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Manfredonia, il grave fallo di Energas: gioco di squadra in Consiglio

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
18 Settembre 2015
Manfredonia //

Manfredonia – Il fischio dell’arbitro attraverso l’appello dei Consiglieri Comunali apre questa partita, in data 17 settembre 2015. Uno scontro atteso, che si preannuncia duro. Riscaldandosi grazie alla discussione dei primi punti all’ordine del giorno (Modifica art. 13 del Regolamento del Consiglio Comunale approvato con delibera di C.C. n. 14 del 15/04/2015; Determinazione numero e materia delle Commissioni consiliari permanenti e nomina componenti; Nomina Commissione per la formazione degli elenchi dei giudici popolari per le corti di assise e di appello), i Consiglieri La Torre e Fiore vengono impegnati nello spoglio: due i nominativi da votare (uno di maggioranza e uno di minoranza) e dunque due le preferenze da esprimere. Il terzo punto all’ordine del giorno, con 23 votanti (data l’assenza del Consigliere Palumbo) e una scheda bianca (quindi 22 voti effettivi), vede passare i nominativi dei Consiglieri Taronna e Della Patria, e si conclude col voto dei 24 Consiglieri per l’immediata eseguibilità.

La coordinazione sciolta e sicura del Presidente Antonio Prencipe permette di passare al punto 4: le mozioni in esamina sono due, il Presidente propone quindi di dare priorità all’esposizione e di far seguire il dibattito. L’attenzione si sposta quindi sul Consigliere Italo Magno, che presenta la propria mozione dichiarando che “Energas ha finalmente messo giù la maschera del buonismo, ricorrendo alle minacce di processi e denunce”. Magno ricorda il ritardo nella lotta istituzionale che avrebbe “fatto esporre il fianco alla città di Manfredonia”, rifiuta ogni polemica attuale in difesa della città, in nome di un’unità che possa sventare ogni tentativo di attacco contro di lei. Proseguendo, riferisce la volontà della popolazione espressa attraverso la raccolta di quasi 5000 firme, il rigetto del ricatto occupazionale e da atto alla città di “aver fatto la sua parte”.

La palla passa allora al Consigliere Alfredo De Luca, firmatario della seconda mozione. La condotta di gioco, meno politica e più tecnica, riprende le parole del Presidente Prencipe, in sede del precedente Consiglio Comunale del 25 agosto, sulla democrazia, legittimando la presenza in aula e l’interesse dei Consiglieri alla tutela del territorio all’interno del Consiglio. La mozione discute il perché di un deposito GPL in Puglia dal momento che i consumi non sono elevati, e fa notare come le ultime proposte riguardino la sostituzione del petrolio liquefatto con altre fonti energetiche, come, ad esempio, il metano. Secondo il Consigliere De Luca, un altro aspetto non curato è la considerazione che il GPL viaggi per mare, su ferro, per strada, e su quanto il tratto Amendola-Manfredonia sia disagiato e pericoloso. Rifiutando la strategia “non nel mio giardino”, e ribadendo che la città “ha già dato tanto”, la mozione considera che Energas non abbia un progetto aggiornato a norme successive a quelle del 1998, e che la città sia nel pieno diritto di esprimere un parere. Inoltre, dal momento che la VIA (documento di Valutazione di Impatto Ambientale) è stata pubblicata su giornali non letti e non consultati a Manfredonia, è facile comprendere come questo abbia aumentato il grado di dis-conoscenza del progetto da parte dei cittadini. Notando che la costruzione del deposito potrebbe provocare un’inibizione per tutte quelle attività (artigianato, piccole imprese…) nascenti, che sarebbero costrette a rispettare le norme imposte ad Energas, trovandosi nella sua area di interferenza, De Luca sottolinea come non sia stato stabilito, in sede progettuale, il collegamento tra la strada e l’impianto. “Ma sappiamo con certezza che la zona non è provvista di acqua corrente, e predisporre un pozzo di 3000 metri cubi di acqua da utilizzare in caso di incendio è quasi impensabile”. Riportando poi l’intromissione di Energas nelle decisioni del Consiglio attraverso l’intimazione a “non discuterne” (dato che la sentenza precedente ha già una sua efficacia) De Luca ha fatto notare come la sentenza sia stata emessa nel 1998, in conseguenza di situazioni ancora inesistenti. Secondo il testo della mozione, i pilastri sarebbero due: la compensazione della zona industriale con Lago Salso e la considerazione del degrado dell’area interessata, inficiata da costruzioni. “Per quanto accerne la zona nord, è vero, ma non per la zona sud. Per quanto riguarda, invece, gli articoli di tutela di flora e fauna, è evidente a chiunque abbia effettuato un sopralluogo che la zona sia a pascolo, specie quando il pascolo è stato adibito per dissimulare presidi seminativi”. Sostenendo con sicurezza “io sono un tecnico, sull’incidenza ambientale posso asserire che ci sono nidi e specie protette” il Consigliere ha portato a considerare l’Art.18 delle norme europee, che vieta di costruire nuove strade. De Luca ha proposto poi l’interpretazione dell’Art.44 sulle “norme di attuazione” , che potrebbe portare a trattare gli agenti inquinanti come pericolosi. E, motivando i colleghi a “mantenere l’unità senza farsi intimidire” si rivolge direttamente al suo Presidente, lanciando un motto a gola spiegata :”E’ il caso di pensare ad una risposta ad Energas, Presidente!” ottenendo la pronta risposta: “le deliberazioni sono Sue, ma è il Consiglio che sceglie”.

