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Un braccialetto salvavita per aiutare gli anziani che vivono soli a Milano

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
1 Marzo 2020
Attualità //

Milano è la capolista di un progetto che vede andare a braccetto tecnologia di punta e miglioramento delle condizioni di vita delle persone. In particolare, il Municipio 3 ha lanciato un’iniziativa che vede coinvolti 200 anziani per assicurare la tempestività dei soccorsi in caso siano necessari. Un braccialetto raccoglie le informazioni essenziali sul paziente, a partire dai dati anagrafici e le condizioni di salute. Questi dati permettono agli operatori di primo soccorso di intervenire in maniera mirata nel caso in cui il paziente si trovi in condizioni di non poter comunicare direttamente.

In cosa consiste il progetto salvavita

Non si tratta di un dispositivo elettronico come un comune salvavita per anziani da polso, ma una soluzione analogica dotata di codice stampato da scannerizzare per ottenere informazioni vitali. La sperimentazione è partita dal Municipio 3 della capitale meneghina lo scorso novembre. Lo scopo è migliorare l’assistenza socio-sanitaria per quei soggetti che più ne hanno bisogno. A essere interessati sono 200 cittadini anziani, in particolare quelli che vivono da soli. L’obiettivo centrale è intervenire sulla qualità dell’assistenza specie in quei casi in cui chi viene soccorso non è in grado di parlare e di spiegare le ragioni del malessere all’operatore. La partecipazione è stata proposta a dei volontari che hanno accettato di indossare un semplice bracciale dotato di QR code. Nessuna tecnologia costosa, dunque, né un intervento particolarmente invasivo ha permesso di attuare una soluzione semplice ma allo stesso tempo efficace.

Il bracciale non consente di richiedere il pronto intervento, infatti non è un dispositivo elettronico, ma può essere letto tramite apposito dispositivo in possesso degli operatori che intervengono se necessario. Infatti, l’operatore di primo soccorso può avere rapido accesso alle informazioni essenziali semplicemente scannerizzando il codice. In questo modo si rendono subito disponibili i dati relativi al paziente.

Cosa mostra il QR code

Il braccialetto che raccoglie i dati del paziente si colloca all’interno di una più articolata struttura di assistenza sanitaria che permette di migliorarne l’efficienza. Oltre alle informazioni di base sul paziente, quindi nome e codice fiscale, sono presenti anche dati strettamente funzionali a migliorare l’intervento. Il codice rimanda alla lista di numeri di persone care da chiamare, i cosiddetti numeri ICE (in caso di emergenza, appunto) che sono stati forniti dall’utente e registrati nella sua anagrafica accessibile tramite QR code. Il medico di base, inoltre, valida le informazioni socio-sanitarie di base raccolte e quindi archiviate nella Carta di Identità Salvavita (C.I.S.).

L’accesso rapido ai dati rende più efficace l’intervento specie quando il quadro clinico del paziente presenta particolari elementi di allerta. Allergie, patologie in atto, farmaci assunti, ognuno di questi dati può contribuire a migliorare l’efficacia dell’intervento senza causare ulteriore criticità per i pazienti.

Un esperimento di salute sociale

Il dispositivo non è in vendita, né è possibile utilizzarlo al di fuori del Municipio in cui è iniziata la sperimentazione. Ma questa innovazione va salutata con grande interesse.vSi colloca all’interno di un più ampio progetto milanese che mira alla maggiore efficienza e tempestività d’intervento in un contesto delicato e ricco di sfide come la tutela della salute pubblica nelle grandi città. Proprio dove minori sono i rapporti di prossimità e più frequente è il rischio che gli anziani si trovino soli, è importante poter contare su un intervento pubblico più risolutivo. Questo braccialetto è stato realizzato in continuità con gli interventi legati al progetto “Cittadini più coinvolti e più sicuri”. Si tratta di un programma che vede la partecipazione dell’Assessorato alle Politiche sociali e abitative e con la collaborazione attiva della onlus Medici Volontari Italiani. Grazie a questa cooperazione è stato possibile sviluppare un’applicazione che serve per gestire in forma digitale le informazioni socio-sanitarie. Questa sperimentazione in concreto è stata resa possibile grazie all’intervento del Politecnico di Milano insieme alle istituzioni competenti.

Intervenire per migliorare la qualità della vita

I dispositivi salvavita si collocano in un settore di mercato molto sensibile che segna drasticamente il cambiamento di direzione delle nostre società. Aumenta il numero di anziani nel nostro paese a fronte di un calo drastico delle nascite.

Questo fenomeno si traduce in un progressivo sfaldamento della struttura alla base delle relazioni sociali: aumenta il numero di anziani soli, specie quelli che non hanno le risorse per accedere alle strutture residenziali di cura. L’intervento degli enti predisposti alle Politiche sociali diventa necessario per garantire assistenza alle fette di popolazione più esposta e vulnerabile.

La digitalizzazione delle informazioni sensibili rimane ancora oggi un grosso tabù. Da una parte il rischio di subire attacchi informatici rappresenta un problema reale eppure si tratta di una soluzione da incentivare, migliorare ma non demonizzare. Questo è indubbiamente un sistema economico e orizzontale per rendere noti gli elementi che possono determinare interventi su misura anche nelle società fortemente spersonalizzate come quelle delle nostre città. 

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