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Manfredonia. Presunti abusi sessuali e sesso con sacerdoti: accertamenti in corso

AUTORE:
Giuseppe de Filippo
PUBBLICATO IL:
5 Ottobre 2023
Focus e Inchieste // Inchieste Manfredonia //

Manfredonia – “Doverosa ricerca della verità“. Continuano gli accertamenti dell’Ente Arcidiocesi di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo in seguito all’articolo pubblicato su StatoQuotidiano.it lo scorso 25 agosto 2023 dal titolo  “Manfredonia. ‘Mi ha toccato nelle parti intime e mi ha chiesto di fare sesso. Chi? Un sacerdote‘”.

Sui fatti l’Arcivescovo Franco Moscone aveva già detto che “si tratta di una notizia che richiede necessariamente un approfondimento serio ed accurato, pertanto l’Arcidiocesi intraprenderà quanto previsto dalla normativa canonica. Ciò, al fine di appurare la verità dei fatti e di garantire la giustizia nei confronti delle persone coinvolte“.
Come riferito, potrebbero essere almeno 2 i sacerdoti coinvolti nelle accuse, con fatti avvenuti alcuni anni fa. In tal senso, sono in corso acquisizioni di informazioni.
Da alcune settimane, l’arcivescovo Moscone ha incaricato una persona di fiducia, un professionista del territorio, per i relativi accertamenti.

Innanzitutto, nessun “Segreto di Pulcinella”. Si fa riferimento a testimonianze di un presunto abuso, di una possibile violenza da un rappresentante del clero, di rapporti sessuali compiuti da sacerdoti. Attenzione: da uno o più di un rappresentante, ma nessuno ha mai accusato l’intero clero.

Di base, considerando che in tanti hanno valutato la gravità dei fatti a seconda dei presunti rapporti di sacerdoti con donne, uomini, ragazzi under o over 30 e/o minori, è necessario eliminare qualsiasi ulteriore riflessione.

Il concetto di ‘celibato’ è strettamente connesso con quello di ‘castità’ e di ‘continenza sessuale’

Nel linguaggio cristiano il concetto di ‘celibato’ è strettamente connesso con quello di ‘castità’ e di ‘continenza sessuale’. Uno può essere celibe, ma andare a donne, fare lo sporcaccione, ecc. ecc. Quando si dice che un prete deve essere celibe, significa che deve vivere nella castità totale, cioè non solo astenersi da qualsiasi rapporto sessuale, ma anche avere un cuore puro, un cuore libero anche affettivamente, perché è consacrato al Signore. In altre parole, un prete manca al suo impegno di celibato non solo quando va a donne, ma anche quando permette al suo cuore di innamorarsi di una donna (o di un uomo, ndr), di avere contatti fisici (abbracci, carezze), anche senza arrivare al rapporto sessuale completo. Un prete che ha una “fidanzata” (o un fidanzato, ndr), pur senza andare a letto con lei (o lui, ndr), manca alla sua promessa di celibato. Per questo stretto legame tra celibato e castità, molti non distinguono più tra celibato (come stato civile) e castità o continenza sessuale (come virtù), e da qui derivano molte confusioni. Il Papa dunque ha parlato del ‘celibato’ dei preti in senso globale, come stato civile e come virtù, e ha detto che questa è una «regola», aggiungendo che questa regola non è «un dogma di fede». ”. (fonte: “Celibato dei preti, facciamo chiarezza”, Lanuovabq.it).

E sulla valutazione dei fatti, credo sia sufficiente non aggiungere altro.

Tuttavia: “La Chiesa cattolica di rito latino continua a considerare il  celibato  un’opportunità e un dono. Lo esprime in una legge (can. 277 del Codice di Diritto canonico), ma lo spirito emerge nel documento del Vaticano II sul sacerdozio (Presbyterorum Ordinis, n. 16): «Con il celibato i presbiteri si consacrano a Dio con un nuovo ed eccellente titolo, aderiscono più facilmente a lui con un cuore non diviso (…)». Si sono fatte molte proposte, in questo tempo di scarsità di vocazioni, come la possibilità non di concedere ai sacerdoti di sposarsi, ma di dare il sacerdozio a persone sposate, che per esemplarità di vita, età o altre condizioni possono mettersi a disposizione della Chiesa, come per il diaconato. Ma la Chiesa di rito latino finora ha ritenuto di non accoglierle(fonteFamiglia Cristiana, “Perché la Chiesa impone il celibato ai sacerdoti?”, 24.02.2018).

