Roma – SECONDO i dati resi noti oggi dall’Istat, a marzo le esportazioni extra Ue sono in calo. L’export ha registrato una contrazione dell’1,2% rispetto al mese precedente, mentre l’import ha segnato una diminuzione del 3,2%. Anche su base annua sono in diminuzione sia le esportazioni (-3,5%) che le importazioni (-5,4%).
Per il Codacons peggio di così non si può. Una pessima notizia, considerato che le imprese italiane che erano riuscite a sopravvivere in questi anni di crisi, nonostante il crollo dei consumi interni, lo hanno fatto proprio grazie alle esportazioni e alla domanda estera. Viene meno, insomma, quella che ha rappresentato finora l’unica ancora di salvezza per le aziende italiane.
Per l’associazione di consumatori questi dati sono una ragione in più per aiutare le famiglie ad arrivare fine mese e far ripartire, finalmente, i consumi interni. Non è solo il problema da cui iniziare, ma l’unico problema che va per forza risolto se vogliamo rilanciare la crescita.
Ecco perché i pur importanti 80 euro in più in busta paga devono rappresentare solo un primo passo a cui dovranno seguirne molti altri e non solo per incapienti, disoccupati e pensionati.
Per questo, viste le scarse risorse disponibili, bisogna immaginare una riforma fiscale complessiva, o, per meglio dire, una rivoluzione fiscale, che sposti le tasse da chi fatica ad arrivare a fine mese a chi i soldi ce li ha, evasori inclusi, andando a tassare la ricchezza quando questa si manifesta.
Vanno abbassate, ad esempio, le tasse su luce e gas (non solo per le imprese ma anche per le famiglie), che colpiscono tanto i ricchi quanto i poveri, e alzate le aliquote dell’Imu, per chi ha più di 3 case, e dell’Iva, per i beni di lusso.
Redazione Stato