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Puglia, scoperti 479 braccianti agricoli, truffa per 1.250.000 euro

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
11 Giugno 2015
BAT // Stato prima //

Bari – Il Comando Provinciale C.C. di Bari, nell’ambito di una effettiva e concreta sinergia inter istituzionale, ha raggiunto una stretta intesa operativa con la Direzione Provinciale INPS di Bari e ha promosso mirate attività ispettive ed investigative tese al contrasto delle truffe ai danni dell’Istituto previdenziale, segnatamente nell’area sud barese ove il fenomeno delle truffe è maggiormente diffuso.

Nel prosieguo delle indagini, il 20 maggio scorso sono state deferite 9 persone tra intestatari e caporali di aziende agricole operanti nei comuni di Triggiano, Noicattaro e Adelfia per aver assunto fittiziamente 165 lavoratori a favore dei quali sono stati erogati indebitamente indennità di
disoccupazione e prestazioni previdenziali per un importo complessivo di circa 250.000 euro. Va inoltre segnalato che all’inizio del corrente mese di giugno la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari ha disposto il sequestro degli elenchi annuali degli operai agricoli a tempo
determinato per ulteriori 69 braccianti agricoli assunti fittiziamente, al fine di indurre l’INPS al pagamento dell’indennità di disoccupazione agricola, di malattia e maternità, la cui erogazione è stata così bloccata; è stato così possibile evitare il pagamento da parte dell’INPS di importi non dovuti per oltre 200.000 euro.

Le indagini condotte dai Carabinieri e dagli ispettori dell’INPS hanno evidenziato un consolidato meccanismo truffaldino basato su:
– l’esistenza di aziende (talvolta anche cartolari) che assumono fittiziamente braccianti agricoli dandone comunicazione a mezzo di denunce trimestrali denominate DMAG2 (mediante intercessione del consulente del lavoro/commercialista) per far conseguire il diritto all’iscrizione negli elenchi annuali e alla percezione indebita delle prestazioni a sostegno del reddito sopra citate;
– il pagamento di una somma di danaro da parte del bracciante a favore dell’imprenditore agricolo per l’inserimento nelle denunce trimestrali e l’iscrizione negli elenchi annuali, a fronte di un consistente
vantaggio conseguito dal falso bracciante con la percezione delle indennità di disoccupazione per l’anno successivo e il riconoscimento di periodi di contribuzione utili ai fini pensionistici.

Sono attualmente in corso accertamenti congiunti su aziende agricole in agro di Noicattaro per le quali stanno emergendo ramificazioni in altre province pugliesi; tali verifiche hanno portato sinora alla luce
altri 245 rapporti di lavoro fittizi, per un importo complessivo di circa 700.000 euro di prestazioni indebitamente liquidate dall’INPS.

I risultati attuali sono la prosecuzione dell’attività già svolta nel marzo del 2014 con il deferimento di 831 persone, tra imprenditori agricoli, mediatori e braccianti agricoli, responsabili di truffe ai danni dello Stato per oltre 10 milioni, per i quali la Procura della Repubblica di Bari ha emesso decreto di conclusione delle indagini.

Era stato costituito un consolidato sistema truffaldino con attestazione di posizioni lavorative di fatto inesistenti con la conseguente induzione in errore dell’INPS, che aveva erogato prestazioni assistenziali non dovute quali indennità di disoccupazione, maternità, malattia e assegni familiari. Per un centinaio di loro è scattata anche l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato. Si tratta, oltre che di singoli braccianti agricoli, di mediatori, imprenditori del settore agricolo e commercialisti che, a vario titolo, avevano messo in piedi il meccanismo di truffa che ha interessato, oltre la provincia di Bari, anche il sud foggiano e le province di Brindisi, Taranto e Matera, producendo un danno milionario all’Erario.

Redazione Stato@riproduzioneriservata

1 commenti su "Puglia, scoperti 479 braccianti agricoli, truffa per 1.250.000 euro"

  1. Sta cosa dei falsi braccianti la raccontava mio nonno, il quale, avendo un pezzo di terra, veniva contattato da gente disposta a pagare una somma in cambio di contributi pensionistici e agevolazioni varie, ovviamente declinava. Ricordo che avevo circa 7 anni all’epoca, ora ne ho 35, il giochetto dei falsi braccianti agricoli è vecchio come Pappagone…e dai su, sveglia.

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