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POLITICA Ase Manfredonia: chiesti 300mila euro di danni. “Su di noi accuse infondate”

A fine aprile la commissaria ha rimpiazzato Centola, Leone e Murgolo con l'amministratore unico Marcello Danisi. Depositato atto in tribunale

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
22 Maggio 2024
Cronaca // Manfredonia //

L’ex consiglio di amministrazione di ASE ha avviato una battaglia legale contro la revoca del loro incarico, decisa dalla commissaria straordinaria di Manfredonia. Michele Centola, ex presidente, Massimo Leone, ex amministratore delegato, e Lucia Murgolo, ex vicepresidente, hanno presentato un ricorso in tribunale chiedendo un risarcimento di 300mila euro per danni, sostenendo che la revoca del 24 aprile scorso sia illegittima. “Un caso surreale”, ha dichiarato Leone a l’Immediato. “Abbiamo anche richiesto la sospensione del provvedimento, perché la commissaria non ha rispettato lo statuto e il codice civile nella nomina dell’amministratore, che dovrebbe avvenire tramite una procedura di evidenza pubblica e non per scelta diretta. Inoltre, la decadenza è stata decisa senza un giusto contraddittorio”.

La commissaria ha nominato Marcello Danisi come amministratore unico, una scelta che, secondo Leone, doveva essere preceduta da un bando pubblico. L’ex cda è stato anche accusato di varie irregolarità, tra cui il caso di Michele e Raffaele Fatone, padre e figlio, arrestati nell’ambito dell’operazione “Giù le mani” e attualmente detenuti rispettivamente in carcere e ai domiciliari. Michele Fatone senior era coinvolto in una causa di lavoro per il riconoscimento di mansioni superiori. La commissaria ha giudicato grave l’operato dell’amministratore, che non solo non è intervenuto rispetto alle irregolarità all’interno dell’organizzazione del personale, ma ha anche conciliato la causa di lavoro di Michele Fatone, nonostante quest’ultimo avesse perso in primo grado. Questo avrebbe portato a patti e intese al di fuori della legalità, con persone coinvolte anche politicamente, una delle quali soggetta a misure cautelari.

Leone ha commentato a riguardo: “I Fatone? Non potevo sapere dell’indagine. Non posso agire su sospetti”. Nell’atto legale si sottolinea inoltre che la questione risale a un contenzioso iniziato prima dell’insediamento del consiglio di amministrazione. Si afferma anche che le vicende giudiziarie del dipendente non sono collegate alla transazione e al vantaggio aziendale derivato, né nelle intercettazioni pubblicate è emersa alcuna conversazione tra il dipendente e i membri del cda, che rimangono del tutto estranei alla vicenda penale.

L’ex consiglio di amministrazione di ASE ha presentato un ricorso contro la revoca dei loro incarichi, decisa dalla commissaria straordinaria di Manfredonia. Michele Centola, Massimo Leone e Lucia Murgolo hanno depositato un atto di 23 pagine presso il tribunale civile di Bari, chiedendo 300mila euro di risarcimento per danni morali. Leone ha definito le accuse di compensi aggiuntivi come “pretestuose”, sostenendo che tra quota fissa e compensi extra si arriva a 52mila euro annui per tutti e tre. Secondo il documento, la remunerazione degli amministratori con cariche particolari è stabilita dal consiglio di amministrazione con il parere del collegio sindacale, in conformità con lo statuto.

Il ricorso sostiene che il decreto di revoca sia stato adottato fuori dalla sede assembleare dal Comune di Manfredonia, il socio maggioritario, senza seguire la procedura prevista dallo statuto, che richiede la convocazione dell’assemblea e una procedura di evidenza pubblica per la nomina del nuovo amministratore. Il provvedimento, quindi, è stato ritenuto illegittimo anche perché basato su contestazioni non riconducibili a una cattiva gestione del cda.

L’ex cda sottolinea che il periodo di operato, appena 9 mesi, è troppo breve per valutare adeguatamente la loro gestione e afferma di aver già dimostrato competenza ed efficacia, affrontando problemi che nessun amministratore precedente aveva risolto, come l’impianto di selezione, il depuratore e la rampa di trasferenza rifiuti.

Leone, Centola e Murgolo ritengono che la decisione di nominare un nuovo amministratore sia stata “confusa e arbitraria” e non giustificabile neppure alla luce di sospette gravi irregolarità. Il Comune di Manfredonia, infatti, ha presentato una denuncia per gravi irregolarità ai sensi dell’art. 2409 c.c. presso il tribunale solo dopo aver revocato il cda, dimostrando, secondo gli ex amministratori, di voler assumere subito il controllo della gestione tramite un amministratore fiduciario, senza seguire la procedura statutaria, e manifestando così un possibile conflitto di interessi.

Infine, il ricorso lamenta il mancato dialogo con la commissaria prefettizia, che non ha mai concesso un’udienza al cda né si è interfacciata con loro. La giunta comunale Rotice è stata sfiduciata a fine ottobre 2023 e il Comune commissariato a dicembre, privando il cda dei suoi riferimenti politico-amministrativi. Si preannuncia una lunga battaglia legale.

Lo riporta l’Immediato.net

 

3 commenti su "Ase Manfredonia: chiesti 300mila euro di danni. “Su di noi accuse infondate”"

  1. Questi signori hanno ragione da vendere !!! Su quel comune ci sono degli incompetenti, la macchina amministrativa con dei dirigenti ingegneri impiegati nel nostro comune sono scarsi e incapaci e che stanno infangando Manfredonia !!!! Questa città deve rimpiangere gli ex dirigenti SPAGNOLO, CURCI , eccc ora stiamo in mano a baresi !!!adesso i danni li dovrebbe pagare la dirigente che a fatto cacciare il consiglio di amministrazione ASE !

  2. Ma scet’vinn’, ‘sti sparazapp’, che ormai la pacchia è finita, il vostro patron Super Gianni non vi può più aiutare 😂🤦‍♂️

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