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STOP CAPORALATO, il 25 giugno manifestazione nazionale a Bari

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
23 Giugno 2016
Cronaca // Manfredonia //

Foggia. “Stop Caporalato. Legalità, contratti” è il titolo della manifestazione nazionale indetta a Bari da Flai Cgil, Fai Cisl e Uila il prossimo 25 giugno, giorno in cui è stato proclamato uno sciopero generale di 8 ore di tutto il settore agricolo. “Siamo prossimi a una nuova stagione delle grandi raccolte, nella quale ci ritroveremo ancora con lavoro nero, caporalato, sfruttamento. Con un sistema di accoglienza per i lavoratori stranieri fatto di ghetti e baracche malsane. E’ ora che in Capitanata si passi ai fatti, perché dei tanti accordi firmati a livello regionale e nazionale qui non abbiamo visto alcun effetto”, è il commento dei segretari generali di Flai Cgil e Fai Cisl di Foggia, Daniele Iacovelli e Franco Bambacigno.

Tra le richieste del sindacato per arginare i fenomeni di sfruttamento e caporalato “lo sblocco del ddl 2217, fermo da febbraio al Senato. Così come chiediamo alla Regione e alla Prefettura di lavorare per l’attivazione delle misure previste nel protocollo sottoscritto a fine maggio tra ministeri del Lavoro , dell’Interno e dell’Agricoltura con Regioni, uffici periferici di Governo e Cgil Cisl Uil, dal quale ci aspettiamo risultati concreti”.

A reclamare interventi per l’accoglienza, il trasporto, una politica di accoglienza, saranno oltre 500 i lavoratori stranieri che partiranno da Foggia per la manifestazione di Bari. “Ma non c’è solo la questione migranti e sfruttamento nella vertenza del mondo del lavoro agricolo – ricordano Iacovelli e Bambacigno -. I negoziati per i contratti provinciali di lavoro sono bloccati quasi ovunque, mentre il ruolo della contrattazione decentrata e della bilateralità contrattuale è una delle leve per innalzare la qualità del lavoro. Chiediamo misure di sostegno alle imprese che premino un approccio etico, chi è in regola con i contratti. Chiediamo un sistema pubblico più presente sia nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro che nel campo delle ispezioni. L’agricoltura – concludono i segretari di Flai Cgil e Fai Cisl di Capitanata – è tra i settori trainanti dell’economia provinciale e regionale. Investire sulla qualità del lavoro, delle produzioni, significa accrescere la ricchezza di tutto il territorio”. Flai Cgil e Fai Cisl mettono in evidenza anche la questione dei famosi voucher in agricoltura che non può essere minimamente sottovalutata in quanto si rischia lo smantellamento del sistema previdenziale bracciantile, non offrendo garanzie alle prestazioni quali: disoccupazione, malattia, maternità per finire alla contribuzione ai fini pensionistici. In questo modo, si corre l’ulteriore rischio di una fuga di massa dal settore agricolo, in quanto chi avrebbe interesse a restarvi o ad entrarvi non avrebbe più tutele e nel contempo si perderebbero le varie specializzazioni che già da oggi cominciano a venir meno”.

I sindacati ricordano che “l’utilizzo dei voucher in agricoltura era stato previsto solo per studenti lavoratori, fino al compimento del 25° anno di età, pensionati e cassi integrati. Con la jobs act si è andato oltre, allargando la sfera di applicazione – sottolineano le organizzazioni sindacali – tanto che l’ultima riunione del Consiglio dei Ministri ha peggiorato ancor di più la situazione in quanto se per gli altri settori la comunicazione agli enti preposti deve avvenire un’ora prima, per il settore agricolo questa comunicazione viene dilatata in sette giorni. Per questo, la presenza dei braccianti della Capitanata sarà consistente e partecipata per dire basta al caporalato ma anche per impedire che si faccia scempio della previdenza agricola”.

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