L’osservanza dell’art.28 del Regolamento porta a questo punto ad una discussione aperta. Giunge quindi la proposta del Consigliere La Torre di nominare un legale per contrastare l’intimidazione subita e la minaccia sulla libertà di parola. L’invito di Prencipe a sospendere gli applausi trovandosi in un’aula consiliare (e non allo stadio), introduce l’intervento del Consigliere Campo, che sottolinea la messa in discussione, inammissibile, dell’onestà intellettuale e dell’indipendenza dei Consiglieri dai poteri occulti. Definendo il progetto Energas “incompatibile col contesto socio-economico e con lo sviluppo immaginato”, il Consigliere Campo rifiuta la rassegnazione ad un futuro catastrofico assieme all’idea che il progetto del deposito GPL sia “un’occasione unica”, e che si dimentichi la multifunzionalità della gestione delle risorse da parte della politica, a scapito del (seppur legittimo) unico interesse economico della società napoletana. La Campo conclude invitando Sindaco e Giunta a seguire la delibera 2015 n.15 sugli “atti della vicenda trasmessi alla Procura della Repubblica”.

La presenza di telecamere non autorizzate in aula viene ammessa, da parte del Presidente, a causa dell’estremo interesse del dibattito, sulla scia di quanto proposto in precedenza, vale a dire l’apertura del Consiglio Comunale alla partecipazione della cittadinanza, e introduce l’intervento del Consigliere Romani, che discute sulla mancata (e ormai sognata) ristrutturazione del porto, come dell’impianto ferroviario, e sulla conseguente creazione di “aree non più depresse, ma morte”. Romani ribadisce lo scarso potere di convincimento del progetto Energas, in quanto occuperebbe solo 70 unità, convertibili a 50 negli anni a venire. “Al ricatto della società di richiedere un risarcimento danni, si comprende la minaccia perpetrata ai Consiglieri e quindi al popolo”. Sottolineando che “avremmo potuto accettare, ma non a queste condizioni”, Romani ha evidenziato l’imprevedibilità della natura e il rifiuto di sottoporsi ad un rischio non paventabile, e di conseguenza, non calcolabile. Ha poi ribadito la possibile vittoria del Comune anche su altre vicende, come quella del Mercato Ittico (dove è stato citato in giudizio per 650.000 euro) riportando all’attenzione le ripercussioni economiche, a livello di tassazione, che uno scontro con Energas potrebbe suscitare.

Essendosi Romani avvicinato pericolosamente all’ area di autogoal, l’andamento dell’incontro ha dato il via ad altri interventi.

