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Manfredonia, carabinieri arrestato 33enne pregiudicato

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
25 Novembre 2010
Manfredonia //

Carabinieri
Controlli carabinieri (fonte image: ilpiacenza.it)
Manfredonia – ARRESTATO lo scorso 20 novembre 2010, dai carabinieri del NORM di Manfredonia Luigi Milonia, trentatreenne, pluripregiudicato locale.

L’ARRESTO – L’uomo era stato notato in via Antiche Mura a bordo della sua Alfa 147 di colore grigio. I militari dopo averlo fermato, essendo a conoscenza dello spessore criminale del 37enne, decidevano di controllarlo approfonditamente. L’uomo comunque era attivamente ricercato dai carabinieri di Manfredonia da almeno una settimana per dover scontare la misura di sicurezza della casa di lavoro per un minimo di due anni (provvedimento emesso dal Tribunale di Spoleto).

Probabilmente conscio del fatto di essere molto attenzionato dalle forze dell’ ordine, il 37enne era diventato ormai un fantasma a Manfredonia, notato da pochissime persone e comunque solo da chi vive gli ambienti criminali. Milonia, dopo l’ultima scarcerazione avvenuta il 3 maggio 2010 è stato controllato mentre girovagava per le vie di Scampia; da poco, verosimilmente da luglio aveva ripreso a bazzicare in città. I carabinieri di Manfredonia non hanno escluso che, proprio sotto le feste, l’uomo avesse potuto premeditare qualche furto o rapina.

Dopo averlo fermato, i militari lo sottoponevano a perquisizione personale, veicolare e domiciliare rinvenendo nr. 20 pasticche di sostanza medicinale sostitutiva di metadone (buprenorfina) illegalmente acquisite e una dose di eroina. Milonia risulta non essere in possesso della patente di guida per non averla mai conseguita; inoltre il veicolo in uso, oltre a non avere copertura assicurativa, esibiva sul parabrezza un tagliando palesemente contraffatto. I militari, dopo averlo accompagnato in caserma, procedevano a denunciarlo sia per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, poiché la dose di droga detenuta, l’eroina e le pasticche di buprenorfina, vista anche la promiscuità delle sostanze, superava la dose massima consentita per la detenzione finalizzata all’uso personale, sia per guida senza patente; nella circostanza gli veniva contestato l’illecito amministrativo relativo alla mancata copertura assicurativa e all’apposizione sul parabrezza di tagliando assicurativo palesemente contraffatto. Per tale ultima infrazione al Milonia veniva sequestrata penalmente, ai fini della successiva confisca, l’Alfa 147 e si provvedeva ad avvisare la casa assicuratrice truffata per la proposizione, da parte della stessa ed a carico del Milonia, di querela per falsità in atto privato. Effettuata la consueta interrogazione al terminale venivano confermato lo spessore criminale del Milonia il quale vanta una lunga sfilza di reati commessi anche al centro ed al nord Italia, tra cui il furto aggravato, la ricettazione, la rapina a mano armata, la detenzione di armi, l’ evasione, lo spaccio di sostanze stupefacenti, etc.

G.Milonia (St)Lo stesso, in passato, era stato arrestato svariate volte, proprio dai carabinieri di Manfredonia, anche per furto aggravato e rapina. Per gli innumerevoli gravi reati commessi, vista la lunga ed intensa carriera criminale di Milonia, valutato lo stesso quale soggetto di notevole pericolosità sociale, il magistrato di sorveglianza decideva, di recente, dopo la sua ultima scarcerazione, di applicargli la misura di sicurezza detentiva della casa di lavoro, il cui provvedimento veniva finalmente notificato in data odierna a Milonia.

Nell’ ordinanza il magistrato di sorveglianza di Spoleto osserva:Ritiene questo giudice che debba darsi esecuzione alla disposta misura di sicurezza detentiva stante la persistente pericolosità sociale del condannato. Ed invero, ai sensi dell’ art. 203 c.p. è socialmente pericolosa la persona che ha commesso un fatto previsto dalla legge come reato ed è probabile che ne commetta di nuovi; tale qualità si desume dalle circostanze indicate nell’ art. 133 c.p., vale a dire: gravità del reato commesso, intensità del dolo, motivi a delinquere, precedenti penali e giudiziari, condotta del reo antecedente e susseguente al reato, condizioni di vita familiare e sociale.

“Dall’espletata istruttoria emerge che Milonia Luigi ha riportato numerose condanne per reati di notevole allarme sociale (rapina, furto, violazione della normativa sulle armi); detenuto dal 14.11.2003 in esecuzione della pena di anni tre, mesi nove e giorni ventinove di reclusione […] in data 12.04.2006 veniva ammesso dal Tribunale di Sorveglianza di Bologna alla misura alternativa dell’affidamento da svolgere presso la Comunità COD di Ravenna; il Milonia non raggiungeva la comunità ed il successivo 05.05.2006 veniva arrestato in flagranza del reato di rapina a Orvieto; scarcerato per indulto in relazione al titolo definitivo, Milonia permaneva in custodia cautelare in carcere sino al 05.01.2007, data in cui veniva messo agli arresti domiciliari presso la Comunità CEIS di Spoleto, ma anche in questa occasione violava le prescrizioni e in data 19.06.2007 si allontanava dalla comunità; riarrestato in data 31.08.2007 è rimasto ininterrottamente detenuto sino al 03.05.2010. Anche nel corso della più recente detenzione il condannato non ha tenuto una condotta corretta riportando rilievi disciplinari […]. Dalle informazioni della Questura di Foggia emerge che il condannato, di pessima condotta e gravato da numerosissimi precedenti penali, è persona di elevata pericolosità sociale, frequentemente controllato con pregiudicati e che non ha mai svolto lecita attività lavorativa […]. Si impone, pertanto, di dare esecuzione alla misura di sicurezza valutata idonea al grado di pericolosità sociale accertata che nel caso di specie appare la misura detentiva della casa di lavoro per la durata minima di anni due”.

Dopo le formalità di rito i militari provvedevano ad accompagnare Milonia presso la Casa di Lavoro di Sulmona. E’ da ritenere che i carabinieri abbiano quindi tolto dalla strada un individuo estremamente pericoloso, tra l’altro particolarmente avvezzo alle rapine (tra le tante si ricorda quella perpetrata solo qualche anno fa all’ ufficio postale di Orvieto); non si esclude che sotto le feste il pericoloso individuo ne avrebbe messo a segno di nuove, e proprio a Manfredonia.


Redazione Stato, riproduzione riservata

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