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Blocco Tir, Sangalli: “da 3 giorni merce in magazzino”. CIGO e produzione al rilento

AUTORE:
Giuseppe de Filippo
PUBBLICATO IL:
26 Gennaio 2012
Manfredonia //

Manfredonia Vetro, Sangalli Group, aerea (ST da IDM)
Manfredonia – “RIPERCUSSIONI” sulla Sangalli Vetro di Manfredonia causa il blocco dei Tir da inizio settimana. “Magazzini strapieni e forno di produzione ai minimi termini”, come dicono i sindacati, proprio per evitare “altra produzione di materia prima”. Da qui la decisione di ricorrere ad un periodo di CIGO (cassa integrazione ordinaria) dal 30 gennaio 2012 (come sottoscritto il 24.1) a metà febbraio per circa 60 dipendenti, “30 interessati direttamente”. “Lo scriva pure – dice un responsabile dell’azienda – questo sciopero ci sta penalizzando. Da 3 giorni non riusciamo a mandare via un camion con merce dallo stabilimento (la Sangalli ha sede centrale a Susegana, Treviso, Polo Vetrario di Monte Sant’Angelo, s.s. 89 Km 162.250, Sangalli Vetro Manfredonia S.p.A., Sangalli Vetro Satinato s.r.l., Sangalli Vetro Magnetronico s.r.l., oltre alla Sangalli Vetro Porto Nogaro S.p.A. di San Giorgio di Nogaro, Udine e la Sangalli Home Glass s.r.l. di Vittorio Veneto, Treviso, ndR)”.

“I magazzini sono strapieni – dice a Stato il segretario provinciale della Femca Cisl Egidio Ondretti – c’è stato ed è ancora in corso un surplus di produzione. Parliamo di 37mila tonnellate di vetro prodotto fermo in magazzino a fronte di una media pari a 12mila tonnellate (circa 560 le tonnellate di vetro prodotte al giorno, ndR). Necessaria dunque una stasi nella produzione. Ma nessuno parli di crisi o altro. L’imprenditore crede nell’azienda, in considerazione dei numerosi investimenti, e questo nonostante le ripercussioni della crisi per la vendita del vetro”. La crisi dell’edilizia – tra l’altro – ha infatti aumentato il periodo di stasi nella vendita del vetro. L’azienda ha subito ripercussioni: il blocco del tir, e la mancata consegna della materia prima, come ulteriore effetto negativo nelle attività commerciali. In particolare per i lavoratori, dovrebbe esserci un fermo della Linea calda dalla serata di venerdì a lunedì mattina. Mentre per la Linea del laminato riduzione da 3 a 2 turni. “Il fermo parziale era obbligatorio – aggiunge Ondretti – considerando che è più vantaggiosa la soluzione di un forno in produzione anche se ai minimi termini rispetto ad un forno fermo completamente. Questo per la tecnologia di base del funzionamento”.

Egidio Ondretti (segretario provinciale Femca Cisl)
CONFERMATO DISINTERESSE PER LA ZADRA VETRI. SPERANZA IN IMPRENDITORI TERZI. In attesa del rientro della Cigo e dello sblocco dello sciopero degli autotrasportatori, Sangalli avrebbe confermato il disinteresse per lo stabilimento della Zadra Vetri, con fine attività dal 31.12.2011 ed accordo per la CIGO – per gli 80 operai – pari a 13 settimane. La situazione di crisi era emersa nel novembre 2011 e comunicata dopo una prima assemblea straordinaria nella sede della Zadra di Manfredonia, azienda di proprietà della Venezia Spa, del’ad Andrea Meneghetti (la Zadra Vetri – del Gruppo Sangalli – aveva partecipato ancora come Spa – prima della messa in liquidazione, acquisizione dalla Venezia Spa e trasformazione in srl, al II protocollo aggiuntivo del Contratto d’Area di Manfredonia-Monte Sant’Angelo e Mattinata: investimenti ammessi a contributo: 15369 (in migliaia/ euro); contributi pubblici assegnasti (CIPE): 10373; occupati (da relazione iniziale): 97 a tempo indeterminato). L’imprenditore avrebbe manifestato il disinteresse – come in passato – per lo stabilimento dell’Isola 13 , area ex Enichem. “La speranza è riversata sull’arrivo di un nuovo imprenditore”. Ma a questo punto ci credono in pochi.


L’importanza del forno di produzioni. Le voci su un abbandono nel 2015. Ma dalla società sicuri: avanti anche in seguito.
Nel frattempo, come già ricordato, segnali di preoccupazioni da parte di Sangalli sulle unità lavorative emersero nelle giornate di discussione della demolizione delle 2 torri di Prilling nell’Isola 5, dell’area ex Enichem . Questo per le possibili ripercussioni – dopo la caduta – sul forno di produzione aziendale: causa ipotetico impatto su un impianto “con un ciclo di vita di 12/14 anni, installato nel maggio 2002, con uno spessore che si sarebbe ridotto nel tempo e protetto, a riguardo, con una calotta di metallo”. “Un forno costituito da mattoni refrattari sovrapposti, un peso di circa 1300 tonnellate, con vetro fuso a 1600 gradi di temperatura e la presenza di un liquido dal quale deriverebbe la determinazione finale della materia prima“. Preoccupazioni espresse prima di una passata riunione e mediante una lettera inviata ai vari responsabili e le istituzioni. Questo nonostante la ditta Mosmode sas (di Giuseppe Cannavale e c. di Crotone, committente ed affidataria dei lavori, già interessata alla prima fase dei lavori di demolizione, nel 2007-2008 con un Ati e l’Agecos dei f.lli Bonassisa) avesse sempre confidato in una risposta “strettamente tecnica” dell’azienda per “giustificare le ipotetiche ripercussioni sul forno di produzione”. Ma Sangalli – sospinto anche dal benestare delle due amministrazioni e “preoccupato per le sorti su tutte le unità lavorative” degli stabilimenti – aveva continuato a premere per una demolizione dall’alto “pezzo per pezzo”, come inizialmente ipotizzato. Come avvenuto.

Foggia, Scioperi Tir. Cassa integrazione anche per Barilla

g.defilippo@statoquotidiano.it

4 commenti su "Blocco Tir, Sangalli: “da 3 giorni merce in magazzino”. CIGO e produzione al rilento"

  1. se non capite un cazzo perchè scrivete cose false , inutili e senza una fonte certa????? 3 giorni senza camion puo mandare in crisi ujna azienda che produca 400 tons di vetro al giorno??? se è veo che il magazzino ha una cacità di 37 mila ton come voi avete detto??????? le ragioni sono altre …. fate voi le vostre considerazioniii

  2. Fonti: responsabili societari (“3 giorni” detto alle ore 16 e 32 di questo pomeriggio) e sindacati. Restiamo a disposizione per ulteriori, pronti all’aggiornamento della vicenda. Grazie, RED.

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