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Franco e Lello, I Forbicioni, la storia: ecco il nostro Carnevale

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
22 Gennaio 2013
Cultura // Manfredonia //

Franco Rinaldi e Lello Castriotta, in arte 'I Forbicioni' (Sfilata Carnevale 26.02.2006@)
Manfredonia – UN giorno, del 1974. Due soggetti a dir poco singolari si incontrano in una discoteca chiamata Errepì , in località Acqua di Cristo a Manfredonia: da una parte Lello Castriotta, capocomico e regista della compagnia “La Comich Motors” prima forma di artisti per strada, gruppo che aveva contribuito anche alle aperture ufficiali delle sfilate dei Carnevali, composto per la maggior parte da studenti di scuola superiore quasi in segno di ribellione ai soliti canoni di una cultura teatrale tradizionale. Dall’altra Franco Rinaldi, già conosciuto a Manfredonia come macchiettista, direttamente dall’Azione Cattolica della Parrocchia San Michele, forse la prima forma vera di teatro-laboratorio della città.


Nasce il cabaret. Nascono ‘I Forbicioni’
Il gruppo della Comich Motors con i suoi musicisti, cantanti, attori e ballerini insieme a Franco Rinaldi realizzano una serata che verrà ricordata non solo per il suo grande successo ma anche per la novità artistica. Nasce una nuova forma di spettacolo chiamato CABARET. Lello e Franco decidono di dar vita al sodalizio e attraverso una attenta lettura del costume locale e dal modo di essere e di fare del manfredoniano tipico decidono di chiamare la coppia “I Forbicioni”, perché tutti parlano male di tutti e di tutto ed essendo quegli anni l’allora classe politica più o meno come quella di oggi, iniziano a mettere alla berlina attraverso la loro satira, non solo i politici, ma tutto quello che non andava in città (oggi come ieri): dai servizi pubblici del Comune alla pulizia delle strade, dagli autobus sempre rotti al porto che non funzionava (già allora), tutori della disoccupazione dilagante, dal costo delle case agli affitti alle stelle, dalla strada per Zapponeta che ogni giorno originava un morto al campo sportivo che sembrava ogni volta di assistere ad una partita di calcio di fornai perché gli atleti diventavano bianchi dalla polvere, dal lungomare di Siponto chiamato lungomare di Tirana a Siponto che sembrava un cimitero senza illuminazione, (oggi ci abita tanta gente) a corso Manfredi causa distorsioni e fratture alle caviglie delle donne, fino all’Ospedale Civile carente di un reparto di ortopedia

Queste e altre denunce dei due artisti storici locali che hanno contribuito nel tempo con i loro sfottò a migliorare la città, altro che ”Pseudo cultori” come li aveva definiti qualche cultore del piffero da frigorifero quando nel lontano giugno del 1996 tornarono dalla Rai per aver partecipato a UNO MATTINA facendo conoscere le bellezze di Manfredonia.


Dalle Radio alle televisioni.
Nell’era delle radio libere il Duo attraverso le frequenze di Radio Amica diventò ancora un volta protagonista di programmi dove non mancarono riferimenti di ogni tipo soprattutto politici, seppur in modo ironico, alle denunce del malaffare, attraverso stornelli e battute pungenti sia in lingua ma ancor più efficaci in vernacolo. Franco e Lello rappresentarono una novità in assoluta, un programma rivoluzionario e trasgressivo forse mai ascoltato, che contribuiì a migliorare la gestione della res pubblica e forse per alcuni versi anche a migliorare la convivenza sociale, programma radiofonico trasmesso nell’intero territorio Pugliese.

Porto Recanati (Luglio 2007@)
Dopo il mezzo radiofonico Franco e Lello iniziano la loro esperienza sugli schermi di Tele Manfredonia, Tele Foggia, Teleregione, Telenorba. La loro continua partecipazione negli anni al Carnevale rende le due figure autentiche maschere del Carnevale Dauno; la loro presenza negli anni diventa indispensabile forse perchè propedeutica per la buona riuscita dell’evento, tale da rendere in caso di loro assenza un evento quasi impoverito.

