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“Il Vaticano ha paura di affrontare le critiche”: parola di Mons Casale

AUTORE:
Agostino del Vecchio
PUBBLICATO IL:
9 Luglio 2010
Regione-Territorio //

Monsignore Giuseppe Casale, arcivescovo emerito di Foggia-Bovino (www.mygodmygod.org)
Monsignore Giuseppe Casale, arcivescovo emerito di Foggia-Bovino (www.mygodmygod.org)
Peschici – “IL Vaticano ha paura di affrontare il mondo moderno, così la sua struttura di potere preferisce nascondersi sostenendo accuse di ‘complotti’ esterni, prima di fare autocritica”. Lo ha affermato oggi monsignor Giuseppe Casale. In un’intervista all’agenzia di stampa messicana Notimex, il Vescovo emerito di Foggia – Bovino e autore di “Riformare la Chiesa” recentemente pubblicato in Italia (Ed. La Meridiana), sostiene che “la gerarchia della Chiesa avrebbe dovuto aprire gli occhi” prima dello scoppio della crisi da parte dei sacerdoti colpevoli di abusi sessuali. “Io non credo che ci sia un complotto, non dobbiamo chiudere gli occhi – continua Casale-, è troppo difficile dialogare con il mondo di oggi, si preferisce giocare in difesa, dobbiamo rompere questa mentalità e aprire il dibattito, pensando che la Chiesa non dovrebbe difendere il vecchio, ma il nuovo che è Gesù”.

Nel libro “Riformare la Chiesa” si tratta di diversi temi tra i quali l’8 per mille alla Chiesa cattolica. In particolar modo al sacerdote non piace “la centralizzazione del sistema di erogazione dei contributi al clero e alle diocesi che è praticamente gestito dai vertici della Cei» (con i preti diventati «salariati dipendenti»), non piace la costosa pubblicità fatta per invogliare i cittadini a destinare l’otto per mille alla Chiesa, e soprattutto non piace che l’idea portante del sistema sia «firmate che tanto non costa nulla» perché al contrario «il sostegno alla Chiesa, se si crede sul serio, deve costare qualcosa, deve essere fatto con sacrificio e deve comportare anche una responsabilità nella gestione”.

“Quando si raggiunge il potere -aggiunge-, il potere fa sempre paura. Se non avessimo convertito il potere e fossimo stati in grado di esprimere la libertà dell’annuncio del Vangelo, non avremmo alcuna paura”. Con queste parole, il sacerdote ha fatto riferimento alla peggiore crisi che abbia coinvolto il Vaticano in anni recenti, causata dalla pubblicazione di decine di casi di preti pedofili in diversi paesi del mondo, che mettono in serio pericolo l’immagine stessa del cattolicesimo. Monsignor Casale non smette mai di stupire, per le sue prese di posizione, decisamente controcorrente nel confronti delle posizioni della Chiesa ‘ufficiale’, specie per le sue aperture riguardo alla omosessualità e eutanasia. Casale fa notare, inoltre, che attualmente “la Chiesa patisce troppo la sua incapacità di dialogare con il mondo moderno, mentre -aggiunge- un tempo è stato guidata dalle riforme del Concilio Vaticano II (1965) mentre ora ci difendiamo”. “Il mondo di oggi ha la necessità di mantenere un dialogo con il cristianesimo, per riscoprire i valori dell’unità. Dobbiamo superare il complesso di un occidente assediato e aprirci al dialogo, alla possibilità di Cristo interprete del cuore umano, riflettiamo su questo”. Casale ha spiegato che il suo libro nasce da una riflessione sul tentativo, a suo dire, da parte di alcuni settori della curia vaticana di “ignorare” il Concilio Vaticano II e le sue innovazioni.

Secondo l’autore , il testo vuole imbastire “una grande battaglia” per rimettere in luce le fondamenta del Consiglio, tra i quali “la collegialità dei vescovi” con il Papa nel governo della Chiesa “Non è possibile un governo solitario della Chiesa con il pontefice – afferma Casale-, il Papa non può governare solo con la curia, deve governare con la collegialità dei vescovi, la Chiesa non può camminare su una gamba sola , quella del suo capo (il Vescovo di Roma) e basta ”.

“L’altro aspetto chiave -conclude- è quello di riscoprire il senso della fide, quello che sentono i fedeli, perché la dottrina della Chiesa non può essere fatta solo con i documenti della scuola o delle congregazioni, anche il popolo di Dio dove partecipare”.

4 commenti su "“Il Vaticano ha paura di affrontare le critiche”: parola di Mons Casale"

  1. davvero lo Spirito continua a soffiare dove vuole e nessuno può autoritativamnte impadronirsene. un grazie caloroso a Mons. Casale,per il suo amore alla Chiesa che si esprime in questo libretto pieno di verità e di coraggio. Noi possiamo accompagnarlo con la preghiera e l’azione, in un dialogo sincero e corretto con l’umanità cha Cristo chiama a salvezza: hascelto per questo la Chiesa, perchè fosse testimone fedele in ogni tempo e in ogni luogo. Testimone di Verità e Salvezza, non “padrona” e manipolatrice della Parola che salva.

  2. Conosco l’Arcivescovo Casale e sono felice che abbia finalmente messo nero su bianco una serie di linee di ripensamento quanto mai urgente, anche e soprattutto su temi bioetici, che – dico subito – sottoscrivo riga per riga.
    Finché noi chiesa penseremo di rivolgerci soltanto ai “vicini”, che poi si crogiolano in riti esteriori e sul fronte del cuore sono più lontani dei “lontani”, continueremo a non portare il Vangelo fino ai confini della Terra, come ci ha chiesto Gesù! Ricordate Paolo e Barnaba ad Antiochia? Furono proprio i sedicenti credenti, invidiosi dei pagani ai quali era stata estesa la Parola di salvezza, che iniziarono a contraddire l’evangelizzatore bestemmiando.. E furono proprio le pie donne di alto rango ed i notabili della città, ovvero gli unici interlocutori della Chiesa “in difensiva” di oggi, a suscitare una persecuzione contro Paolo e Barnaba per scacciarli dal territorio (cfr. At. XIII, 44-52)! I primi destinatari del Vangelo, ritualmente impeccabili, sono proprio quelli che lo respingono, mentre proprio i pagani sanno convertirsi alla gioia in quanto il loro cuore, non assuefatto a devozioni fini a se stesse, sa cogliere l’essenziale, cioé l’amore incondizionato.. Vogliamo aprirci al mondo o vogliamo arroccarci nel palazzo? Vogliamo dialogare con chiunque o vogliamo trattenerci i “nostri”, finché ce ne saranno?? Non si tratta di svendere la Verità, ma almeno vendiamola.. E, possibilmente, tutta intera (prospettando l’ideale ed avendo misericordia per il reale)!

  3. Mons. Casale mette coraggiosamente il dito sulla piaga e, forse, ammettiamolo, una caritatevole azione profilattica nella Chiesa eviterebbe tante lacrime poi e risparmierebbe la necessaria e doverosa richiesata di scusa e perdono!
    Quanto all’8×1000, credo che qualcosa vada rivisto; per me rimane un trauma l’aver ascoltato dalla bocca di un vescovo nei confronti di un prete riottoso la seguente scandalosa espressione “E IO NON TI PAGO!” Confesso che rimasi scioccato… per dir altro!

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