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Manfredonia, Raffaella Carrà nel 1974 nel locale Jolly Dancing

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
5 Luglio 2021
Manfredonia // Storie e Volti //

Manfredonia, 05/07/2021 – Si è spenta oggi la Raffa nazionale, un’icona del mondo dello spettacolo, amata in Italia e all’estero, che ci ha regalato bellissime ed indimenticabili canzoni.

La Carrà ha rivoluzionato la musica ed il ballo rompendo schemi e tabù, e mostrandosi sempre al suo amato pubblico senza ipocrisie.
In questi fantastici scatti del grande fotografo sipontino Pino Lauriola, pubblicati dalla figlia Lucia Lauriola sempre attenta a coniugare l’attualità con il nostro territorio, Raffaella Carrà nel 1974 al mitico locale Jolly Dancing di via Torre dell’Abate a Manfredonia.
Grazie Raffa!
Maria Teresa ValentePotrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone, persone in piedi, spazio al chiuso e il seguente testo "Lauriola Fotografi"
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 3 persone, persone in piedi e il seguente testo "Lauriola Fotografi"Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone, persone in piedi e spazio al chiuso
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona, in piedi, spazio al chiuso e il seguente testo "Lauriola Fotografi"
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona, in piedi, spazio al chiuso e il seguente testo "Lauriola Fotografi"

Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone, persone in piedi e il seguente testo "Lauriola Fotografi"

4 commenti su "Manfredonia, Raffaella Carrà nel 1974 nel locale Jolly Dancing"

  1. Vorrei dire una cosa a coloro che associano la morte di Raffaella Carrà al vaccino anti Covid19: tranquilli, per la vostra stupidità (mi fermo qui, sono gentile) non esiste ancora un vaccino e non servirà comunque (manca la materia dove agire).

    La scomparsa di Raffaella Carrà mi lascia attonita. Per oltre cinquant’anni con la sua arte e la sua musica ha combattuto contro stereotipi e discriminazioni. Ha parlato al mondo di libertà e gioia. Finisce un’era, c’era ancora bisogno di lei.
    miscoppiailcuor

  2. Manfredonia era una cittadina splendida, una perla, poi l’anic, ma questa è un altra storia. Negli anni 60 i cantanti che gareggiano e specialmente i vincitori, facevano tappa a Manfredonia. Manfredonia era non l’orgoglio del Gargano piuttosto che della Puglia era un orgoglio nazionale. Ora, ahinoi da anni è un cessò quasi invivibile.

  3. La grande Raffaella nel 78 fu criticata dalle false moraliste e benpensanti che spesso a causa dei tabù dovuti per ovvi motivi sono le più sfrenate con la fantasie e velleità sessuali inconfessabili, lepiù strane e nel contempo represse, quando fu lanciato il Brano quando è bello far l’amore da Trieste in giù..tutte le puritane se sentirono lese.. nonostante tante di loro avessero tanti amanti.

  4. Io c’ero quella sera. Avevo quasi 17 anni e stavo seduto con amici di famiglia di Trieste proprio sotto il palco. A fine spettacolo come tutte le altre volte Nicola alias “Capacchione” portò tutti gli artisti compresa Raffaella Carrà a cenare al ristorante di miei genitori e lei ci autografò il suo poster che fu affisso nel locale con tutti gli altri poster (Rocky Roberts, Michele, Equipe 84, Nino Ferrer, Jimmy Fontana ecc. ecc), però nessuno si ricorda che nello spettacolo di Raffaella Carrà quella sera si esibirono anche i famosi Brutos che fecereo letteralmente morire dal ridere il pubblico presente.
    Matteo Santovito.

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