Il Consigliere Fiore ha preso a questo punto la parola, esponendo i primi dettagli della lettera inviata al Consiglio, nella quale Energas ricorda al Comune i pareri favorevoli ricevuti nel 2000 e la proposta di impegno dell’Amministrazione ad aiutare gli insediamenti. Puntualizzando il parere negativo del 1998 e le sentenze del TAR, Fiore ha espresso distanza rispetto agli altri partiti sulla possibilità di intervenire prima, ricordando le controdeduzioni del 2013 come un’occasione perduta per esprimere dissenso. Notando che “le due figure politiche che espressero parere positivo anni fa sono ancora sedute in quest’aula” ne conclude che il potere dato a Marino e Diamante potrà essere contrastato solo attraverso l’atto di espressione dell’Amministrazione. In risposta a Romani, Fiore fa notare la presenza di una multinazionale dietro ad Energas, e, concludendo che “alla forza si risponde con la forza”, propone la possibilità di un Referendum o di un Consiglio Comunale pubblico, nel quale si richiederà ad Energas un confronto diretto con la popolazione (sapendo che il parere chiaramente discorde della popolazione stessa può rendere difficile l’accordo tra questa e il Prefetto a cui si riferisce l’art.21 del Piano di Emergenza).

L’intervento del Consigliere Brunetti ha suscitato qualche polemica verbale da parte dei tifosi esterni alla Riunione, ma il Consigliere ha ricordato la fine della campagna elettorale, e ammonendo di non seguire “l’onda emotiva”, ha affermato che l’Amministrazione avrebbe dovuto rispondere solo se chiamata in causa. Ricordando come “Manfredonia Democratica” fosse favorevole alla mozione, ha evidenziato quanto in questo momento la rappresentanza sia data a tutta la popolazione, non solamente alla parte che abbia votato il partito, e ha chiuso l’intervento con l’incitazione “Che gli atti vengano trasmessi alla Procura della Repubblica!”. Il sentimento dei Consiglieri, toccati nel vivo e offesi sul loro stesso territorio, è emerso chiaramente dalle parole del Presidente, che ha definito le azioni di Energas come quelle di “energumeni” impauriti dal potere del Consiglio Comunale. L’intervento del Consigliere D’Ambrosio ha riportato la questione ancora una volta sulle vocazioni territoriali. In particolare, prevedendo il Contratto d’Area uno sviluppo urbanistico e territoriale nella zona D-46, il Consigliere ha ricordato l’asserzione di Energas di “alzare le mani” dinanzi a un minimo parere discordante da parte del Comune o della cittadinanza (promessa, chiaramente, non mantenuta) ed ha a questo punto avanzato la proposta di accorpamento delle due mozioni presentate e una riunione dei capigruppo per permettere una decisione e una revisione dei testi stessi delle mozioni.

L’ultimo intervento, da parte del Primo Cittadino, ha preso nota sugli “utili spunti di riflessione”, definiti ”tecnici” da parte di De Luca e “apprezzabili” da parte della Campo, ha inoltre sottolineato la ”grande debolezza” mostrata da Energas attraverso un atto di questa portata, e l’intento intimidatorio. Riccardi ha ricordato la procedura insolita del Responsabile del Procedimento e il fatto che la Regione Puglia abbia dovuto soccombere per ben due volte. Rifacendosi alla frase precedente e in risposta a Fiore, il Sindaco propone di reagire alla forza “non solo con la forza, ma attraverso la ragione” puntualizzando che la politica mette a disposizione determinati strumenti (come il parere del Presidente della Regione Puglia), e chiedendo alla popolazione di non lasciarlo solo nella difficile battaglia contro Energas, conclude augurandosi “che la politica faccia la sua parte” (e che la Regione sia con noi). Il Sindaco ha ricordato infine (suscitando egualmente qualche coro da stadio) come le controdeduzioni del 2013 fossero esprimibili da parte di tutti, anche di semplici cittadini, ma che “si sarebbero rivelate inutili, dal momento che il supporto della Regione al progetto era evidente”, e ha concluso proponendo la modifica delle Norme di Attuazione del PRG e la votazione sulla mozione unitaria.

A questo punto, palla al centro. Il Presidente Prencipe ha dovuto gestire in contemporanea la richiesta di soprassedere del Consigliere Magno, la proposta di invertire i punti 6 e 5 all’ordine del giorno, la richiesta di Forza Italia di avere un consulto interno al proprio partito prima di procedere e infine disperdere l’aggregazione centrale dei Consiglieri Fiore-Campo-Brunetti-Bisceglia, riportandoli ai propri posti di azione.

