Bologna/Manfredonia. Scrive Roemmers nell’introduzione: “Come molti altri lettori del Piccolo principe, ho condiviso anch’io la purezza del suo messaggio e la tristezza di Saint-Exupéry quando quel bambino, ormai giunto nel più profondo del mio cuore, fu costretto a fare ritorno nel suo asteroide… Mi sono chiesto spesso, forse come te, cosa ne sarebbe stato di quel bambino così speciale, se fosse rimasto a vivere qui tra noi. Come sarebbe stata la sua adolescenza? Come sarebbe riuscito a preservare intatta l’innocenza del suo cuore?”. In questo libro l’autore cerca di dare una risposta a queste domande.
IL RITORNO DEL GIOVANE PRINCIPE. In viaggio lungo una sperduta strada della Patagonia, un uomo si accorge che sul ciglio c’è un ragazzo che dorme avvolto in un mantello blu. Lo prende in braccio e lo adagia in auto, nel posto accanto al suo. Quando si sveglia il ragazzo, dall’aspetto di un giovane principe, comincia a rivolgere all’uomo una serie di domande, come se non capisse tante cose dello strano luogo in cui si trova. I due condividono il resto del viaggio, in un dialogo serrato nel quale, a un certo punto, non è più chiaro chi dei due sta insegnando qualcosa all’altro.
ANALISI. Difficile trovare qualche merito a quest’opera del poeta argentino Roemmers. “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry è un capolavoro del 1943, una delle opere letterarie più celebri, note e vendute del secolo scorso, ancora oggi molto popolare. “Il piccolo principe” è anche un’opera compiuta, finita, monolitica, non ha bisogno di sequel o sviluppi che possono sono scalfirne la perfezione senza aggiungere niente. Quindi Roemmers avrebbe fatto meglio a lasciare il piccolo principe dove lo aveva immaginato Saint-Exupéry, e avrebbe potuto inserire queste lezioncine un po’ banalotte in un contesto letterario diverso e più complesso, magari accennando a una pur minima trama, qui praticamente assente. Anche i bambini meritano racconti più stimolanti e articolati, per esempio con qualche metafora in più e qualche semplificazione in meno, per dare alla lettura la possibilità di scavare un fertile solco nell’animo del lettore.
L’AUTORE. A.G. Roemmers è nato a Buenos Aires e ha compiuto i suoi studi a Madrid. Ha cominciato a scrivere da ragazzo e ha pubblicato poesie che hanno vinto numerosi premi, tra cui il premio del Pen Club di Spagna e il premio Miguel Hernández. Ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti per meriti culturali dal governo di Buenos Aires e dalla Camera dei deputati argentina. Attualmente è vicepresidente della Fondazione argentina per la poesia, presidente onorario dell’Associazione americana di poesia ed è stato nominato Embajador de las Letras Argentinas dalla Società argentina degli scrittori. Il ritorno del giovane principe è stato pubblicato in quindici lingue.
Il giudizio di Carmrine
A.G. Roemmers
IL RITORNO DEL GIOVANE PRINCIPE
2012, Corbaccio
Valutazione: 1½/5
(A cura di Carmine Totaro – Redazione Stato Quotidiano.it – riproduzione riservata)