Manfredonia, 15/06/2021 – (L’Espresso) “In Puglia, a San Giovanni Rotondo, la Casa sollievo della sofferenza, creata da Padre Pio vive un futuro incerto per la situazione debitoria che ha portato all’insediamento dei commissari Gino Gumirato, Angelo Danese e Piero Grassi.
I tre non hanno ancora preso alcuna decisione per segnare una discontinuità col recente passato. Ma intanto, prima dell’insediamento dei commissari, la direzione sanitaria si è prodotta in una infornata di nomine, promuovendo a ruoli apicali medici con titoli a dir poco dubbi.
Sul destino della Casa il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano è intenzionato a giocare un ruolo.
Dietro ai suoi molti «sulla questione c’è massimo riserbo» si cela infatti la tentazione di utilizzare la questione del contenzioso sui crediti sanitari non ancora rimborsati per acquisire la struttura. In questo modo in una sola mossa l’ospedale sarebbe tolto dal mercato e dalla gestione della Santa Sede. Il Vaticano, del resto, si è smarcato dal governatore e dal gruppo San Donato, respingendo al mittente l’acquisto totale del debito da parte di Ghribi e soci e riaffermando la volontà di non marginalizzare la struttura che soffre la concorrenza degli ospedali Riuniti di Foggia.
Una partita nella quale entrano anche le indagini della magistratura su presunte infiltrazioni mafiose nel nosocomio, sotto forma di finanziamenti non tracciati alla struttura immaginata da Padre Pio. L’operazione ruota intorno a una donna di Manfredonia che avrebbe proposto a diversi dirigenti della struttura ospedaliera ingenti somme di denaro liquido per salvare l’ospedale a patto di non cederlo a terzi. Sospetti che hanno contribuito a convincere la Santa Sede della necessità di porre mano a una riforma radicale della sanità religiosa, ultimo pezzo di un indotto enorme rimasto per troppo tempo fuori controllo”. (L’Espresso)
Non capisco dov’è la novità , poveri noi comuni mortali