La sospensione tra il (lunghissimo) primo tempo e il secondo ha permesso l’incontro tra i partiti e la discussione sulle mozioni. Al termine, è ancora il Consigliere D’Ambrosio a introdurre l’integrazione della delibera n.6 (diventata n.4), esposta dal Consigliere Palumbo, e la Mozione unitaria, esposta dal Consigliere De Luca e votata all’unanimità.

Riportiamo l’introduzione del Consigliere Palumbo sulla delibera: ”Sulla base dell’interpretazione autentica dell’art.44, si stabilisce che le zone D-3 siano interessate da parti di complessi industriali non inquinanti, impedendo quindi l’autorizzazione ad insediamenti inquinanti che possano rivelarsi nocivi a causa dell’emissione di sostanze pericolose”.

La votazione ha raggiunto l’unanimità grazie al voto favorevole dei 24 Consiglieri, così come l’immediata eseguibilità, votata anch’essa in modo unanime. L’intervento del Consigliere Magno secondo il quale “proseguire con le mozioni è giusto, ma potrebbe portare a vincere solo alcune battaglie finendo per perdere la guerra” ha aperto la strada a ulteriori spunti di riflessione, e permesso di proseguire, vedendo il ritiro della propria mozione, confluita nella seconda, il cui testo integrato è stato letto in aula da parte del Consigliere De Luca. Con 23 voti favorevoli e l’astensione del Consigliere Taronna, la mozione unitaria è stata quindi approvata. La sua immediata eseguibilità, vedendo anch’essa 23 voti favorevoli e un’astensione, chiude il match e vede lo scioglimento della partita da parte del Presidente Prencipe, che si scusa sportivamente per gli errori commessi, e ci rimanda alla prossima azione.

Nella speranza di non vedere i Consiglieri (e quindi la città di Manfredonia) in trasferta in qualche aula di tribunale, ci domandiamo dove avrà luogo la prossima partita (che si prevede all’ultimo sangue) contro Energas.

Naturalmente augurando a tutti, Consiglieri e cittadinanza, di fare Goal.

FOCUS PROGETTO PER L’INSTALLAZIONE DI UN DEPOSITO GPL IN LOC. SANTO SPIRITICCHIO A MANFREDONIA

(A cura di Antonella Attanasio – antonellattanasio84@gmail.com)

23 commenti su "Manfredonia, il grave fallo di Energas: gioco di squadra in Consiglio"

  1. L’astensione del consigliere Taronna sulla mozione unitaria appare incomprensibile anche perché, mi pare, non è stata motivata. Il consigliere Taronna farebbe cosa gradita se facesse conoscere alla cittadinanza e, soprattutto, ai suoi elettori le motivazioni della sua “bizzarra” astensione. Ad ogni buon fine, è utile ribadire che la mozione ci consente, al momento, di vincere una battaglia ma non abbiamo vinto ancora la guerra!
    PS. Caro Taronna, nel motivare la tua astensione ti prego di non prenderci in giro…..

  2. Ieri ero presente al consiglio e ho notato che nel gruppo di forza italia si discuteva freneticamente…. non mi è sembrato che l’intenzione era quella di votare a favore di energas, ma qualcosa che non andava c’era. Poi alla fine si vede che Taronna non si è sentito di votare a favore della mozione. Comunque su un altro giornale le riporta le motivazioni: “L’unanimità non è scattata solo per l’astensione del consigliere di Forza Italia Leonardo Taronna, che ha ritenuto la mozione votata non sufficientemente articolata per perseguire l’obiettivo in questione”.

  3. ENERGAS NON RIENTRA NELL’INTERPRETAZIONE AUTENTICA DELL’ART. 44 DEL N.T.C. DEL P.R.G. in quanto non rientra tra gli “insediamenti inquinanti che possano rivelarsi nocivi a causa dell’emissione di sostanze pericolose”.

    ENERGAS L’HA RIBADITO MILLE VOLTE E I GIUDICI AMMINISTRATIVI SONO STATI TUTTI CONCORDI, quando hanno letto l’art. in questione del P.R.G., che quest’ultima interpretazione autentica non scalfisce minimamente, anzi è nell’alveo dell’interpretazione esistente e favorevolissima ad Energas.

    ENERGAS E’ UN SEMPLICE DEPOSITO DI SOSTANZA (GPL) ESCLUSIVAMENTE PERICOLOSA!

