Manfredonia, 07 luglio 2017. “La fase processuale dell’altro procedimento era già in fase avanzata, essendo state acquisite le dichiarazioni della parte offesa. Da qui non è stato riscontrato alcun pericolo di inquinamento probatorio“. In seguito al recente interrogatorio di garanzia, il Gip del Tribunale di Foggia, dr. Zeno, accogliendo la richiesta della difesa, ha rimesso in libertà, con obbligo di firma periodica, il 22enne di Manfredonia Tommaso Tomaiuolo, interessato dall’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, il 16 giugno 2017 a cura degli agenti del locale Commissariato di P.S., poichè accusato di “minacce nei confronti dei titolari di un negozio del centro sipontino”.
Il giovane è difeso dall’avvocato Innocenza Starace del Foro di Foggia.
La “bomba carta” del giugno 2015 – Le indagini del Commissariato
Come emerso dalla nota stampa del Commissariato di Manfredonia, “Le minacce fanno riferimento all’episodio del danneggiamento, mediante il collocamento di una cd ‘bomba carta’, in danno di un esercizio commerciale avvenuto nel giugno del 2015. La deflagrazione dell’ordigno, non solo provocava ingenti danni al negozio davanti al quale era stato collocato la bomba carta, ma anche ad alcune abitazioni poste nelle vicinanze ed anche ad alcuni veicoli parcheggiati nei pressi“.
L’attività di indagine svolta dagli agenti del Commissariato, aveva evidenziato come “lo stesso (Tomaiuolo,ndr) aveva cercato di intimorire i titolari del negozio durante le fasi del processo, ancora pendente, affinchè ritrattassero le accuse mosse nei suoi confronti”. “Sulla scorta degli elementi raccolti a carico del giovane e considerato il rischio concreto che lo stesso potesse mettere in atto le gravi minacce, il P.M. che ha coordinato le indagini, aveva richiesto e ottenuto il provvedimento restrittivo (arresti domiciliari,ndr) nei confronti (dello stesso,ndr)“.
Si ricorda come nel dicembre del 2016,in località Ruggiano, gli stessi agenti del Commissariato avevano arrestato Tommaso Tomaiuolo, poichè ritenuto responsabile di detenzione e fabbricazione illecita di materiale esplosivo. Nel corso di perquisizione domiciliare i poliziotti del Commissariato sipontino avevano rinvenuto a casa del ragazzo 47 ordigni esplosivi di fabbricazione artigianale, per un peso complessivo di oltre dieci chilogrammi.
Relativamente la procedimento in corso a Foggia, relativo al collocamento della ‘bomba carta’ nel giugno 2015, “Non vi sono elementi concreti che attestino la responsabilità del mio assistito in merito ai fatti che gli sono stati addebitati”, dice l’avvocato Innocenza Starace.
redazione stato quotidiano.it – riproduzione riservata
NOTA BENE
E’ permessa solo la riproduzione di PARTE degli articoli e solo se accompagnata da link diretto all’articolo intero sul sito (www.statoquotidiano.it). Avvisiamo che eventuali violazioni verranno perseguite direttamente per vie legali, senza avviso preventivo.
REDAZIONE STATO QUOTIDIANO.IT – RIPRODUZIONE RISERVATA
possibile che chi mette una bomba possa andare libero in giro magari a mettere altre bombe? (procedimento giudiziario in corso, ndr)
Se si fosse un po più intelligenti e leggete ciò che sta scritto capirete che queste persone rovinano solo la reputazione degli altri non parlando della loro e delle loro vecchie condanne infangando gli altri ..
Non vi nascondete solo dietro un computer se siete buoni scrivete nome e cognome ..
è vero e giusto visto che c’è un procedimento in corso……. Quindi bisogna fare un petizione per un referendum che depenalizzi la fabbricazione e detenzione di 47 bombe o magari fino a cento oltre il quale si commette reato.
Non inquinerà le prove ma magari va a fare qualche altro danno per vendicarsi… questa è istigazione all’anarchia e alla giustizia fai da te… tutto ciò è indegno per uno stato che si definisce civile….
Non vi sono prove concrete, cioè abiti dei filmati ritrovati a casa identici al millimetro non bastano.
Non potrei mai fare l’avvocato, non riuscirei mai a difendere tutti.
chissà che bel divertimento ad avere in casa 47 bombe solo per far giocare i figli e mica per usarle contro le vetrine dei negozi.
ditemi voi dov’è la diffamazione. non è chi sta nascosto dietro un pc che ha arrestato il tizio ma le forze dell’ordine dopo le indagini investigative.
Schifezza ma possibile che qst avvocato difenda tutti è una vergogna ho capito che è il lavoro ma il troppo stroppia –
Allora le 47 bombe come dite voi ignoranti che non siete altro erano nel periodo natalizio e di capodanno e vorrei proprio vedere se anche voi non sparate bombe in quel periodo … al proprietario del negozio ci pensa la giustizia a fare il proprio percorso perché infangare persone per levarsi il -.. Si riguardasse –
Siamo in un paese libero e quasi tutti hanno gli stessi vestiti visto che i negozi quelli sono a Manfredonia ..
Ripeto non parlate se non sapete ..
E se siete buoni per l ennesima volta nome e cognome grazie !!