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Manfredonia Nuova “Bonifiche: più ombre che luci”

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
30 Giugno 2020
Manfredonia //

Manfredonia, 30 giugno 2020. Dalla deliberazione N° 22 del 04.12.2019 della Commissione Straordinaria del del Comune di Manfredonia abbiamo appreso che  forse si metterà la parola fine alla bonifica e al ripristino delle aree delle discariche Pariti I, Pariti II, grazie al finanziamento della Regione Puglia. Questo ci rallegra, nella speranza non vi siano altre distrazioni di fondi già avvenute nel passato. Nello stesso tempo ci allarma il previsto intervento n. 3 della deliberazione stessa, consistente “nella messa in sicurezza d’emergenza delle aree di uso agricolo di privati e di proprietà di soggetti pubblici” che rientrano nell’“Area Sud Est” comprese nel Sito di Interesse Nazionale (Sito Ex EniChem).

L’Intervento proposto è costituito “da un sistema di emungimenti delle acque sotterranee con lo scopo di contenere la diffusione della contaminazione” da sostanze chimiche tra le più tossiche e cancerogene, tra cui Cromo esavalente, Arsenico, Boro, Benzene, Triclorometano, riscontrata nelle aree in oggetto. In sostanza le acque di falda e i terreni agricoli dell’area sud sono interessati da un grave inquinamento esteso fino a “ridotta distanza da aree residenziali e ridotta distanza dalla costa…”. Questa situazione conferma i dubbi e le perplessità avanzate da Manfredonia Nuova, nel documento inviato a febbraio 2019 alle Autorità competenti, circa l’avvenuta bonifica del sito.

 

Alcune delle cause di tale contaminazione, dopo circa due decenni di lavaggio delle acque di falda, a nostro avviso, sono:

  • processo di lisciviazione dall’area nord;
  • mancata bonifica dell’isola 5, ancora inquinata da arsenico senza che si sappia se e quando il risanamento avverrà;
  • mancata copertura a tutt’oggi delle discariche dell’isola 14 e dell’isola 16 giacché, dopo la rimozione dei rifiuti, si è lasciato alle intemperie il terreno contaminato. (vedi foto n° 27 e n° 1)

Perché i nostri rappresentanti politici, che vanno decantando il loro impegno, non si sono preoccupati di controllare lo stato delle bonifiche, per incalzare Syndial (ora Eni Rewind) e costringerla a realizzare quanto stabilito nella Conferenza dei servizi di giugno 2017?

Oggi l’Eni Rewind si candida a realizzare, in una situazione ambientale ancora molto compromessa e da bonificare, per di più, a circa 500 m. dall’abitato, una piattaforma di riciclaggio e trasformazione di rifiuti urbani e fanghi dei depuratori fognari. Tutto questo sta avvenendo in un confronto tra l’Eni Rewind ed il Comune di Monte Sant’Angelo, senza alcun coinvolgimento del Comune di Manfredonia. Noi invece chiediamo che il nostro Comune ed i politici, che dovrebbero rappresentarci, chiedano al più presto che si avvii un confronto su:

A] VERIFICA DELLO STATO DELLA BONIFICA NEL SITO EX ENICHEM, con la presenza di tecnici di nostra fiducia;

B] CONCERTAZIONE TRA COMUNE DI MANFREDONIA E DI MONTE SANT’ANGELO su tutte le iniziative da insediare nella piana di Macchia;

C] PARTECIPAZIONE EFFETTIVA DEI CITTADINI a tutti i processi che riguardino gli      interessi della nostra popolazione.

Ora più che mai, serve nuovo slancio, con efficaci modalità d’intervento, per il riscatto a la tutela degli interessi economici, ambientali e, in primis, di salute della nostra popolazione! Non permetteremo più che la città venga venduta o addirittura svenduta, ai grandi speculatori ed ai noti prenditori. La città è nostra, la dobbiamo amare, tutelare e promuovere, per farla sempre più bella, sempre più accogliente, sempre più prospera, sempre più viva.

Si allegano:

1)  foto n° 27, n° 1, e n°19 che ritraggono la vasca di stoccaggio dei sali sodici;

2) nostro documento inviato alle Autorità competenti di febbraio 2019;

3) per quanto attiene alle attività dell’Eni Rewind si rimanda al sito della stessa.

Manfredonia 30 giugno 2020  – Manfredonia Nuova

1 commenti su "Manfredonia Nuova “Bonifiche: più ombre che luci”"

  1. Più il tempo passa, più nessuno fa niente, più i manfredoniani vengono contaminati dai miasmi di quell’area e continuano ad ammalarsi e a morire

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