Manfredonia – “PRESO atto che il Dipartimento di prevenzione, espletati tutti gli accertamenti del caso, ritiene che è venuto meno uno dei requisiti fondamentali previsti per tale struttura (…) con effetto immediato (..) ordina la sospensione di ogni attività sanitaria di diagnostica per immagini presso la Casa di cura San Michele sita a Manfredonia alla via Cozzolete – a parziale modifica dell’autorizzazine del 22 marzo 2012, a partire dalla notifica della presente ordinanza”. Così il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi nell’atto citato, con data 12 luglio 2012.
Cos’è la diagnostica per immagini. Genericamente, con imaging, imaging biomedico o diagnostica per immagini ci si riferisce al generico processo attraverso il quale è possibile osservare un’area di un organismo non visibile dall’esterno. La radiologia è la branca della medicina che principalmente si occupa del monitoraggio. Tecniche di imaging sono ad esempio l’ecografia, l’ecodoppler, la radiografia, l’imaging a risonanza magnetica, l’angiografia, la mammografia, etc.
L’ordinanza sindacale era stata preceduta da una nota dell’Asl/Fg, dipartimento di Prevenzione, del 26 giugno 2012, con riferimento all’attività sanitaria sospesa. Il legale rappresentante della Casa di Cura San Michele, Gestione Daunia Medica Spa, è stato diffidato ad ottemperare all’ordinanza data la possibile sanzione ai sensi del codice penale; 60 giorni per ricorso al Tar dalla notifica del provvedimento.
Focus. Si ricorda che la Casa di Cura San Michele aveva cessato le proprie attività dopo la revoca dell’autorizzazione sanitaria stabilita con delibera di Giunta regionale pugliese n.1415-14.06.2010 (Delibera GR 1415/14.06.2010), relativamente alla precedenti branche specialistiche di Oncologia-Pneumologia e Gastroenterologia, per 35 posti letto e 42 unità occupate. La Casa di cura di Manfredonia – dopo un iter “travagliato” per la ripartenza – è riattiva dal 18 luglio 2011 nelle nuove attività sanitarie di geriatria (20 p.l.) e lungodegenza (15. P.l.) (nota dell’Aiop relativamente al pagamento degli stipendi da parte del Gruppo Salatto, dell’omonimo imprenditore della sanità privata foggiana, co-amministratore della Daunia Medica srl. Nel dicembre 2011 la nota delle verifiche dell’Uvar sui ricoveri nella struttura dal 2008 alla revoca attività.
g.defilippo@statoquotidiano.it
Devono controllare tutto in quella struttura,sicuramente le novita’ non mancheranno.
Un altra Vergogna sipontina!! Quell’ospedale quando funzionava a pieno regime eseguivano in poche ore colonscopie e gastroscopie spesso effettuate contemporaneamente agli stessi pazienti!!
Una cosa disumana, tra urla di dolore e sofferenza, dato che l’anestesia non veniva utilizzata.
VERGOGNA! VERGOGNA! VERGOGNA!