Dopo tante richieste, ottengono nel 2002 “inseguendo” l’onorevole Antonio Leone – attuale Vice-Presidente della Camera dei Deputati – di inserire il Carnevale di Manfredonia nella Lotteria nazionale. Il duo porta in scena oltre a numerosi spettacoli di cabaret, ricerche sulle tradizioni di Manfredonia: “Allì Caggene U pesce a mere”, “A Jeri”, U Camurriste de Manfredonia” . Nel 2007 Lello e Franco sono i grandi assenti del carnevale Dauno, forse per contrasti di natura politica. Da qui vengono chiamati a Saviano diventando animatori ufficiali del più importante Carnevale della Campania accanto alla splendida Caterina Balivo e sempre nello stesso anno partecipano alla Bit (Borsa internazionale del turismo) di Milano.

L’anno successivo nell’agosto del 2008 partecipano all’evento nazionale “La fascia D’oro”, giocando con il pubblico di Porto Recanati nell’Arena Beniamino Gigli esportando e portando in scena anche il carnevale di Manfredonia.

A dicembre 2012 sono ospiti con un gruppo di artisti locali a Civitanova Marche in occasione del gemellaggio tra L’Avis di Manfredonia e quella di Civitanova Marche riscuotendo un grande successo di pubblico.

Un riconoscimento andrebbe fatto a questi menestrelli locali che hanno sempre parlato della città e del suo Carnevale nelle trasmissioni Rai, da Uno Mattina a Sereno Variabile, da Verde Mattina a Linea Blu, fino a Mezzogiorno in Famiglia, interventi voluti e richiesti non solo dagli organizzatori ma anche dai conduttori, mentre Manfredonia rimane l’unica città che nelle manifestazioni locali omaggia con premi internazionali personaggi che forse meriterebbero l’esilio, senza ricordare quanti negli anni hanno parlato della cultura e delle tradizioni della città.

Da sottolineare l’impegno nel sociale dei due artisti di Manfredonia. Danni I Forbicioni, Franco e Lello conducono il “Premio della Solidarietà(AVIS)” che si tiene nel mese di agosto con la premiazione delle associazioni e personaggi distintesi per la loro opera meritoria nel volontariato.

Lello e Franco possono essere definiti e senza alcuna esagerazione animatori sociali che operano nella galassia del volontariato locale. Il loro impegno a favori dei disabili, degli anziani, degli ammalati, dei disagiati non ha forse precedenti nella storia di Manfredonia, una presenza di altruismo e di amore verso i più deboli, con quella grande carica umana innata. Vero che nessuno è profeta in patria ma è altrettanto vero che Franco e Lello hanno dato tanto alla città, senza aver ricevuto la giusta gratitudine dalle istituzioni. Però la gente umile, quella vera, quella che conta, quella che vive la città nella sua quotidianità con semplicità e dignità, apprezza, ammira e stima questa grande copia di artisti. Grazie Lello e Franco in arte “I FORBICIONI” dalla Redazione di Stato e dall’intera città per tutto quello che fate e che continuerete a dare con amore nei confronti di cittadini.

SEGUONO VIDEO, FOTO, AUDIO


Per i contributi del tuo Carnevale invia a: segreteria@statoquotidiano.it.


Redazione Stato@riproduzioneriservata

27 commenti su "Franco e Lello, I Forbicioni, la storia: ecco il nostro Carnevale"

  1. Grandi Lello e Franco in questo paese che non considera i suoi figli che portano la storia della nostra citta’ un po’ ovunque.

  2. Andrea che cavolo dici? Sono amatissimi e ci fanno scompisciare di risate anche fuori scena teatrale. Certo nessuno è profeta in patria ma sono personaggi “singolari” che godono di stima nell’ambito artistico locale e nazionale.

  3. Io penso che la Presidentessa del Carnevale “No ZePeppe! No Party!” potrebbe farsi spiegare da Franco e Lello perché è nato e si è sviluppato questo nostro Carnevale che ora fanno di tutto per ammosciare sempre più!

  4. Secondo me Lello e Franco sono la vera anima del carnevale dauno. Non esiste il Carnevale di Manfredonia senza Lello e Franco!!!

  5. non mi sono simpatici ma va loro riconosciuto l’impegno, la volontà e la passione che riescono ad infondere portando avanti ciò che piace non facendo del male a nessuno,anzi.

  6. Per i forbicioni e’ sempre festa ….tanto della crisi a loro non importa hanno lo stipendio fisso e fanno che –…. vogliono …..

