Manfredonia – “FINE del rapporto lavorativo per 8 unità della Clinica San Michele. A fine mese la scadenza della Cigs, poi nessun futuro per questi lavoratori”. Ad annunciarlo a Stato è Massimiliano Di Fonso, segretario generale Foggia e segretario regionale aggiunto del sindacato USPPI. Sindacato non firmatario del contratto ma “tutelante da anni gli interessi dei lavoratori”. La nota degli 8 licenziamenti ha trovato in seguito conferma da altre fonti e da alcuni dei lavoratori interessati al licenziamento.
In particolare le 8 risoluzioni del contratto lavorativo fanno riferimento al verbale di accordo dello scorso 11 luglio 2011 ( Focus verbale di accordo 11.11.2011), con la firma a Foggia (dopo la riunione partita presso il Santè Club di proprietà dell’imprenditore Salatto, co-amministratore della Daunia Medica) prima della ripartenza avvenuta dopo una settimana ( Riapertura 18.07.2011). Ripartenza successiva alla revoca del giugno 2010 “per una serie di inadempienze” nelle attività sanitarie interne. Un accordo sottoscritto l’11.07.2011 alla presenza dei rappresentanti sindacali della Cgil Fp Tavano, della Cisl Fp Dalessandro, della Uil Fpl Giorgione, l’imprenditore della sanità privata foggiana Potito Salatto per la Daunia Medica spa (come emerge dal verbale di accordo, già srl), e il legale rappresentante della società. Le attività ripartirono in seguito con 8 medici (responsabile medico Direttore Sanitario, responsabile di raggruppamento, aiuto uf. Lungodegenza, assistente di raggruppamento spec. Geriatria, aiuto Uf. Lungodegenza, Aiuto uf. Geriatria, Responsabile Radiologo, biologo); 1 caposala, 10 infermieri professionali, 10 ausiliari, 1 amministrativa, 1 tecnico di laboratorio, 1 tecnico di radiologia, con l’impegno della Daunia Medica Spa (in fase di registrazione il passaggio da srl a società per azioni “per ragioni fiscali” e forse per la possibilità di poter conseguire ulteriori fondi dalla Regione, come emerge da commenti di fonti vicine all’ambiente) di assumere entro settembre 2011 l’altro tecnico dello stesso reparto. “Il restante personale della Daunia Medica Spa conservò il trattamento di Cigs in deroga e di ogni altro ammortizzatore sociale sino a quando le disposizioni nazionali e della Regione Puglia lo consentiranno”, come risultò nel verbale di accordo.
Un verbale quello dell’11.07.2011 per il quale “a 2 infermieri fuori pianta organica” – così come individuati da allegato – doveva essere proposta un’assunzione a tempo indeterminato presso la Casa di cura Prof. Brodetti Spa “previo collocquio di selezione e dimissioni dalla Daunia Medica Spa”, “con due assunzioni vincolate a preventivo rilascio di liberatoria con proposta di dilazione del Tfr da concordarsi tra i due lavoratori suddetti e la stessa Spa”. A 4 lavoratori demansionati nella figura di ausiliari doveva essere invece proposto, previo collocquio di selezione, un contratto di lavoro a tempo determinato per 12 mesi con intesa che al verificarsi della contrattualizzazione, secondo legge regionale della Iris Spa di Rodi Garganico, per Rsa con 20 posti letto di Alzheimer e 20 di lungodegenza il rapporto menzionato verrà trasformato in rapporto a tempo indeterminato. Il servizio cucina – da verbale – doveva essere affidato ad una cooperativa, come riferito ieri dalla rappresentante della Fp Cgil.
Dunque, 32 unità in organico con le nuove attività (con 1 tecnico di radiologia assunto a settembre), 4 lavoratori a Rodi nella Iris a tempo determinato (con possibilità di indeterminato con la trasformazione in RSA), 2 nella Casa di cura Brodetti di Foggia.
