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Nucleare, Consulta boccia ricorso regioni, polemiche in Puglia

AUTORE:
Agostino del Vecchio
PUBBLICATO IL:
23 Giugno 2010
Regione-Territorio //

Peppino Longo (Udc)
Peppino Longo (Udc)
Bari – LA Corte costituzionale ha dichiarato “in parte infondate e in parte inammissibili” le censure contenute nel ricorso di 11 Regioni (fra le quali la Puglia) sul riparto della competenza legislativa con lo Stato sul nucleare. Le Regioni, ricorda una nota della Consulta, “ritenevano costituzionalmente illegittime alcune disposizioni contenute nella legge delega del 2009”. Probabilmente, la motivazione della Consulta verrà depositata nelle prossime settimane. Nei particolari, la corte costituzionale è stata chiamata a giudicare su questioni relative al riparto della competenza legislativa fra stato e regioni in tema di produzione dell’energia elettrica nucleare, per quel che riguarda il contenuto della legge sviluppo. In una nota la Consulta spiega che “le ricorrenti ritenevano costituzionalmente illegittime alcune disposizioni contenute nella legge di delega n. 99 Del 2009”.

PRESTIGIACOMO SPINGE PER NUCLEARE – Per il ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo non ci sarebbero “rischi sulla sicurezza”, relativamente al ritorno in Italia del nucleare (prospettato dal Governo con il decreto n. 99 del 2009, attualmente al vaglio della Corte Costituzionale). Dalla Regione Puglia precedenti forme di soddisfazioni e giubilo per l’altra sentenza della Consulta (contro l’accentramento statale in materia di energia, n.215-18-6-2010, vedi in seguito), ma anche polemiche fra i consiglieri di via Capruzzi e la certezza di una discussione ancora lontana dal terminare.

“MI dispiace aver irritato il collega Friolo ma voglio soltanto dirgli che noi dell’Udc conosciamo bene la sindrome di ‘Nimbj’, ma non per questo assisteremmo inermi alla costruzione di impianti nucleari sul territorio pugliese”. È questa la risposta di Peppino Longo, consigliere regionale dell’Udc, all’attacco dell’esponente del Pdl. “Come ho più volte ribadito anche in campagna elettorale – prosegue Longo – la Puglia produce già energia a sufficienza e non vedo il motivo per cui dovremmo essere sempre noi a sacrificarci: già nel nostro territorio stanno per partire nuovi impianti, la centrale di Modugno ad esempio, e non sarà certo il basso impatto ambientale del nucleare, tanto sbandierato dal ministro Prestigiacomo, a farci convincere ad ospitarne altri”. “Noi dell’Udc – conclude Peppino Longo – abbiamo a cuore la salute dei pugliesi e vogliamo anche preservare il territorio: con la nascita di centrali elettriche come funghi ne risentirebbe anche la già tanto bistrattata industria turistica. Salute e territorio, checché ne dica il collega Friolo, non hanno colore politico”.

COSA ERA SUCCESSO – FRIOLO: CASINI FAUTORE NUCLEARE – Il consigliere regionale Pdl Maurizio Friolo aveva detto in precedenza: “Mi dispiace aver scomodato il collega Longo. Io mi ero limitato a ricordare quel che nella campagna elettorale del 2008 Casini aveva proposto agli elettori, ponendosi come capofila del nucleare in Puglia, mentre peraltro – proprio questa mattina, lo ascoltavo ripetere che l’Udc non avrebbe mai tradito il patto sottoscritto con gli stessi. Evidentemente non aveva previsto un’eccezione per la Puglia, laddove agli elettori Udc che comunque hanno votato contro Vendola i loro rappresentanti preferiscono il ben retribuito ruolo di attendenti del vendolismo, di cui riecheggiano un po’ pappagallescamente slogan e fandonie”.

NUCLEARE, DECARO ATTACCA LA PRESTIGIACOMO – “Invitiamo il ministro dell’ambiente, Stefania Prestigiacomo, a venire in Puglia per una visita guidata agli impianti di fotovoltaico ed eolico che fanno della nostra regione la prima in Italia per produzione di energia da fonti rinnovabili e non inquinanti. Solo così il ministro potrà ‘aprire davvero gli occhi’ sulla inutilità dell’energia nucleare, e soprattutto sulla assurdità di installare una centrale proprio in Puglia”. È quanto afferma il capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale, Antonio Decaro, replicando al ministro dell’ambiente che ieri, durante la missione alla centrale nucleare di Flamanville (Francia), ha detto: “La visita a questa centrale apre gli occhi” e “il nucleare è un investimento per la modernizzazione del Paese”. “Bene – sottolinea Decaro – possiamo assicurare che in Puglia non accetteremo mai l’idea di una modernizzazione che vada a discapito della salute dei pugliesi, che distrugge il nostro ambiente, che ammazza la nostra economia. Non lasceremo passeggiare i nostri figli su un cimitero di scorie radioattive”. “Il ministro – prosegue il capogruppo Pd – invita il centrosinistra a un dialogo sulla sicurezza, sull’impatto ambientale, sulla localizzazione dei siti e sulla questione dei rifiuti nucleari”.“Come temevamo – aggiunge – dopo un temporaneo silenzio del governo, seguito alle dimissioni di Scajola, fa seguito un assordante ritorno alla scelta del nucleare. Al quale la Puglia, però, continua a dire no, restando al fianco anche di altre regioni d’Italia che non accettano le imposizioni del governo”. “La Consulta ha già cominciato a riconoscere alle Regioni l’autonomia decisionale in materia di energia nucleare. E nei prossimi giorni – conclude Decaro – siamo certi che anche le altre sentenze si esprimeranno in questo senso, e ci daranno ragione”.

Nucleare. Disabato: “Proseguire con convinzione sulla strada delle tecnologie pulite” – “La Puglia per Vendola considera la decisione della Corte Costituzionale sul nucleare, che di fatto sottrae al Governo la facoltà di decidere la localizzazione degli impianti, un invito a proseguire con convinzione sulla strada delle tecnologie pulite”. Lo sostiene in una nota il presidente del gruppo consiliare de La Puglia per Vendola, Angelo Disabato. “Alla Puglia non occorre procurarsi altra energia dal nucleare – sottolinea Disabato – perché ne produciamo ben oltre le nostre necessità garantendola anche ad altre regioni. Riteniamo invece opportuno predisporci, innanzi tutto in termini di mentalità, all’idea che valorizzare le risorse e utilizzarle in maniera sostenibile possa scaturire da un rapporto migliore tra il territorio, l’industria e l’energia”. “Se riusciremo a fare questo – aggiunge – avremo garantito un aspetto fondamentale di quel nuovo Welfare europeo del quale la Puglia vuole rendersi laboratorio in Italia. Il fine ultimo è garantire la qualità della vita dei pugliesi”. “Guardiamo al territorio pugliese, con le sue risorse come banco di prova per costruire il nostro futuro sviluppando ulteriormente le energie rinnovabili. Continueremo lungo questa strada – conclude Disabato – fermamente convinti della buona politica energetica prevista dal programma del presidente.

FOCUS, NUCLEARE, FRENO CONSULTA SU AUTONOMIA LOCALE – La decisione della Consulta

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