ph Cooperatores Veritatis – Celibato sacerdotale, la risposta della Chiesa

Fatta questa precisazione, si ribadisce che la citata inchiesta di StatoQuotidiano.it, attraverso la raccolta dati e le varie testimonianze ha funzione di chiarezza, di ricerca della verità, nell’ambito dell’esercizio del diritto di critica e di cronaca consentito a chi esercita la professione giornalistica (anche attraverso i principi della continenza, pertinenza, e verità seppur putativa).

“Un’àncora per le vittime dei presunti abusi”

Infine, e in pochi hanno sottolineato quest’aspetto, le testimonianze di StatoQuotidiano.it, relative a presunti abusi sessuali da parte di rappresentanti del clero (del territorio, dunque non solo di Manfredonia), rappresentano un’àncora per le vittime dei presunti abusi.

Gli abusi sessuali non sono soltanto violenza, ma costituiscono una distruzione dell’altra persona, specialmente quando si tratta di minori e persone fragili. La vittima continua a vivere, ma una parte di se è morta per sempre (…). Le omissioni delle gerarchie cattoliche sono gravissime e imperdonabili. Il fenomeno è stato – per moltissimi anni – gestito, di fatto, come una ‘questione interna’ alla Chiesa, con effetti devastanti sulla vita e l’esistenza delle vittime. Solo da pochi anni qualcosa si sta muovendo, soprattutto da Papa Giovanni Paolo II in poi. Ciò premesso, è sbagliato generalizzare”, scrive il prof. Raffaele Vairo sul forum di StatoQuotidiano.it.

Manfredonia. "Mi ha toccato nelle parti intime e mi ha chiesto di fare sesso. Chi? Un sacerdote"
Manfredonia. “Mi ha toccato nelle parti intime e mi ha chiesto di fare sesso. Chi? Un sacerdote”

Ascoltare queste notizie, da fedele, fa male. Sono credente, credo nella Diocesi, abbiamo avuto collaborazioni in questi anni. Da qui, la notizia di questi presunti abusi sessuali di un sacerdote mi rammarica e mi lascia riflettere”, ha detto a StatoQuotidiano.it il dr. Salvatore Mazzamurro, in qualità di legale rappresentante unico provinciale dell’associazione Sant’Orsola – Casa dei giovani, di Manfredonia.

Ho potuto constatare personalmente in passato l’impegno che ci mette Salvatore Mazzamurro per accompagnare queste persone a gestire efficacemente la possibilità di riprendere un percorso di vita adeguato. Ricordo che già qualche anno fa ascoltai una testimonianza di un ragazzo che sarebbe stato adescato da un sacerdote di Manfredonia”. All’epoca il ragazzo avrebbe voluto denunciare, ma sarebbe stato anticipato dal sacerdote che lo avrebbe minacciato di denunciarlo. Alla fine il ragazzo avrebbe rinunciato. A chi avrebbero creduto le forze dell’ordine?”, scrive il dr. Salvatore Clemente sul forum di StatoQuotidiano.it.

Infine quello che ha riportato Padre Moscone, Arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo: “La notizia apparsa (…) il 25 agosto, su di un organo di stampa locale (su www.statoquotidiano.it, vedi in basso, articolo a firma del direttore responsabile Giuseppe de Filippo, ndr) circa presunti atteggiamenti di abuso sessuale da parte di un sacerdote nei confronti di un altro uomo lascia disorientati e scossi. Si tratta di una notizia che richiede necessariamente un approfondimento serio ed accurato, pertanto l’Arcidiocesi intraprenderà quanto previsto dalla normativa canonica. Ciò, al fine di appurare la verità dei fatti e di garantire la giustizia nei confronti delle persone coinvolte. La Chiesa di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo resta vicina a chi è stato coinvolto e ha subito ferite in questa vicenda. Tutti siamo invitati alla preghiera affinché porti frutti di conversione”.

