il caro vecchio rasoio di Occam, ovviamente condito con un pò di statistica quadratica media. La maggior parte degli umani (80%, giusto perchè nella materia dove “there is no silver bullet” ogni cosa si esprime sempre come 80/20) differisce dalle macchine per un epsilon piccolo a piacere, approssimabile con 1/e^x dove x tende ad infinito e rappresenta la propensione individuale nel pensare a se stessi come un Moscow Mule in una torrida sera d’estate – “Barista, un altro!”.

    Ti stupisci che tiri più un pelo di f … ehm, scusa, intendevo dire che comprendo la tua meraviglia circa una pornostar che presenta un libro sulla purezza, convengo che una creatura dotata di sensibilità religiosa troverebbe poco appropriato l’accostamento tra purezza e pornografia. Eppure, io che mi ritengo nel succitato 80% di umani molto prossimi alle macchine, e con una sensibilità religiosa da almeno 600 Ohm, vedo solo una persona che sta facendo le sue scelte, ha le sue idee, crede di aver raggiunto un certo successo e batte il ferro finchè è caldo (ops, forse questa potrebbe essere interpretata come un doppio senso, ma anche le parole “doppio senso” in questa tematica portano ad un doppio senso, sembra che mi sono incartato ma adesso ne esco – chiudo la parente!).

    Non credo che Malena voglia proporre come verità assoluta un ideale di purezza pornografica, è la sua idea, sono le sue considerazioni. Ci ha scritto un libro? Bene, se è grammaticalmente corretto, ci sono almeno 3 congiuntivi, è rispettata la consecutio temporum e non ci sono periodi ipotetici del quarto tipo (premesse impossibili che portano a conclusioni irreali ma ritenute attendibili, altresì dette teorie complottistiche), potrebbe essere una valida alternativa a Novella 2000.

    Ero ragazzo quando suonavo sopra i carri in maschera, eppure ricordo i “Ragazzi Italiani” per la festa patronale. Quindi l’amministrazione comunale si identificava con quella musica? “Se questo fosse vero amore, tu non mi lasceresti mai”. Meglio l’idea di purezza Maleniana, citata anche ante litteram da Franco Staco in “Trapanarella”.

    L’amministrazione comunale è espressione del contesto sociale in cui opera, e per questo motivo, un libro di Malena è una ghiotta occasione per fare un pò di ammuina, tutto qua caro Prof. Purtroppo la nostra novella Trapanarella non sarà accompagnata dal suo “Trapanature”, se ci fosse stato anche il grande Rocco sarei venuto certamente, ma Malena è una ex PD, in una giunta di non-centrosinistra che sta riuscendo a far rimpiangere 25 anni di centrosinistra, direi che non hanno bisogno di Rocco per l’impalatura.

    Quindi caro Prof (si lo so devo concludere, non voglio infliggere a nessuno 14534 caratteri e 2866 parole!) non avertene a male, la storia dell’umanità è piena di doppiezze e false morali, gli stessi che applaudiranno Malena saranno in piazza ad applaudire il sacro quadro. Sono più stupito della mancata reazione al degrado di una città. Lasciamo da parte quello morale, culturale, sociale, ma su quello economico davvero non mi capacito. Forse in tutto questo vedo il concetto di purezza Maleniano, quello in cui ognuno pensa solo a se stesso e a ricevere come merce di scambio la gratificazione dall’aver dato a qualcuno, ai tempi della scimmia che balla si chiamava baratto.

    Che poi, a volerla dire tutta, neanche io il libro di Malena l’ho letto. E non credo che lo leggerò. La mia religione mi vieta di leggere più di un libro all’anno, e quest’estate leggerò l’ultimo di Paolo Cevoli. Per fortuna la mia religione non mi vieta di rileggere libri che ho già letto, quindi rileggerò molto volentieri la “Storia della filosofia greca” raccontata da De Crescenzo, con lo spassosissimo episodio di Caccioppoli. Pensavo fosse una figura mitologica, poi il caso ha voluto che me l’abbiano chiesto davvero all’esame di Analisi II, dopo avermi già chiesto altri 9 fott… interessantissimi teoremi (il Banach-Caccioppoli sulle contrattive è usato anche come strumento di tortura).

    Vabbè, si è fatto tardi, am veg a magnè, e come si dice da queste parti: piadéina e parsot, e f… par tot!

    Ah dimenticavo. Prof, sei stato uno degli insegnanti più straordinari che abbia mai avuto, onestamente tra te e Michele Losito non saprei a chi dare la palma del favorito. Facciamo che la dò a tutti e tre (Franco D’Angelo rimane inavvicinabile come simpatia, ma agli scritti ti roccosiffredava come pochi). Erano i tempi favolosi in cui un Sindaco sapeva trovare il coraggio di dimettersi e tornare ad essere un uomo.

  20. Pasqualino sei un grande, condivido tutto quello che hai scritto. Finalmente qualcosa di vero, di sensato, leggibile, pratico, riflessivo. Il tutto sinceramente molto ma molto interessante.

  21. Non capisco sto casino, articolo e controrisposta kilometrica, si vede che non avete un c…o da fare. Malena fa quello che vuole, senza fare male a nessuno, se poi ci sarà gente che la prenderà come modella di vita, allora la vedremo nell’accademia del porno di Rocco.

Lascia un commento

“Tre cose non si possono mai nascondere, il giorno, la notte e la verità.” (Francesco Agati)

Anonimo

StatoQuotidiano sei tu!

StatoQuotidiano, fondato nell'ottobre 2009, si basa sul principio cardine della libertà d'informazione, sancita dall'art. 21 della Costituzione.

Il giornale si impegna ad ascoltare la comunità e a fornire informazione gratuita, senza sostegno di classi politiche o sociali.

Ai lettori che ci seguono e si sentono parte di questo progetto, chiediamo un contributo simbolico, per garantire quella qualità che ci ha sempre contraddistinto!

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce, articoli, video, foto, richieste, annunci ed altro.

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce o disservizi.

Compila il modulo con i tuoi dati per promuovere la tua attività locale, pubblicizzare un evento o per proposte di collaborazione.

Nessun campo trovato.