La revisione della tassazione sui redditi dei lavoratori dipendenti, autonomi, agrari e d’impresa è in corso, con lo schema di decreto legislativo all’esame dell’esecutivo per modificare l’Irpef e l’Ires.
Secondo una bozza del nuovo decreto di riforma fiscale, si ipotizza un aumento della tredicesima mensilità fino a 80 euro per i dipendenti con reddito fino a 15mila euro, con il dettaglio dell’importo definitivo entro il 15 novembre 2024, basato sulle maggiori entrate dal concordato preventivo biennale.
I premi di risultato fino a 3mila euro, erogati dal 1° gennaio 2025, saranno tassati al 10%, rispetto al 5% attuale, mentre si introduce la possibilità di rinuncia scritta da parte del lavoratore. Anche le somme erogate come partecipazione agli utili dell’impresa seguiranno lo stesso regime fiscale.
Inoltre, i premi di risultato dovrebbero includere nuovi indicatori come reputazione, responsabilità sociale e sostenibilità ambientale, tutti misurati secondo criteri stabiliti dalla contrattazione collettiva.
Il decreto legislativo prevede anche la revisione dei redditi agrari e da lavoro autonomo, comprese le spese, i rimborsi e le plusvalenze su aree edificabili ricevute in donazione, oltre alla riorganizzazione degli studi professionali. Anche il reddito d’impresa sarà interessato da modifiche riguardanti operazioni straordinarie e liquidazioni.
La rendita integrativa temporanea anticipata (Rita) subirà restrizioni, poiché sarà erogata solo in casi di cessazione del rapporto di lavoro non legata al raggiungimento dei requisiti pensionistici.
Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha precisato che il provvedimento è ancora in fase di revisione e che il governo sta lavorando per elaborare un decreto in linea con le esigenze dei contribuenti e gli equilibri di finanza pubblica. Lo riporta il tgcom.