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LIMPIDA Little Yellow Flowers – di Chien-Ping Lin – film dell’anno 2023

Non una sola inquadratura fuori posto; scrittura limpida, regia che non ha bisogno di voli pindarici

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
5 Gennaio 2024
Manfredonia // Notizie in piazza //

Siamo lieti di annunciare l’opera giudicata film dell’anno (2023) al Sipontum Arthouse International Film Festival: dopo lunghe consultazioni, prese di posizione, ripensamenti e confronti tra i giudici del festival arriva il verdetto finale: Little Yellow Flower si aggiudica la “palma” di miglior film del 2023.

Un’opera che si inserisce all’interno di una nobile tradizione cinematografica nazionale (parliamo della “New Wave” Taiwanese che ci ha regalato opere imprescindibili nel panorama cinematografico mondiale e autori di culto, anche in occidente, del calibro di Hou Hsiao Hsien ed Edward Yang).

Little Yellow Flower vince con merito una sfida serratissima, avendo la meglio su altri quattro capolavori; ricordiamo qui di seguito la fantastica cinquina.

The Scent of the Wormwood di Aibek Daiyrbekov (Kirghizistan)

Stabat Mater di Marina Sagona (Stati Uniti)

The Sheperd di Ilya Plyusnin (Armenia)

When Autumn Comes di Christopher Jacobs (Regno Unito)

Little Yellow Flower di Chien-Ping Lin (Taiwan)

Ancora una volta il pensiero della giuria va agli autori dei film che non hanno vinto “quando bisogna prendere queste decisioni, è sempre il momento peggiore di tutto il festival, e non si tratta di simpatia o di gusti personali… siamo qui di fronte a cinque gioielli che meritano visibilità in tutto il mondo, realizzati da autori di cui sentiremo parlare, ne siamo certi.

e ancora… “Per quanto ci riguarda, siamo fieri di aver potuto ospitare questi e altri capolavori del cinema Arthouse. Sono film importanti, voci necessarie sulla natura del mondo che viviamo e meditazioni interessanti sulla essenza dell’essere umano; quello che è, che è stato e che sarà; un simile grado di profondità è difficilmente raggiungibile dal cinema commerciale… Sarebbe bello che anche il grande pubblico venisse a conoscenza di queste opere… l’intento del nostro festival, pieno di ostacoli e fermate inaspettate ma anche grosse soddisfazioni, va proprio in questa direzione. Lunga vita al cinema Arthouse!

Chien-Ping Lin

 

Qui potete leggere una recente intervista a Chien-Ping Lin che ci racconta i segreti del film e il suo modo di intendere il cinema.

Intanto ancora complimenti ai realizzatori di Little Yellow Flower! Buon cinema Arthouse a tutti!

 

Quelle immagini cosi nitide e precise, danno l’impressione di entrare dentro tele pittoriche dove ogni colore si mescola all’altro in un racconto chiaro.
La finestra chiusa, la ventola del soffitto e il guardare fuori mentre il ricordo parla di una stanza chiusa, racconta di un desiderio di cambiamento.
Il ruolo delle formiche…quel suono fastidioso e quello dello spray per liberarsene, altrettanto fastidioso e nocivo. La formica che copre, riempie, attacca, nasconde, continua a rigenerarsi…e ritorna.
Proprio quello che accade tra padre e figlio.
Un figlio che non vuole compiere sul padre ciò che ha subito lui…lottando contro la rabbia e l’istinto.
Un film che sa ben raccontare il „tempo“, le emozioni, le relazioni…il perdersi, per ritrovarsi. lo racconta con i suoni, la fotografia, gli attori, le emozioni. (Anna Troiano)

Il tempo passa e peggiora ogni cosa irrisolta. Come questo conflitto, descritto in maniera meravigliosamente cruda e poetica allo stesso tempo. Bravissimo il protagonista! (Adriano Santoro)

Ogni inquadratura è un inno di perfezione armonica nel formato 4/3. Attori superbi.(Antonio Universi)

Non una sola inquadratura fuori posto; scrittura limpida, regia che non ha bisogno di voli pindarici per affermarsi in tutta la sua forza (e consapevolezza). Le immagini sembrano uscite da un quadro di Silvestro Lega… Il sound è perfetto… Il montaggio fatto come si deve fare un montaggio… Che dire… provo ammirazione e qualcosa che si avvicina molto all’invidia… perché vorrei averlo diretto io; se non è un capolavoro, ci va molto vicino. (Vincenzo Totaro)

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