Ha potuto festeggiare tre volte Stefano Tacconi, a un anno dal coma in cui era caduto l’ex portiere della Juventus e della Nazionale, colpito da un’emorragia cerebrale davanti a suo figlio Andrea. A breve l’ex giocatore racconta al settimane DiPiù che dovrà tornare sotto i ferri per una nuova operazione: «Le ultime visite hanno evidenziato dei coaguli di sangue, dei “trombi”, nelle gambe e nella vena aorta. Devono “aprirmi” e darmi una sistemata. Mi hanno promesso che poi sarò come nuovo». Ma già oggi si sente decisamente meglio e si gode il triplice festeggiamento: «Assieme alla mia famiglia ho deciso di festeggiare le mie dimissioni dall’ospedale, il mio sessantasettesimo compleanno e anche il tredicesimo anniversario di matrimonio con Laura. Tre feste insieme per celebrare, nello stesso momento, i tre giorni più importanti della mia vita».
Nel periodo più difficile Tacconi ricorda chi gli è stato più vicino. A cominciare dai suoi quattro figli e la moglie Laura. E poi l’amico altro grande ex portiere, Walter Zenga. Ma c’è invece chi è sparito. Tra questi Tacconi lancia un nome su tutti, che lo ha particolarmente ferito, Lapo Elkann: «E questo mi ha fatto male – ricorda – eravamo grandi amici, io e Lapo, ma lui ha smesso di farsi sentire». (FONTE: OPEN).
Gentile redazione di stato quotidiano vorrei se possibile che girate questo messaggio al signor Stefano Tacconi.
Caro Stefano sono un tuo fan e tifoso della Juve dove tu hai giocato.
Anch’io ho ricevuto il tuo stesso regalo a novembre 2023. Ti dico che è un regalo per ironia ma come te sono tornato in vita più forte di prima. A settembre anch’io dovrò sottopormi ad un nuovo intervento por rimettermi a nuovo. Ti sono vicino e ti abbraccio.
Un tuo amministratore di Manfredonia.
Spero che se ritorni a San Giovanni rotondo passi per Manfredonia sarai mio ospite.
Che tu caro Stefano possa affidarti a Colui che può guarire sia fisicamente ma SOPRATTUTTO SPIRITUALMENTE che è la cosa più importante CRISTO GESÙ,e non andate dietro ad idoli che sono morti
Un abbraccio.
Caro quotidiano duole constatare che abbiate definito l’aorta una vena! Un’affermazione del genere è inconcepibile per chi dovrebbe fare informazione e cultura