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Alberobello, morto Cosmo Francesco Ruppi, ex Vescovo Lecce

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
30 Maggio 2011
Regione-Territorio //

Mons. Cosmo Francesco Ruppi
Alberobello – E’ MORTO ieri, in un pomeriggio di sole e vento, nella Casa di Riposo “Giovanni XXIII” del paese dei Trulli. Ovvero, in quella struttura che lui stesso, per vent’anni punto di riferimento Vescovile della chiesa leccese (Vescovi dal 1988 al 2009), aveva fondato. Monsignor Cosmo Francesco Ruppi era malato da tempo ed avrebbe compiuto 79 anni il prossimo 6 giugno. Giorno in cui, nella Cattedrale dei Lecce, Mons. Domenico D’Ambrosio lo ricorderà con una solenne concelebrazione eucaristica. Le esequie, che saranno celebrate dal Card. Salvatore De Giorgi, si svolgeranno nella splendida Chiesa madre di Alberobello domani (martedì 31). Il corpo di Ruppi sarà inizialmente seppellito nel piccolo camposanto del centro della Val d’Itria, onde poi essere traslato, per sue esplicita volontà, nella Cattedrale di Lecce.

Una figura controversa quella di Ruppi. Ordinato sacerdote nel 1954, prima di giungere a capo della chiesa salentina, governò le diocesi accorpate di Termoli e Larino. Ma è per le vicende giudiziarie che l’ex vescovo di Lecce salì alla ribalta delle cronache nazionali. Il prelato è stato infatti coinvolto per ben due volte in indagini relative a reati contro il patrimonio. Nove anni fa, nel 2002, contro di lui fu mossa l’accusa di peculato nell’ambito dell’inchiesta sullo storno di fondi pubblici destinati alla fondazione “Regina Pacis” che gestisce l’omonimo centro di permanenza temporanea. Inchiesta da cui riuscì a venir fuori, pure con un netto ridimensionamento della credibilità, soltanto nel 2005 (fu assolto). Non bisogna dimenticare, infatti che, pur uscendo pulito a livello personale, nell’affaire Regina Pacis, ma in un filone diverso dell’inchiesta, fu condannato don Cesare Lodeserto (nel suo curriculum ci sono i reati di truffa ai danni dello Stato, violenza personale ai danni di immigrati del Cpt di Lecce, sequestro di persona, abuso dei mezzi di correzione), suo stretto collaboratore. Per evitargli il carcere, Ruppi lo ha mandato in missione fidei donum in Moldavia.

Nel 2006, poi, Ruppi fu indagato per corruzione nell’ambito di un’inchiesta sulla sanità pugliese che ha coinvolto anche l’ex presidente della Regione Raffaele Fitto, amico di famiglia del prelato e suo riferimento politico.

LE REAZIONI – Il cordoglio per la scomparsa del prelato barese è unanime. L’ex capo della Chiesa foggiana, Mons. Domenico D’Ambrosio, parla di “grande tristezza”. E c’è tristezza anche nel corpus politico pugliese. “La scomparsa di monsignor Cosmo Francesco Ruppi è un dolore grande che avverto personalmente oltre che come cattolico e come salentino”, dichiara in una nota il capogruppo del Pdl alla Regione, Rocco Palese, che aggiunge: “Ho avuto la fortuna di conoscere bene mons. Ruppi, i suoi insegnamenti ed il suo grande amore per l’opera caritatevole che è stato chiamato a svolgere e che ha svolto sempre con passione. Nei tanti anni trascorsi a capo della Conferenza Episcopale pugliese e al servizio del Salento, ha dato ed ha fatto tanto per la nostra Terra non solo diffondendo la parola di Dio, ma anche realizzando opere e progetti concreti. La sua scomparsa lascia un grande vuoto, ma anche un enorme patrimonio umano e religioso di cui il popolo salentino gli ha dato atto in vita e continuerà a farlo ricordandolo sempre con grande amore”.

“Sono profondamente commosso e turbato per la scomparsa di Monsignor Cosmo Francesco Ruppi, arcivescovo di Lecce per vent’anni”. sono invece le parole di Nichi Vendola. “Con la scomparsa di Monsignor Ruppi – ha continuato Vendola – la Chiesa ha perso un importante punto di riferimento, un uomo da sempre attento ai bisogni dei più deboli, dei più sfortunati e dei più poveri. Un uomo che ha saputo fare dell’accoglienza ai migranti un punto di forza e di qualità per tutta la Puglia. Con lui, ricordo, di aver sempre dialogato, pur nelle differenze, con grande sincerità e spirito costruttivo. Alla Puglia mancherà il suo esempio. Vorrei esprimere personalmente – ha concluso il presidente Vendola – ma anche a nome del governo regionale, la più affettuosa vicinanza a tutta la Chiesa pugliese, profondamente colpita nel cuore, da questo immenso lutto”.

