DALL’ULTIMO Rapporto Ocse su Giovani e Occupazione è emerso che l’Italia registra un tasso di occupazione giovanile (tra i 15 e 29 anni) in discesa di 12 punti percentuali tra il 2008 e 2013, passando dal 64.33% al 52.79%, il secondo peggior dato tra i Paesi Ocse, dietro solo alla Grecia.
Secondo il Rapporto, in Italia, il 31.56% dei giovani svolge un lavoro di routine, ovvero che non richiede l’utilizzo di specifiche competenze e il 15.13% ha un’occupazione che comporta uno scarso apprendimento legato al lavoro.
L’Italia risulterebbe essere il Paese con la più alta percentuale di giovani tra 16 e 29 anni che non hanno alcuna esperienza nell’uso del computer sul posto di lavoro, con il 54.3%, a fronte di una percentuale di giovani che non usano mai il computer ancorata al 3%.
Inoltre, il Bel paese risulta avere la maggior percentuale di giovani in età lavorativa e adulti con scarse competenze di lettura e scarse abilità matematiche.
In generale, come riferito dalla tabella Ocse per la misurazione dell’occupabilità dei giovani, l’Italia è al di sotto della media per le competenze dei giovani, i metodi di sviluppo di queste competenze e la promozione del loro utilizzo sul posto di lavoro (ANSA).