    IL GPL E’ CLASSIFICATA COME SOSTANZA ESPLODENTE E NON INQUINANTI E NON E’ ASSOLUTAMENTE EMISSIVA (si fa l’impossibile per non far disperdere il gpl, NON CI SONO CIMINIERE CHE GETTANO NELL’ARIA GPL!!!!!!!!!).

    AL MEGADEPOSITO E’ CORRELATO UN IMPIANTO DI SVERSAMENTO E UNO DI IMBOTTIGLIAMENTO!

    CARA ENERGAS, DOPO LE VOTAZIONI DI QUESTA SEDUTA DEL CONSIGLIO VAI TRANQUILLA…….NON TI HANNO MINIMAMENTE SFIORATA!

  4. Inoltre, se l’Impianto ENERGAS è di interesse strategico per l’Italia come è stato definito dallo “Slocca Italia” di renzi, tutte le mancanze tecniche esposte e tantissime altre problematiche tecniche insite nel progetto, vengono agevolmente superate in relax, come anche questo “No” del Consiglio Comunale all’unanimità, in quanto nel conflitto d’interesse istituzionale tra Multinazionale-Stato e Comune sarà un giudice corruttibile a decidere e noi dovremmo accettare a posteriri il suo giudizio preso in nome del Popolo Italiano….non so se mi spiego!

    Tutto rientrante nelle vecchie (ma molto vive) logiche della democrazia rappresentativa (confluite in pratiche corruttive e mafiose accettate) appoggiate anche da chi ha preso voti professando il proprio credo nella democrazia diretta che è alternativa a quella rappresentativa!

    Discorso completamente diverso se ci fosse in campo il No ufficiale (autorizzato, espresso e certificato) dei cittadini di Manfredonia, dove la questione si sposta su un piano completamente diverso (quello democratico-sociale) dove nella mente del giudice corruttibile entra in testa il BUON SENSO, suo e delle istituzioni che se l’approvano il progetto ENERGAS sono promotori di insurrezioni.

  5. Per uno di noi, oltre all’interpretazione autentica del art. 44 del N T C, del PRG, si è anche agginto la seveso III.

  6. Se le 5.000 firme non bastano indirre con urgenza un referendum cosi come ha consigliato uno di voi ovvero uno di noi! Certifichiamo il nostro no!! Forza consiglieri non fatevi abbindolare ci VUOLE UN REFERENDUM E ANCHE URGENTE!!

  7. Per amore di verità vorrei sottolineare che senza la pressione di molti cittadini di Manfredonia che hanno firmato la petizione del “Coordinamento No Energas per la tutela e la valorizzazione del territorio” anche all’una di notte e la solerzia del Prof. Italo Magno dell’associazione Manfredonia Nuova che ha presentato la mozione a cui la maggioranza ha dovuto contrapporre una propria, tutta la vicenda sarebbe passata sotto silenzio per dire poi alla città “il governo ha deciso e noi non possiamo farci niente”. E la mozione unitaria votata quasi all’unanimità rappresenta una prima vittoria contro Energas e Uno di voi. Il clima che ho respirato oggi andando per i negozi mi ha fatto capire che il no al megadeposito GPL è unanime e se prima molti rassegnati dicevano “tanto hanno deciso” ora sono più che mai determinati a lottare e mi sono piovute tantissime richieste di fogli della petizione per impegnarsi nella raccolta firme. Oggi dopo molte notti insonni mi è tornata la fiducia che Manfredonia saprà allontanare questo pericolo come ha già fatto in passato.

  8. Dobbiamo ringraziare soprattutto ai cittadini di Manfredonia, che hanno collaborato alla raccolta firme, che hanno permesso a Italo Magno consigliere comunale con Ass Manfredonia Nuova di far mettere ai voti la richiesta No Energas….

  9. Infine, il progetto intero ha avuto il parere FAVOREVOLE del Comitato Tecnico di Valutazione Ambientale del Ministero dell’Ambiente e il Parere favorevole condizionato della Regione Puglia, quindi ENERGAS assolvendo con i propri stratosferici staff tecnico e staff legale alle varie prescrizioni contenute nei due pareri favorevoli (la cui strada è tracciata chiaramente dai pareri stessi), l’impianto è LEGITTIMAMENTE E ASSOLUTAMENTE NON INQUINANTE, altrimenti non avrebbe mai potuto avere parere favorevole di comitati tecnici che hanno valuto se l’impianto inquinasse!