Antonio Buccoliero, centrista dei Moderati e Popolari, poi, parla di “grande vuoto” lasciato da Ruppi. “Mons. Ruppi – prosegue Buccoliero – è stato il vescovo dell’accoglienza e della comunicazione, capace di intercettare le nuove esigenze della comunità civile e di rivolgerle, con fermezza, al mondo politico e istituzionale; ha sempre guardato alla concretezza di un messaggio cristiano, che non poteva e non doveva procedere slegato dalle dinamiche sociali e culturali della comunità, ma doveva essere fonte di ispirazione e di azione concreta. Sono certo che questa sua forza e questa sua concretezza sapranno essere un costante monito per quanti lo hanno conosciuto”. “Certo è – conclude Buccoliero – che la scomparsa di un uomo dalla forte personalità come Mons. Cosmo Francesco Ruppi lascia sempre un vuoto difficile da colmare”

LA NOTA DI SALVATORE NEGRO – “Mons. Ruppi è stato l’uomo della concretezza oltre che della fede. Ci lascia un messaggio profondo di carità e tante opere realizzate in vent’anni di lavoro e sacrificio alla guida della Diocesi di Lecce e della Conferenza episcopale pugliese”. Lo ha detto il Presidente del Gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro, che ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa di Mons. Cosmo Francesco Ruppi. “Negli anni dei primi sbarchi di immigrati – ha ricordato il Presidente Negro – si fece carico con grande sacrificio del problema dell’immigrazione, dei nuovi poveri che bussavano alle porte della nostra regione e che lui considerava la grande scelta della Chiesa. Furono anni di impegno e di sacrifici intensi per la Chiesa di Lecce ma anche di mortificazioni personali per mons. Ruppi, superate con la forza della fede. Ma dell’arcivescovo di Lecce ci restano anche tante opere come il nuovo seminario inaugurato nel ’94 da Papa Giovanni Paolo II, il restauro di tante chiese del centro storico e l’inaugurazione di nuove parrocchie”.
“Ho avuto la fortuna di incontrarlo più volte nel mio percorso politico – ha continuato il capogruppo Udc – di lui colpiva la determinazione e la forza morale. Sapeva dialogare con il mondo politico guardando alle persone che aveva di fronte più che al colore del partito di appartenenza; esortava tutti a lavorare insieme per la ‘ripresa civile, morale e sociale della società’, per ‘costruire un futuro di solidarietà e di pace’. Le sue parole erano sempre incisive e lasciavano un segno in chi lo aveva di fronte. Comunicava con i gesti e con lo sguardo prima ancora che con le parole. Di lui ci resta un ricordo affettuoso e un insegnamento umano e di fede profonda che porteremo sempre dentro di noi”.

CONGEDO (PDL): “STORIA DEL SALENTO” – ”Con Mons. Ruppi se ne va un pezzo prezioso della storia del Salento. Un infaticabile costruttore di Carità, un riferimento autorevolissimo, uno stimolo costante, un consigliere acuto, saggio e lungimirante per chiunque fosse al servizio della nostra Terra, una fucina sempre operante di buone idee e di conseguenti opere. Se in questi decenni il Salento è cresciuto lo si deve anche al Suo prestigio ed alla Sua capacità di fare e di comunicare, che hanno contribuito fortemente a tenere accesa la luce sulla nostra Terra, a far conoscere la civiltà e l’umanità della nostra Gente, a farci crescere e migliorare. Non lo dimenticheremo”.


COLOMBA MONGIELLO
– La senatrice del Partito Democratico Colomba Mongiello ha rilasciato una dichiarazione sulla scomparsa del presidente emerico della Conferenza Episcopale pugliese, Monsignor Cosmo Francesco Ruppi, avvenuta ieri. “Scompare una delle figure più eminenti della Chiesa pugliese ed italiana. Monsignor Ruppi è stato per tutti i cattolici della nostra regione un punto di riferimento pastorale insostituibile e prezioso, anche e soprattutto nei momenti di più forte travaglio della comunità. Ha saputo sempre tenere saldamente la bussola di una presenza della Chiesa presente e operante all’interno della società senza tentazioni di ingerenza e men che meno di prevaricazione. Attento al dialogo con le istituzioni, ha difeso come pochi altri le ragioni evangeliche della solidarietà e dell’accoglienza, negli anni in cui la Puglia fu terra di frontiera, approdo delle disperazioni e delle miserie dell’altra sponda dell’Adriatico. La commozione per la sua morte è pari all’ammirazione che ha destato la sua infaticabile opera, che ha lasciato alla Chiesa pugliese un’eredità materiale e spirituale che non potrà essere dimenticata.”

n.marchitelli@statoquotidiano.it

3 commenti su "Alberobello, morto Cosmo Francesco Ruppi, ex Vescovo Lecce"

  1. Come al solito, non posso non essere d’accordo con Antonio. Spendere quelle parole per una persona del genere è quantomai indecente e fuori luogo. Se Vendola volesse, come dice, realmente battersi per il cambiamento nel nome della giustizia e della legalità, dovrebbe sapere che don Ruppi era una di quelle persone da combattere con tutta la forza delle istituzioni. Ed invece, ci si limita a parole di cordoglio incredibili. Forse Nichi ha dimenticato il Cpt di Lecce, Losurdo ed i galoppini politici del fu Vescovo. Che tristezza…

  2. In queste occasioni tutti sciorinano parole di circostanza,non dicono quello che pensano realmente:mons Ruppi sempre circondato da un alone di illegalita’ si circondava di ricchezza e vuole essere sepolto nella cattedrale di Lecce(sempre molto modesto).

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