“Vorrei solo che la verità venisse a galla. Vorrei non essere solo”

Terminiamo con il ragazzo oggi 30enne che ha testimoniato a StatoQuotidiano quanto sarebbe avvenuto 2 anni a Manfredonia. Le parole seguono la pubblicazione dell’articolo sulla nostra testata giornalistica. “Spero che non sia il solo a fare nomi e cognomi e denunciare. Ho visto un po’ di commenti riguardo all’articolo e ci sono persone che hanno cominciato al dire che sono balle per fare profit. A me sinceramente non frega niente di fare profit. Non ne ho bisogno. Vorrei solo che la verità venisse a galla. In poche parole vorrei non essere solo”, conclude la presunta vittima della prima testimonianza.

No, non è il Segreto di Pulcinella. No, non sono tutti responsabili. Esattamente come in un qualsiasi settore professionale, associativo.

Semplicemente, come avviene per le categorie dei giornalisti, degli avvocati, degli ingegneri, per gli ambulanti, per i medici, per qualsiasi cittadino, bisognerebbe individuare l’ipotetico reato, analizzare i fatti, giudicare i presunti responsabili, e se necessario emettere un provvedimento giudiziario.

A cura di Giuseppe de Filippo, direttore responsabile www.statoquotidiano.it

 

9 commenti su "Manfredonia. Presunti abusi sessuali e sesso con sacerdoti: accertamenti in corso"

  1. Tutta colpa della chiesa cattolica romana che ha proibito ai preti di vivere in totale castità,cosa che Dio nella Sua Parola invece dice che:
    Dei vescovi e dei diaconi
    1 TIMOTEO 3:1- 7
    “Certa è questa parola: Se uno aspira all’ufficio di vescovo, desidera un’opera buona.
    Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, assennato, costumato, ospitale, atto ad insegnare, non dedito al vino né violento, ma sia mite, non litigioso, non amante del danaro che governi bene la propria famiglia e tenga i figliuoli in sottomissione e in tutta riverenza (che se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?), che non sia novizio, affinché, divenuto gonfio d’orgoglio, non cada nella condanna del diavolo. Bisogna inoltre che abbia una buona testimonianza da quelli di fuori, affinché non cada in vituperio e nel laccio del diavolo.
    PIÙ CHIARO DI COSÌ…

    Un abbraccio..

  2. Prendete esempio dalla dottrina ortodossa. Mettetevi al passo con i tempi. Perché un prete non può avere una famiglia sobria? I recchiùne e pederaste, no. Vonne jesse tutte annechète alla pónde du mùlle

  3. Amma vedé propr’j’.
    Al massimo lo trasferiranno in un’altra città.
    E comunque la castità ì ‘na strunzet’

  4. Leggendo alcuni commenti non capisco cosa c’entri l’obbligo di castità del clero con i casi di pedofilia. Se un prete non vuol restare casto, al limite si fa un’amante adulto, non corrompe i bambini. Attenzione a dare la responsabilità di certe cose alla chiesa e non all’uomo che commette il fatto.

  5. Buona sera, non c’è sono religioni perfette, non ci sono religioni dove no. si commettono abusi sessuali, trasgressioni sia sessuali che del palato e tanto altro. La chiesa cattolica è la meno omertosa..i.altre,si coprono i misfatti, la cattiveria, la depravazione la violenza psicologica sui figli, la, costrizione, un po’ come avviene in Iran.. gente che entra nella case condito in bocca e invece, sono dei autentici demoni asserviti a Satana con un attaccamento morboso al danaro, allo sprezzo verso chi non frequenza leoro sette..esseri ignobili, privi di sensibilità che promettono il paradiso eterno agli altri mentre loro bivaccano nei peccati più gravi, con il lusso da mostrare, la tiratura a lucido, l’odio e la, totale insensibilità verso fratelli e sorelle che non appartengo alle loro sette. La personificazione di Satana… Viva il cattolicesimo con tutti i suoi difetti! Il cattolicesimo che aiuta tutti senza guardare l’altrui religione..

  6. @ Teo
    Non potendo sfogare con persone adulte, lo fanno con i piccoli essendo vulnerabili.
    Ma se si sposano cosa vietata a loro, non se ne fanno di questa malattia, avendo una moglie , una famiglia tranne casi eccezionali….
    Un abbraccio.

  7. Giuseppe, i pedofili, i depravati, i deviati mentali, si annidano ovunque, a prescindere dalla nazionalità, etnia, religione, professione, età ecc.

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