Roma – L’INDICE di povertà assoluta stabile nel 2014 non è affatto un dato positivo ma, al contrario, rappresenta una sconfitta per l’Italia. Lo afferma il Codacons, commentando i dati diffusi oggi dall’Istat. “I numeri dell’Istat ci dicono che non si è verificato alcun miglioramento sul fronte della povertà nel nostro paese, e chi era povero negli anni precedenti lo è rimasto anche nel corso del 2014 – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Il numero di cittadini in stato di disagio economico era e rimane abnorme (4 mln 102mila persone), e rappresenta una vergogna per un paese civile. Il tasso di povertà in Italia, inoltre, è tra i più elevati d’Europa – dopo Grecia, Spagna e Portogallo – e le politiche economiche adottate nel nostro paese non hanno prodotto alcun miglioramento su tale fronte” – conclude Rienzi.
Redazione Stato
Il tasso di povertà delle famiglie in Italia continuerà, in futuro, ad aumentare per effetto delle irresponsabili politiche di austerità che ci sono imposte dall’UE. Tali politiche, com’è noto, hanno ridotto la Grecia nella condizione disastrosa, sociale e umana, in cui si trova. Le politiche economiche adottate nel nostro paese non solo non hanno prodotto alcun miglioramento sul fronte della povertà ma l’hanno, in questi anni, aggravata. Coloro che sostengono la necessità di cambiare indirizzo di politica economica abbandonando l’austerità per “la crescita e lo sviluppo” pur restando nell’area euro, dimenticano che l’euro e l’austerità sono le due facce della stessa medaglia. Quando la Germania sostiene che l’austerità è imposta dai Trattati dell’Unione monetaria, dal suo punto di vista ha ragione. Concludendo, è una grave ingenuità credere che si possa cambiare politica economica senza revisionare radicalmente i Trattati sulla moneta unica. Chi sostiene il contrario o mente sapendo di mentire, o ignora gravemente ciò di cui sta parlando!