Roma – DOPO oltre trent’anni da quel 27 giugno del 1980, lo Stato italiano è chiamato a risarcire i parenti delle 81 vittime della strage di Ustica. Lo ha deciso il tribunale civile di Palermo e più precisamente il giudice Paola Proto Pisani, che ha condannato i ministeri della Difesa e dei Trasporti a un maxi risarcimento di oltre 100 mln euro per i parenti delle 81 vittime (tra cui 11 bambini). La sentenza è arrivata oggi, 12 settembre, dopo un’istruttoria durata 3 anni.
Secondo i legali delle vittime, gli avvocati Daniele Osnato e Alfredo Galasso “il risultato della vicenda processuale rende giustizia per l’ultratrentennale ‘tortura della goccia’ che i parenti delle vittime hanno dovuto subire ogni giorno anche a causa dei numerosi e comprovati depistaggi di alcuni soggetti deviati dello Stato”. Per i legali “la sentenza apre un nuovo percorso per la ricerca della verità”. I legali sono infatti convinti del fatto che fu un missile – probabilmente degli Usa o della Francia – a colpire il DC9 Bologna Palermo Itavia, come d’altronde sostenuto in varie testimonianze nel processo, tra cui quella dell’ex Presidente della Repubblica Cossiga. Gli avvocati auspicano dunque che “chi di dovere avvii ogni opportuna azione nei confronti degli Usa e della Francia affinché sia ammessa finalmente la responsabilità per il grave attentato. Così – dicono – si ridarebbe dignità e onore a tutto il Paese e alle vittime”.
Inoltre gli avvocati e i parenti delle vittime si augurano che “dopo la caduta del regime di Gheddafi, l’Italia sia informata del contenuto degli archivi dei servizi segreti libici nei quali si ha ragione di ritenere che siano contenuti ulteriori documentazioni rilevanti sul fatto”.
(Fonte: Rassegna.it – Rassegna.it)