La tecnica del coltello italiano appartiene alla cultura popolare del territorio, tramandata dai maestri che nel passato hanno rivestito il manto di Cavalieri dell’Umiltà. E’ cosi che esordisce l’articolo a firma del Maestro Giuseppe Vuovolo in un articolo del 2018 scritto in doppia lingua per la rivista internazionale International Kung-Fu Magazine. Il numero venne dedicato a descrivere tutti i partecipanti all’evento Martial Hero Award 2018, svoltosi a Venezia e al quale il Maestro Vuovolo venne invitato e premiato: il suo studio meticoloso e appassionato sull’arte popolare di coltello e bastone specifiche di Manfredonia sono infatti da anni oggetto di interesse di studiosi nazionali e internazionali.
Un’arte cui venne iniziato da adolescente e verso la quale nutre un profondo amore e senso di appartenenza. E’ con orgoglio infatti che Vuovolo specifica sempre che quella da lui insegnata e illustrata negli eventi cui viene spesso invitato è una disciplina di scherma sipontina. Nata come tutte le arti popolari da vari innesti in un contesto di cultura agreste ma strutturatosi in modo peculiare e specifico a Manfredonia. Per il maestro un vanto di orgoglio e a ragione, aggiungiamo.
L’impegno del maestro Vuovolo non è solo storico ma anche pragmatico: dalla scherma sipontina ha tratto un programma di allenamento per il sistema osteo articolare e alcuni programmi di rilassamento muscolare. Sul piano della dimensione socio psichica della Scuola dei Cavalieri dell’Umiltà da anni si impegna in percorsi “per famiglie” sulla prevenzione al bullismo in modo particolare focalizzandosi sulla gestione e comprensione della paura che un atto di prevaricazione induce. Un approccio che oggi rientrerebbe nella grande famiglia delle tecniche di mindfulness.
Di seguito in video una dimostrazione con la partecipazione dell’allievo Domenico Bisceglia.
Grande Peppino un abbraccio forte famiglia Matteo Impagnatiello
Complimenti al Maestro Vuovolo. Avanti cosi
Grande Peppino, volevo sapere che ne pensava di due suoi illustri predecessori dell’ arte del coltello, cioè Michele Trimigno buonanima e Michele Brigida brigidicchio.