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Regione finanzia, Comune di Foggia no. Baobab chiude battenti

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
27 Dicembre 2011
Capitanata //

Pasquale Pellegrino è assessore ai Servizi Sociali del Comune di Foggia
Foggia – A partire da oggi i migranti che vivono a Foggia non hanno più un punto di contatto in cui poter accedere per ricevere informazione, orientamento, consulenze. In pratica, viene quasi azzerata ogni possibilità di integrarsi nel tessuto sociale della città in cui vivono e per la quale producono ricchezza ed economia. Il Centro Interculturale Baobab – sotto la stessa ombra chiude i battenti. O meglio, sospende le attività. La decisione è stata presa dal Comune di Foggia, attraverso l’assessorato alle Politiche Sociali, ha predisposto infatti la sospensione delle attività a causa della mancanza di fondi a disposizione per cofinanziare lo sportello e per portare avanti il prezioso lavoro degli operatori nei confronti dei migranti. Anche se la Regione Puglia per il Centro Interculturale Baobab ha stanziato 50mila euro; senza contare, che qualche soldo potrebbe essere intercettato anche attraverso il Piano Sociale di Zona. Ma al di là di come e quando il Comune di Foggia troverà le risorse economiche, sta di fatto che il Centro Baobab è costretto ad interrompere il servizio.

760 gli utenti passati per i locali di viale Candelaro nel 2011: 670 migranti e 90 italiani (41 fra associazioni ed enti pubblici). Numeri che parlano di persone, di storie, di speranze. Numeri destinati a diventare più corposi se si prende in considerazione l’itero arco di azione dello sportello nato nel 2006, quando furono 256 i cittadini stranieri transitati per il Centro al fine di ricevere informazioni, orientamento, ascolto. 274, invece, i migranti passati nel 2007, 295 nel 2008, 375 nel 2009, 562 nel 2010. Il grafico, insomma, dice che il Centro Baobab “svolge un lavoro importante ai fini dell’integrazione e dell’inserimento non solo verso i migranti, ma anche verso le realtà locali. Segno che la ’rete’ con le associazioni del territorio sta funzionando” evidenzia Giulia Padalino, commentando i dati relativi all’attività del Centro.

Per quanto riguarda i servizi richiesti, nell’anno che sta per terminare risalta “il numero di migranti che presentato la richiesta per ottenere il domicilio legale – prosegue Padalino – indispensabile per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno”. Ma tante anche le consulenze avanzate agli operatori ed ai mediatori culturali del Centro per conoscere l’iter sul permesso di soggiorno, sui corsi di italiano, sul lavoro. Senza contare, che tantissimi dei migranti che si sono rivolti al Centro sono tornati più volte, raddoppiano se non triplicando il numero degli interventi effettuati.

Ma adesso, “siamo sospesi” spiega Domenico Lamarca, presidente della cooperativa Arcobaleno, ente gestore del Centro. “Ogni anno si ripresenta lo stesso problema, ma questa volta interrompiamo le attività. Non è possibile lavorare in questa maniera. Bisogna capire che la questione migratoria va affrontata come una risorsa, in modo strutturale e non come un problema. Ci auguriamo – aggiunge Lamarca – che il Comune emetta un bando che garantisca la gestione del Centro per almeno tre anni e non a singhiozzo come è avvenuto in questi anni”.

Contro la sonnolenza dell’Amministrazione Comunale − che dopo la storia delle panchine rimosse sul viale della stazione per evitare l’assembramento di migranti, barboni e prostitute − segna una ennesima gaffe sull’immigrazione a sua sfavore, si schiera anche don Michele De Paolis, il salesiano che ha dato vita al sogno di Emmaus. “Strutture come il Centro Baobab rappresentano il futuro della nostra città. Bisogna capire che non siamo più una città monocolore, ma multiculturale. E’ una stoltezza da parte del Comune privarsi di una struttura come quella del Baobab. Solo un atto stolto potrebbe privare la nostra città di questa attività”.

Intanto, mercoledì 28 dicembre alle ore 18.30, presso il Centro Baobab si svolgerà il tradizionale appuntamento della Festa Interculturale di fine anno: la VI edizione di ’Auguri dal mondo’, un momento per far conoscere usi e tradizioni di altre culture e popoli. Speriamo non sia l’ultimo dei numerosi momenti interculturali che hanno contribuito a far crescere la comunità di Foggia e a distillare piccole occasioni di pace.

Redazione Stato su concessione di Frontiera tv. Link qui

(Articolo di Emiliano Moccia)

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