  7. Cari Forbicioni la vostra voce e’ fondamentale ,indispensabile ,rappresentate al meglio la nostra citta’ .

  8. Bravi e simpatici. Franco Rinaldi è la mente del duetto. Leggende metropolitane narravano che al Comune pur di tappargli la bocca gli avevano proposto un lavoro. Una grande personaggio, bravissimo davvero anche come cantante e ricercatore delle tradizioni sipontine. Il top negli anni 70 quando l’enichem era in pieno sviluppo..le critiche alle signore che grazie ai soldi dell’anic si mettevano i cappotti di pellicce..semplicemente strepitoso.

  9. Bravi e simpatici; impegnati nel sociale.

    Io penso che Manfredonia abbia perso molto con la scomparsa delle socie e dei balli per casa!

  10. grandi Franco e Lello….grande ammirazione per questi due nostri concittadini,che da sempre amano ed hanno amato la nostra terra.

  11. Di chè ne pensiate tutti, lello e franco(Forbicioni) sono e rapperesentano a pieno la vera manfredonia, terra di tantissima gente per bene e piena di vita.

  12. Bravi forbicioni! Pure secondo me il nostro carnevale si può associare a queste due persone che non si tirano mai indietro e spesso potevano avere le ragioni per farlo. Bravo Franco e bravo Lello. Da manfredoniano sono orgoglioso di essere vostro concittadino.

  13. Chiedo scusa per non aver mai ascoltato prima “La Taranta de I Forbicioni”: meravigliosa: tradizioni, abitudini, vita e costumi di Manfredonia in 28’58”; un grazie ed un forte applauso per Franco e Lello; G.de Filippo

  14. Concordo che Lello e Franco sono una spece di icona per il nostro carnevale, ma c’è una domanda che da anni mi perseguita:
    perchè non hanno mai preso in mano le sorti del nostro carnevale e si sono fatti sempre avanti come artisti?
    non sarà che anche loro vogliono tanto bene alla nostra cara Manfredonia che fanno qualcosa solo sotto forma di pagamento?
    qualcuno sa darmi risposta!

  15. Sarà che molta gente prima di parlare dovrebbe informarsi un po’, anzi direi un bel po’…. Loro al di fuori di queste manifestazioni lavorano e la maggior parte delle volte operano per divertire il pubblico anche gratuitamente, basti pensare alle manifestazioni dell’avis. Loro amano far divertire gli altri e portare un po’ di felicità in questi periodi di crisi.Cercate di apprezzare coloro che fanno qualcosa per questa città senza giudicare. Siete grandi.

  16. @ Maria
    se mi sono permesso di dire quello che ho detto è perchè ho dei buoni motivi e per di più certi che qualcosina non gira proprio come la si fa pensare,
    poi per me restano comunque due grandi personaggi.

  17. A Riflessione:Sono oltre 40 anni che fanno animazione, il loro è iniziato come una passione e non per denaro. Ricordo che quando Lello creò “La Chomic motors” ,(un teatro sperimentale simile agli artisti di strada impostato sulla mimica, sulle espressioni, sullo studio delle tradizioni culturali del teatro nel mondo, qualcosa che per allora era rivoluzionaria ed esisteva solo nelle grandi città) il gruppo era composto da ragazzi tra i 18/19 anni e il tutto era fatto senza un soldo ma con materiale ricercato, modificato e rivisitato. Che tempi , la verità è che il nostro paese è andato culturalmente indietro, le forme di pensiero culturali sono andate perse…

  18. Quindi la solita storia!!! Che fine ha fatto la tradizione del famoso carnevale dauno di Manfredonia , quello conosciuto da tutti i “frustir”(scusate il mio dialetto scritto male) come avrebbe detto una famosa coppia simbolo di quel carnevale ormai perso.Che fine hanno fatto i forbicioni? E tutti questi soldi destinati per questo nuovo scontato carnevale a cosa sono serviti?Per pagare gli ospiti,…Visualizza altro

  19. Max Rispetto x i forbicioni!!
    Solo per le canzoni meritano un oscar!!
    Ma che c— scrivete!!???

  20. acetarto che mi cangelano uan aprte del nome ora o cambiato una parte del mio nich!!

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Non ci resta tanto tempo. Il sogno non diventa realtà da solo: bisogna corrergli dietro. (Carlito’s Way)

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