    I DUE PARERI FAVOREVOLI SIGNIFICANO CHE L’IMPIANTO E’ NON INQUINANTE e quindi non rientra nell’art. 44!

    Sperare che il megadeposito sia “legittimamente” inquinante, perchè se esplode distrugge il territorio, lo capirebbe anche un bimbo che è frutto di ingenuità o malafede e non corrispondente ai pareri TECNICI GIA’ ESPRESSI!

    PER OPPORSI SERIAMENTE ED EFFICACEMENTE AD ENERGAS C’E’ UNA SOLA STRADA CHE NON E’ QUELLA URBANISTICA O QUELLA ISTITUZIONALE O QUELLA TECNICA O QUELLA LEGALE, TUTTE STRADE PRO-ENERGAS, LA QUALE SPENDERA’ UN PO’ PIU’ DI TEMPO E DENARO, MA SI FA IL SUO GIOCO, VISTO CHE IL DIRITTO ITALIANO E’ DALLA SUA PARTE O E’ UN DIRITTO FACILMENTE PIEGABILE.

    L’Unica Strada era (occasione storica persa ieri) di spostare il dibattito dal piano tecnico-istituzionale a quello puramente politico (polis), democratico (demos) e sociale, dove alla volontà privata forte si risponde frontalmente e senza mediazione con la volontà generale (debole, ma quando espressa è strafortissima) e la strada veloce da percorrere è stata spiegata molte volte, ma inascoltati anche dagli “amici”.

    IL CONSOCIATIVISMO ANNULLA LE DIFFERENZE.

    LA COMPETIZIONE ESALTA LE DIFFERENZE!

  10. Buongiorno grazie a chi a smobilitato dalla cervello delle masse bovino la solita idea:

    ste tutt fatt!! Facciamo attenzione Energas sicuramente ha ancora alleati sul territorio a volte le leggende nascondono qualche verità!

  11. Per Mary,
    se la motivazione dell’astensione del consigliere di Forza Italia Leonardo Taronna sulla mozione in argomento è: “Non era sufficientemente articolata (sic!) per perseguire l’obiettivo in questione” questa, a mio parere, è una presa per il c***. Inoltre, se la mozione non era sufficientemente articolata perché il Consigliere Taronna, di grazia, non è intervenuto nella discussione del Consiglio comunale? Perché il suo gruppo politico (Forza Italia) non ha dato un suo contributo per emendare e migliorare “l’articolazione” della mozione unitaria? Perché non ha presentato (insieme al suo gruppo) una esaustiva, efficace, precisa, rigorosa, ineccepibile e, di nuovo, articolata mozione?
    Ma per favore! Smettetela di considerarci selvaggi sciocchi e con l’anello al naso…..

  12. Dal ricorso al Tar e al Consiglio di Stato da parte di Energas, si è stabilito che il ministeri e gli Enti interessati alla sola autorizzazione VIA devono cambiare la loro decisione negativa. Quindi non è rivolta alle autorizzazioni tipo comunale come il permesso di inizio lavori, soprattutto se decide di salvaguardare un’area da insediamenti soggetti alla vigilanza e discipline della Seveso 3. Il comune di Manfredonia ritiene che l’art 44 non autorizza l’istallazione di impianti inquinanti,nocivi e soggetti alla vigilanza della seveso 3.
    Noi riteniamo che non è ancor compromessa,perchè in detta zona,anche se c’è una sentenza che dice che è compromessa,non ci sono insediamenti,nemmeno uno, quindi il comune di Manfredonia ha tutto il diritto di cambiare scelte politiche in linea con i tempi. ieri la zona industriale,per lo meno quella a nord della SS89,doveva diventare industriare per soccombere la crisi lavorativa, oggi visto i risultati, soprattutto, visto la zona ancora incontaminata da insediamenti,il Comune di Manfredonia ha scelto questa zona, altamente protetta, solo per insediarsi di aziende in linea con il territorio e non inquinanti,non nocive e rifiuta insediamenti che sono sottoposti alle direttive seveso 3.

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