Nella frenetica ultima giornata del campionato di Serie D, presso lo “Stefano Vicino” di Gravina in Puglia (BA), il Manfredonia Calcio 1932 ha affrontato la sfida più importante della stagione: la conquista della salvezza diretta. Con un emozionante pareggio a reti inviolate, i biancocelesti hanno raggiunto l’ambito obiettivo, coronando un’avventura calcistica carica di ostacoli e sfide.
Il percorso verso la salvezza è stato un’epopea caratterizzata da determinazione, sacrificio e talento. Tre figure si sono distinte come gli artefici principali di questo trionfo sportivo. In primo luogo, il patron Gianni Rotice ha dimostrato una visione lungimirante e un impegno senza pari nel garantire la partecipazione della squadra al torneo, evitando il pericolo di un altro fallimento imminente. La sua determinazione ha scongiurato il destino ingrato che la vecchia gestione sembrava aver riservato al club.
Il direttore sportivo Livio Scuotto ha svolto un ruolo cruciale nel plasmare una squadra competitiva, selezionando con cura ogni singolo giocatore per creare un gruppo coeso e determinato. La sua capacità di individuare talenti nascosti e integrarli nel tessuto della squadra ha contribuito in modo significativo al successo finale.
Infine, il mister Franco Cinque ha dato vita a un miracolo sportivo, guidando con passione e dedizione una squadra completamente rinnovata verso la salvezza. Nonostante le difficoltà iniziali e gli handicap da superare, il suo lavoro instancabile e la sua capacità di motivare i giocatori hanno reso possibile ciò che sembrava impossibile.
Durante il percorso, il Manfredonia Calcio 1932 ha dovuto affrontare numerose sfide, tra cui la mancanza di un impianto di gioco adeguato e la perdita dei supporti finanziari. Tuttavia, la determinazione e l’impegno della società hanno superato ogni ostacolo, dimostrando l’attaccamento ai colori e l’ambizione dei suoi dirigenti.
Lo riporta tuttocampo.it
A noi del Manfredonia calcio non c’è ne f….a proprio niente!!
E Irald? Pucchète…
Questa non è un impresa … Peppino Cozzolino da solo per 10 anni consecutivi si è salvato … e non il fiato e come adesso , quindi c’è da piangere non da festeggiare…
Mi fa piacere, ma quel campo sportivo va assolutamente spostato fuori città! Troppi disagi per la popolazione.
Complimenti allo staff, alla squadra, agli sponsor e al Presidente! Sperando che anche l’anno prossimo si possa vedere un buon calcio al Miramare.
Condivido con il signor Antonio….sono un diretto calciatore…
Si proprje nu tatá! Se non te ne frega niente perché hai letto questo articolo e messo il commento? Potevi saltare tranquillamente pagina!