I licenziamenti riguarderebbero invece 8 figure: 1 collaboratore del direttore amministrativo, 1 infermiere, 1 caposala, 2 portieri centralinisti, 2 impiegati di concetto, 1 manutentore autista. Figure in esubero rispetto all’iniziale previsione della società di interrompere il rapporto di lavoro con 15 unità complessive, dopo la revoca del giugno 2010 e prima della ripartenza (nelle nuove attività di lungodegenza e geriatria) del luglio 2011. Figure che non avrebbero accettato l’assunzione “previo cambio di mansione lavorativa”.
“Per questi 8 lavoratori il 31.12.2012 scadrà la cassa integrazione – dice a Stato Massimiliano Di Fonso – e nessuna possibilità per gli stessi di continuare a godere delle indennità relative agli ammortizzatori sociali. Come USPPI scriveremo al Prefetto di Foggia, contestando l’accreditamento riconosciuto all’imprenditore Salatto con successivo licenziamento di 8 lavoratori. Ricordo che la Casa di cura San Michele fu chiusa (revoca sanitaria nel giugno 2010, ndr) non per crisi interna o mancanza di commesse ma a seguito di alcune inadempienze emerse da verifiche dell’Asl ( Tutto sulle verifiche e i controlli: definita struttura UVAR per controlli su erogazione per ricoveri pre chiusura). Non si tratta di 8 lavoratori ma di 8 famiglie che dunque ricevono inaspettatamente questo regalo di Natale dalla società”.
I licenziamenti nella sanità pugliese, e in primo luogo di Capitanata, secondo il segretario generale Usppi, non sarebbero ancora terminati: “la situazione è criticà – dice Di Fonso – l’ospedale di Lucera è prossimo alla chiusura e bisogna continuare a fare attenzione per Manfredonia. Non dico un’eresia sostenendo che se il San Camillo non godrà di un adeguato numero di utenza nel 2013 andrà verso la chiusura. Di certo la Regione non consentirà il sostentamento di una struttura non servibile per il territorio”. In ogni modo “mentre il personale del pubblico sarà adeguatamente re-distribuito” quello del privato “continuerà a soffrire senza le dovute tutele istituzionali-amministrative”, secondo il responsabile USPPI. “Il settore privato va tutelato, sostenuto. Per il 2012 si prevedono 800 posti in meno fra il personale e 150 riguarderanno la Capitanata“. Infine lo stesso Di Fonso comunica la pendenza di una controversia con l’imprenditore della sanità privata Salatto per l’articolo 28, relativamente a “comportamento anti-sindacale”, causa il mancato invito-convocazione al tavolo delle trattative per la C.San Michele”.
Sarcastico il commento di Michele Prencipe, interessato alla lettera di licenziamento di stamane, già segretario aziendale Usppi per la clinica privata di Manfredonia: “ringrazio tutti i politici locali, provinciali e regionali, in primis quelli di Manfredonia, per la tutela dei posti di lavoro della clinica San Michele. La società ha chiuso, lo ricordo, per una serie di inadempienze ma non per responsabilità dei dipendenti già impiegati”.
g.defilippo@statoquotidiano.it
Ringraziate in primis il sindaco,quando prende a cuore una situazione i risultati vengono sempre,ah ah ah ah ah ah ah
Di fonso pensi a kei che nn e’ da meglio promette promette e poi nulla il vuoto!!!Che schifo che siete una massa di cantabarzellette
Si prega di non nominare la casa di cura in oggetto,ci sono in corso delicate indagini
vorrei sapere cosa ne pensano i sindacati confederali.
I sidacati confederali sanno quello che firmano?
Penso che se le voci sono vere,avranno grossi problemi per la cigs in deroga che hanno firmato.
questo caso fara parlare l italia intera vedrete delle belle…………
Per niki vendola foggia nn fa parte della Puglia quindi succederanno ancora episodi sfavorevoli per noi foggiani…!!! Niki pensa a tagliare nella tua Bari e nn aumentare a 29 i tuoi dirigenti che nn servono a niente !!!!