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Piano riordino, M5S: un capolavoro di presunzione

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
19 Febbraio 2016
Manfredonia // Politica //

Bari. “Con un piano di riordino che è un capolavoro di presunzione, di autarchia e di non condivisione il governatore Emiliano, sta finendo di distruggere la sanità pugliese già resa agonizzante da Vendola” questo il primo commento degli otto consiglieri regionali M5S che proseguono: “Il quadro che è emerso in commissione è di pressapochismo, paura di far sapere e fretta perché la conseguenza per la mancata approvazione del piano entro il 29 febbraio è il commissariamento della Sanità. Così come avvenuto per il riordino delle Province e come c’è il rischio che avvenga sulle questioni discarica e rifiuti, siamo in completa assenza di una programmazione. Questa mattina abbiamo appreso che saranno chiusi 9 ospedali ma non ci è stato comunicato nè quali nè secondo quali criteri si siano prese tali decisioni. L’unico riferimento che ci è stato dato sono dei criteri economici, questo significa che nonostante gli errori del passato, si continuano a fare valutazioni partendo da dati contabili piuttosto che dal fabbisogno assistenziale del territorio rispettando i criteri di universalità ed equità del sistema sanitario. Le scelte fatte da questa Giunta come chiediamo da tempo avrebbero dovuto essere prese perseguendo una logica di tagli agli sprechi e sulla base dei dati epidemiologici. Si pensa di chiudere degli ospedali ritenuti “inefficienti” senza comprendere che tale “inefficienza” delle strutture è causata a monte da una mala gestione del sistema sanitario.

Non si è pensato neanche di intervenire garantendo la necessaria continuità assistenziale tra territorio e ospedale ad esempio con le case della salute e gli ospedali di comunità o a potenziare la rete delle emergenze e dell’urgenza ad esempio potenziando il 118 che è la prima forma di sicurezza della salute da fornire ai cittadini sul territorio.

Emiliano chiede un coinvolgimento che in realtà ha fatto di tutto per evitare addirittura tenendo nascosto questo piano o presentandolo in Consiglio solo due giorni prima della scadenza per l’adozione dello stesso. Questo piano avrebbe dovuto essere condiviso con tutto il Consiglio regionale come era stato in più occasioni richiesto da tanti consiglieri sia di maggioranza che di opposizione.E non dimostra nessuna stima dell’intelligenza dei pugliesi anche quando dichiara che “non ci sarà nessun impatto sul servizio ai cittadini” mentre presenta un piano che prevede la chiusura di 9 ospedali, in una regione in cui la sanità è già talmente a pezzi che chiunque sa quando entra in una struttura sanitaria pubblica ma non sa quando ne esce. E invece di leggere tra le righe di un comunicato qualche ammissione di colpa o di concreta volontà di prendersi delle responsabilità, siamo costretti a leggere la solita solfa che abbiamo già sentito per il TAP, per la Xylella, per le trivellazioni e per ogni problema che si è presentato nella nostra regione: la colpa è del governo PD centrale. Presidente Emiliano, i pugliesi l’hanno eletta e la pagano perchè risolva i tanti problemi della nostra terra, non perchè ci dica di chi è la colpa.”

Redazione Stato Quotidiano.it

2 commenti su "Piano riordino, M5S: un capolavoro di presunzione"

  1. Riordino ospedaliero, Pezzano: «Non è il momento delle polemiche, uniamo le forze»

    «Non è il momento delle polemiche, ma abbiamo il dovere di unire le forze e sostenere tutti il sindaco di Cerignola in una battaglia che, se dovesse vederci soccombenti, ci farebbe tornare indietro nel tempo e farebbe emergere scelte passate poco lungimiranti». Interviene così il consigliere del gruppo di Capitanata Democratica, Rino Pezzano, per commentare il piano di riordino ospedaliero regionale che declassa il nosocomio “Tatarella” di Cerignola da ospedale di I livello a ospedale di base.

    «Sarebbe troppo facile per noi attribuire la responsabilità della scelta al partito di riferimento del Presidente della Regione e del Presidente del Consiglio dei Ministri – aggiunge Pezzano -, ma il senso di responsabilità ci porta a mettere da parte, per il momento, le appartenenze partitiche. Occorre che la Capitanata risponda compatta, anche perché è l’intero territorio ad essere penalizzato».

    L’ospedale “Tatarella” potrebbe subire la chiusura di alcuni reparti, come urologia, rianimazione, oculistica, senologia, tossicologia, medicina legale. «Anche se il Presidente della Regione ha assicurato che il riordino ospedaliero è una opportunità di miglioramento e di efficientamento dell’assistenza su tutto il territorio – conclude Pezzano – abbiamo dieci giorni per presentare le nostre rimostranze e far si che i nostri cittadini non vengano penalizzati da queste decisioni».

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